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La passione segreta di Walter de' Silva


Avatar Redazionale , il 24/07/03

20 anni fa -

Lampade da tavolo, teiere, portafrutta, vasi e altri oggetti di arredamento: per la prima volta l'ex capo designer Alfa Romeo svela il lato più nascosto della sua personalità. E lo mette in mostra.

Amore e odio: non ci sono mezze misure quando si parla di Walter Maria de’ Silva, stilista tra i più apprezzati nel mondo dell’auto, ex direttore del Centro Stile Alfa Romeo e ora responsabile del design della divisione sportiva del gruppo Volkswagen. Ovvero dei marchi Audi, Lamborghini e Seat.

Amore perché è bravo, innovativo, originale; odio perché in molti non hanno ancora digerito il suo "abbandono" dell’Alfa per mettere la sua creatività al

servizio dei "nemici" tedeschi. Vecchie storie, ma che riemergono puntuali nei commenti dei lettori ogni volta che de’ Silva firma una nuova vettura.

Una cosa però non si può rimproverare a Walter Maria, 52 anni, lecchese e figlio d’arte (anche il padre Emilio era un designer): di non aver passione per il design. Ne è la prova la mostra di Barcellona (aperta fino a domenica 27 luglio presso il padiglione Mies van der Rohe) con i lavori che de’

Silva si diletta a disegnare tra una vettura e l’altra. Oggetti di uso quotidiano realizzati in unico esemplare che svelano per la prima volta un aspetto molto intimo del carattere e delle passioni del designer italiano.

"Autoemociòn" li ha chiamati, giocando con le parole del motto Seat "auto emociòn": emozioni personali ed emozioni ispirate dal mondo dell’auto frequentato da de’ Silva. Sono lampade da tavolo, sedie, portatutto, vasi, oggetti di arredamento stimolati dal fascino di Barcellona, città effervescente, frequentata e amata da de’ Silva sin da quando era responsabile dello stile

Seat. Utensili dal design originalissimo, giocati tutti su un intreccio ardito di curve che sarebbe interessante sapere quanto ispirate e quanto ispiratrici dello stile delle sue recenti vetture.

Ci riserviamo di chiederglielo personalmente appena possibile, nel frattempo giudicateli voi.


Pubblicato da Gilberto Milano, 24/07/2003
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