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Jaguar XF 2010


Avatar Redazionale , il 16/03/09

15 anni fa - Con i nuovi motori va più forte e beve meno

Il nuovo model year della berlina inglese porta con sé minimi aggiornamenti al look e una gamma più ampia, grazie soprattutto a una doppia coppia di motori inediti. Riflettori puntati soprattutto su un tre litri diesel biturbo da 275 cv, che vanta una coppia record per la categoria.

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EVOLUZIONE DELLA SPECIE Ricambio generazionale? Nossignori e stavolta non si può nemmeno parlare di restyling. Quello di cui è protagonista la Jaguar XF è "semplicemente" il lancio del nuovo model year, chiamato già 2010 seguendo i canoni della moda USA. L'aggiornamento porta con sé impercettibili ritocchi all'estetica, più importanti modifiche a livello di equipaggiamenti e, soprattutto, grandi novità a livello di motori. Entriamo con ordine nei dettagli.

COME FRESCA DI GIORNATA Che la XF non avesse bisogno d'interventi alla linea è abbastanza evidente, al punto che la versione 2010 si distingue più che altro per il nuovo disegno degli specchi retrovisori. Il suo stile tagliente resta ancora freschissimo e attuale, essendo stato introdotto sul mercato italiano da appena un annetto. Il muso imponente che culmina con una rivisitazione della classica calandra a rete, il padiglione che gira attillato sopra l'abitacolo con un taglio quasi da coupé e una coda corta e muscolosa segnano un salto importante rispetto al look rétro delle Jaguar che l'hanno preceduta e fanno dimostrare alla carrozzeria ben meno dei 496 cm di lunghezza ufficiali.

GIRAVOLTA Nemmeno l'abitacolo risulta stravolto. Anche qui i designer del Giaguaro avevano già in prima battuta tirato fuori dal cilindro, a mo' di coniglio, soluzioni originali. Ne sono esempi l'ampio fascione che attraversa l'intera plancia e le bocchette dell'aria rotanti, che si mimetizzano con la finitura alluminio dell'insieme e mostrano il lato B chiuso quando il motore è spento, per prodursi poi in una tanto spettacolare quanto superflua giravolta quando si attivano i flussi d'aria. Un altro effetto speciale lo regala il cambio, che rinuncia alla tradizionale leva a favore del pomellone del Jaguar Drive Selector, che si solleva sul tunnel centrale per la scelta della funzione desiderata, una trovata furba che ricorda gli elettrodomestici di casa.

DOPPIA COPPIA La novità più succose si concentrano sotto il cofano dove, in un colpo solo, debutta una doppia coppia di motori.Tutti sono abbinati al cambio automatico ZF a sei marce, a sua volta migliorato con un blocco più efficace del convertitore di coppia, a tutto vantaggio di prestazioni e consumi. Sul fronte a benzina arrivano due versioni di un inedito V8 5.0, una aspirata da 385 cv e 515 Nm e una sovralimentata con compressore volumetrico da ben 510 cv e 625 Nm. Quest'ultima è riservata alla nuova versione da sparo XFR,che nell'occasione era assente alla presentazione per la stampa internazionale; su di lei torneremo comunque a breve. Il V8 base sa comunque tenere alla grande da solo la scena, con un tempo atteso di 5,7 secondi nello 0-100 e una velocità massima di 250 km/h, ottenuti con una percorrenza media nell'ordine dei 9 km/litro. Davvero niente male, viste cilindrata e prestazioni.

GIOCO DI SQUADRA Ben più parchi sono chiaramente i due gemelli a gasolio, varianti di un unico V6 tre litri dopato da due turbo sequenziali paralleli, uno di grandi dimensioni, a geometria variabile, e uno più piccolo, fisso, pronto a dar man forte quando si tratta di allungare il passo. Grazie anche alla presenza dell'alimentazionecommon rail di ultima generazione, capace di pressioni fino a 2.000 bar, e d'iniettori piezoelettrici a sette ugelli, questo motore dispone nellaversione tranquilla (si fa sempre per dire) di 240 cv e di 500 Nm, che diventano 275 cv e 600 Nm in quella più spinta, chiamata S. Per il primo le prestazioni sono di 240 km/h e di 7,1 secondi nella prova di scatto, mentre per il secondo si parla di 250 km/h e 6,4 secondi, pur a fronte dello stesso consumo dichiarato, con una media di 14,7 km/litro.

MANO AL... PORTFOLIO Questi nuovi motori vanno a integrare la gamma esistente, affiancando l'altro turbodiesel 2.7 e il tre litri a benzina, mentre Il V8 4.2 esce di scena, rimpiazzato proprio dal nuovo 5.0. Quanto al listino, riflettori puntati anche qui sulle novità. In attesa del diesel da 240 cv, atteso per settembre, la XF a gasolio da 275 cv è la candidata best-seller ed entra in listino con tre diversi allestimenti. Ai noti Luxury, Premium Luxury si aggiunge la versione Portfolio, con una dotazione più ricca e maggiori possibilità di personalizzazione. Nel suo equipaggiamento spiccano cerchi da 19", il rivestimento in pelle pieno fiore traforata dei sedili climatizzati e l'uso di pelle scamosciata per il padiglione. Libretto assegni alla mano, la XF 3.0 V6 DS Luxury costa 56.300 euro, con già di serie comunque, tra le altre cose, sedili in pelle a regolazione elettrica, clima automatico bizona, vivavoce Bluetooth, chiave elettronica e cerchi da 18". La Premium Luxury ha un prezzo di 63.400 euro e la Portfolio di 66.400 euro. Della V8 5.0 entrano a catalogo solo le due versioni più raffinate, a 73.570 e 76.570 euro mentre per la XFR il conto sale a 91.100 euro.

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VESTE TUTTI Il posto di guida del model year 2010 si presenta tale e quale rispetto a quello delle XF guidate sinora. Con le molteplici regolazioni elettriche a disposizione è quasi impossibile che qualcuno si possa lamentare e non riesca a sistemarsi come preferisce. Sdraiati e impettiti, per tutti è necessario un po'di apprendistato per prendere confidenza la disposizione dei comandi, molti dei quali raccolti nello schermo centrale con sistema touch screen, e con le dimensioni esterne. Far manovra la XF non è certo come far attraccare la Nimitz ma, con la visibilità posteriore limitata dal taglio del padiglione e della coda, in fase di parcheggio i sensori si rivelano una benedizione.

L'EQUILIBRISTA L'habitat del Giaguaro non è certo in centro città e, pian piano che gli spazi si allargano e la velocità sale, la XF tira fuori la sua qualità migliore, ovvero il grande equilibrio generale. Docile ai comandi di uno sterzo leggero ma preciso, danza tra le curve con insospettabile disinvoltura. A sorprendere è in particolare il fatto che alla sensazione di grande fluidità e di scorrevolezza iniziale sia poi abbinato un buon rigore direzionale quando una manovra brusca o un rattoppo dell'asfalto potrebbero invece scomporre l'assetto. Il tutto senza che siano necessari sacrifici sullo sconnesso: questa Jaguar veste alla grande anche i panni della comoda berlinona da viaggio, con il comfort turbato solo da qualche sibilo aerodinamico.

SUI GENERIS Con simili caratteristiche, già note da tempo, protagonista assoluto della prova è stato il nuovo tre litri biturbo a gasolio, che sa mantenere su strada tutte le promesse fatte dagli ingegneri e dalla scheda tecnica. Con il nome in codice AJ-V6D Gen III S, questo motore si distingue nel panorama della categoria per soluzioni esclusive nel sistema di sovralimentazione sequenziale parallela. La sua peculiarità sta nel fatto di adottare come turbina principale una girante a geometria variabile di grandi dimensioni, che svolge da sola tutto il lavoro fino ai 2.800 giri. Da qui in poi inizia a lavorare ancheuna seconda turbina, più piccola, che consente però al motore di respirare meglio e di allungare con maggior decisione.

A TUTTA FORZA Più che il dato relativo al picco massimo di600 Nm, che, nel suo piccolo, rappresenta un valore record per la categoria, impressiona che la coppia sia praticamente sempre superiore ai 500 Nm tra i 1.300 e i 3.800 giri. Una volta al volante ciò si traduce in una spinta imperiosa a ogni sollecitazione dell'acceleratore. Anche quando il regime del V6 è da bradicardico, gli spunti sono sempre convincenti e facilitano la vita al cambio, rendendo superflue tante manovre di scalata. E una volta in velocità la scena non cambia: quando si sta già viaggiando un'andatura da ritiro patente si può ancora contare su impulsi in avanti impressionanti.

OTTOVOLANTE Il V8 cinque litri aspirato ha sulla carta ancora più birra del turbodiesel, anche se poi, su asfalto, la differenza si fa meno tangibile. Il motore a benzina ha come pregio maggiorela pulizia e la rotondità della sua progressione. Sin dai regimi più bassi gira come un orologio, pronto a salire di giri con una naturalezza che lascia a bocca aperta. In fase di allungo non ha forse la grinta di certa concorrenza più sportiva ma per sfidare le rivali cronometro alla mano c'è la XFR sovralimentata. Su strada, la XF 5.0 è un felino sornione, pronto a tirare fuori gli artigli e a graffiare, se provocato con l'acceleratore.


Pubblicato da Paolo Sardi, 16/03/2009
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