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Coronavirus

Autocertificazione, perché l'app per smartphone non è valida


Avatar di Lorenzo Centenari , il 19/03/20

4 anni fa - Il chiarimento della Polizia: no a servizi digitali non ufficiali

Autocertificazione, l'app per smartphone non è valida

Il chiarimento della Polizia sul modulo per certificazione spostamenti: no a servizi digitali non ufficiali, serve firma originale

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DIGITAL DEVIDE ''E se a casa non ho una stampante?''. È l'interrogativo che si pongono tutti quegli italiani i quali, una volta scaricato sul proprio pc il file in pdf del modello di autocertificazione, non hanno modo poi di trasformarlo in documento fisico, quindi di compilarlo a mano. A complicare la burocrazia, ci si mette insomma anche il ''digital devide''. Inizialmente, alcune app per dispositivi mobili come smartphone e tablet avevano dribblato il problema proponendo un servizio di autodichiarazione ''virtuale''. Sino a quando il Ministero dell'Interno non è intervenuto per sospendere il fenomeno. Morale: il modello digitale non è valido, la Polizia Postale spiega anche perché.

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FIRMA E CONTROFIRMA ''Seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure, il ricorso a tali servizi si pone in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti. L’autocertificazione - recita il comunicato del Polo Anticrimine della Polizia di Stato - deve infatti essere firmata sia dal cittadino sottoposto al controllo, sia dall’operatore di polizia, previa identificazione del dichiarante''. Non solo: ''L’autocertificazione va inoltre acquisita in originale dall’operatore che effettua il controllo, per le successive verifiche''. L'autocertificazione, in definitiva, non è come un biglietto aereo o un titolo di viaggio ferroviario.

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LATO PRIVACY Oltre a quello puramente pratico, la Polizia Postale sottolinea un altro aspetto: ''Il ricorso a servizi non ufficiali né autorizzati da Autorità pubbliche per la compilazione del modello di autodichiarazione espone i cittadini all'insidia legata al rispetto della dimensione della loro privacy. Si ricordi, infatti, come i dati contenuti nel modello di autodichiarazione consentano di rivelare non soltanto la frequenza e la tipologia dello spostamento dell’individuo, ma anche le ragioni personali (e riservate) che giustificano tale spostamento. E che possono ricollegarsi ad informazioni sensibili quali lo stato di salute, le esigenze indivuduali le circostanze lavorative''. Niente stampante? Il modello ve lo fornirà l'agente stesso, voi fornite una motivazione valida.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 19/03/2020
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