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Mercedes CLC


Avatar Redazionale , il 16/04/08

16 anni fa - Una sportiva per tutte le occasioni

A Stoccarda insistono sulla formula Sportcoupé. Taglio a cuneo per un look grintoso e tanta praticità servono ad avvicinare la Stella a tre punte ai più giovani. Le potenze vanno da 122 a 272 cv mentre i prezzi partono da 30.380 euro.

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SPALLUCCE A chi fa notare agli uomini Mercedes che la nuova CLC difficilmente scalerà le classifiche di vendita, loro rispondono facendo spallucce. Lo sanno bene che un certo genere di coupé vive nelle retrovie delle hit parade. Però a Stoccarda sono convinti che questo tipo di sportiva in listino ci voglia comunque, per strizzare l'occhio alle fasce di automobilisti più giovani e capitalizzare un po' degli sforzi economici profusi in Formula 1.

A CUNEO Era andata così alla prima Sportcoupé e questo sarà il destino della nuova CLC, che va a integrare il rinnovamento della gamma della Classe C vestendo i panni della piccola atleta di famiglia. Della sua progenitrice, la CLC mantiene soprattutto la sagoma, con un taglio della fiancata marcatamente a cuneo, che vede la linea dei finestrini scendere più in basso dell'attaccatura del parabrezza mentre sul fonte opposto lascia un bel fazzoletto di lamiera sopra le ruote posteriori.

FAMILY FEELING Su questa struttura si innestano tutti queglielementi stilistici che fanno da filo conduttore tra tutte le ultime proposte Mercedes. Si parte dai fari squadrati per finire alle luci di coda con la striscia centrale bianca passando per la mascherina trilama che mette al centro la stella a tre punte. In totale si parla di ben 1.100 componenti nuovi ma trovarli tutti un dramma anche per chi si allena con l'Aguzzate la vista de La Settimana Enigmistica.

A TUTTO VOLUME Lunga 445 cm, larga 173 e alta 141, con un posteriore così giunonico la CLC crea i presupposti per una versatilità d'impiego sconosciuta ad altre coupé. I posti posteriori sono veri, capaci di accogliere anche persone adulte senza imporre loro sacrifici particolari. Solo l'accessibilità è un po' difficoltosa ma, una volta raggiunto il divano, non si rischiano attacchi di claustrofobia, nemmeno nei lunghi viaggi. Anche bagagliaio ha un volume utile di tutto rispetto. I310 litri standard bastano per l'ordinaria amministrazione mentre per quella straordinaria si può rinunciare ai posti posteriori e far salire la capacità a 1.100 litri. La plancia mantiene nel complesso le linee della vecchia generazione della Classe C, con le estremità leggermente arrotondate. Le finiture sono nel complesso buone, con assemblaggi piuttosto curati e pochi componenti realizzati in plastica secca e croccante. A distinguere la CLC sonosedili anteriori sportivi e un volante sportivo a tre razze multifunzione.

A MAGGIO La gamma, di cui si conosce già il listino, si articola su sei motori. Quattro sono a benzina; quello d'accesso spinge la 180 Kompressor da 143 cv e 230 Nm (220 km/h, 0-100 in 9,7 secondi e 13 km/litro). Seguono poi nell'ordine la 200 Kompressor da 184 cv e 250 Nm (235 km/h, 0-100 in 8,6 secondi e 12,8 km/litro), la 230 V6 da 204 cv e 245 Nm (240 km/h, 0-100 in 8,4 secondi e 10,9 km/litro) e la 350, a sua volta con un V6 da 272 cv e 350 Nm (250 km/h, 0-100 in 6,3 secondi e 10,5 km/litro). Il fronte diesel è popolato invece dalla 200 CDI da 122 cv e 270 Nm (206 km/h, 0-100 in 11,3 secondi e 17,2 km/litro) e dalla 220 CDI da 150 cv e 340 Nm (224 km/h, 0-100 in 9,7 secondi e 16,9 km/litro). A fare da denominatore comune a tutte le meccaniche ci sono la trazione posteriore e un cambio manuale a sei marce. In alternativa, per i modelli a quattro cilindri si può ordinare un automatico a cinque rapporti, mentre con i motori V6 si può scegliere il sette marce 7G-Tronic.

UNA E TRINA I livelli di allestimento sono invece tre. Quello base si chiama SC e non è disponibile con i motori V6. Della sua dotazione di serie fanno parte tra le altre cose i controlli elettronici della stabilità e della trazione, il sensore crepuscolare, il clima automatico, i fendinebbia e i rivestimenti in pelle sintetica e tessuto tecnico, oltre ai i cerchi in lega da 16". La versione Chrome offre in più i cerchi da 17" e il navigatore satellitare Comand Aps. Quest'ultimo equipaggia anche la CLC top di gamma, la Sport, che ha ruote da 18" e monta lo Sport Pack, con assetto e sterzo più sportivi, gruppi ottici bruniti, strumentazione con indicatori rossi, pedaliera in acciaio e volante in pelle. Tra gli optional meritano invece una menzione i fari bixeno autodirezionanti e il tetto apribile in cristallo Panorama. Quanto infine ai prezzi, si parte dai 30.380 euro della 180 Kompressor SC per arrivare ai 41.150 della 350 Sport. Il primo prezzo a gasolio è di 31.050 euro per la 200 CDI SC.

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VESTE TUTTI Il posto di guida della CLC è comodo e si adatta bene ai piloti di tutte le taglie. I sedili sportivi non sono troppo fascianti e costrittivi ma trattengono bene il busto, offrendo un adeguato comfort. Le possibilità di regolazione sono buone tanto per la seduta quanto per il volante, che asseconda tanto che vuole accomodarsi rasoterra quanto chi preferisce stare di vedetta, ben in alto. Anche i comandi sono ben disposti e possono essere raggiunti senza distogliere pericolosamente lo sguardo dalla strada.

A TASTONI Muovendo i primi passi emerge subito materiale tanto per l'elenco dei pro quanto per quello dei contro. A impressionare favorevolmente è il diametro di sterzata contenuto, che permette di invertire la rotta senza dover fare troppe manovre. E' una bella fortuna, poiché la visibilità posteriore è davvero problematica. Il taglio della coda riduce ai minimi termini il lunotto e la forma dei finestrini laterali e dei montanti non è affatto d'aiuto. I sensori di parcheggio sono l'unica ancora di salvezza per evitare di dover montare i parabordi a poppa.

COMPROMESSO STORICO Con il salire della velocità si apprezza invece l'ottimo compromesso raggiunto dall'assetto. Sullo sconnesso se la cava bene, specie quando se la deve vedere con le ondulazioni mentre a metterlo alle corde sono soltanto le buche e i rallentatori più secchi. Allo stesso modo esce a testa altissima anche dal misto frontato con il coltello tra i denti. Nemmeno i cambi di direzione veloci rappresentano un problema: la CLC si assesta rapidamente e sguscia da una parte all'altra rapida e sicura. Lo sterzo sportivo segna un passo avanti rispetto ai comandi impiegati su altre Mercedes ma qualche margine di miglioramento c'è ancora in tema di prontezza e sensibilità.

BENZINA? SI, GRAZIE Quanto ai motori, con il gasolio che costa ormai quasi come il Gewurztraminer, una versione a benzina potrebbe rivelarsi la scelta giusta, con in prima fila la CLC 200 Kompressor, che, a dispetto della numerologia classica di Stoccarda non è una due litri, bensì una 1.8. Con una curva di coppia piatta tra i 2.800 e i 5.000 giri, questa motorizzazione non fa rimpiangere più di tanto l'elasticità dei turbodiesel. E quando si tratta di allungare il passo il compressore non tira i remi in barca ma continua a fare il suo lavoro fino in fondo.

IL MARATONETA Per gli stakanovisti del volante stanchi delle solite berline la soluzione migliore potrebbe venire invece dalla220 CDI. Solo con il cambio sesta, che è una sorta di overdrive da utilizzare da-casello-a-casello, occorre scalare per completare un rilancio ma basta trovarsi in quinta per scordarsi quasi del cambio. Anche in questo caso l'allungo è buono e solo verso i 4.500 giri il motore tende a fare muro, supplicando di passare al rapporto successivo. Il tutto con consumi contenuti. Guidando con piede felpato e rispettando (quasi) religiosamente i limiti vigenti strade austriache la percorrenza media si è attestata attorno ai 14,7 km/litro.


Pubblicato da Paolo Sardi, 16/04/2008
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