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Kia Sportage 2011


Avatar di Mario Cornicchia , il 10/09/10

13 anni fa - Se la Sorento si imborghesisce la Sportage 2011 diventa più sportiva.

La Kia Sportage 2011 diventa più sportiva, tenendo fede al suo nome. Anche nelle proporzioni.

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COM'E' La Kia Sportage 2011 sembra più l'erede della Sorento nelle sue forme compatte e sportive. Invece sostituisce la seconda serie della Sportage, quella dallo stile un po' nautico. Ora lo stile è invece quasi aggressivo e riprende tutti i tratti della nuova famiglia Kia, a partire dalla calandra con la cornice lucida che si allarga al centro, a stringere il logo. Lo stesso motivo è ripreso nella parte alta del parabrezza, come una mascherina di Diabolik. Sembra proprio che Peter Schreyer, strappato al Centro Stile del Gruppo Volkswagen, sia stato proprio un buon acquisto per Kia.

LOSANGA Non mancano nel pacchetto da look sportivo i fari tirati all'indietro il più possibile, sottolineati da una linea di luci diurne a LED, ma lo stile è segnato dalla linea dei vetri, quasi rettangolare, una losanga bassa e tronca verso la coda. A chiudere il profilo un montante posteriore massiccio su cui si appoggia bene la coda, alta, tronca e con il lunotto avvolgente come una cupola e segnata da luci tridimensionali.

NUOVA TAGLIA Tutto lo stile della Sportage è spostato verso l'alto, con una fascia nera snellente nella parte bassa della carrozzeria che corre anche all'interno dei parafanghi, a ottenere l'effetto di una coupé appoggiata su grandi ruote. All'effetto coupé contribuiscono anche nuove misure: più lunga di 9 centimetri, più bassa di 9,5 centimetri e più larga di 5,5 centimetri la nuova Sportage ha proporzioni più sportive.

FINTA BASSA Proporzioni e stile la fanno sembrare più sportiva e soprattutto più bassa di quanto sia realmente, con un'altezza massima di 1635 centimetri, ovvero quanto una normale SUV compatta. Soprattutto la vista di tre quarti posteriore, con la coda alta e con il lunotto sfuggente, la fa apparire davvero molto più bassa. Anche i cerchi, in lega di serie, da 17 o da 18 pollici, contribuiscono a snellire la carrozzeria.

MOTIVATA Lo stile dell'abitacolo è automobilistico, da CUV come Kia definisce la terza generazione Sportage, una Crossover Utility Vehicle, per evitare l'indecisione se definirla SUV o crossover. L'abitacolo è segnato da una fascia orizzontale grigio opaco che sembra uscire dalla plancia dopo essersi fatta spazio come un Gremlin. Lo stile è originale come quello dell'esterno e richiama in alcuni dettagli il motivo della calandra, come la parte sopra la consolle centrale.

SI FA SPAZIO L'effetto dimagrante ha un riuscito effetto estetico ma lascia gli spazi interni abitabili da vera SUV. Stile automobilistico sì ma Sportage sfrutta la sua altezza per creare spazi interni da SUV, abbondanti per chi siede davanti e anche per chi siede dietro, con gli ospiti che trovano spazio per allungare le gambe e anche per la testa dei più alti. Anche il bagagliaio non scherza, con la soglia abbastanza alta ma anche con uno spazio generoso, 564 litri ben sfruttabili in cui stivare tutti i bagagli.

QUATTRO MOTORI I motori sono quatto, due a benzina e due a gasolio. Al lancio sono disponibili soltanto due duemila, a benzina da 163cv e 194Nm a 4600 giri, per 7,5 l/100 km, e a gasolio, da 136cv, 323Nm a 2000 giri e 5,5 l/100km. Poi, entro il 2010, la gamma si completa con un millesei sempre a iniezione di benzina GDI da 135CV e con un 1.7 a gasolio CRDI VGT da 115cv.

DUE O QUATTRO Da brava CUV la Sportage segue la tendenza del momento che vede quasi l 50% delle SUV compatte con l'aspetto da fuoristrada e la motricità di una trazione anteriore. Così, per i motori meno dotati è disponibile soltanto la trazione anteriore mentre per i duemila è disponibile anche la trazione AWD Dynamax che nella marcia normale si comporta come una trazione anteriore per trasmettere potenza anche alle ruote posteriori in caso di bisogno. Ha anche il lock mode, per bloccare la ripartizione 50/50 sui due assi, utile e intelligente nei passaggi più impegnativi e per sfruttare il freno motore sulle quattro ruote in discesa, magari tornando dai monti su una discesa innevata o gelata.

OTTO SORELLE La Sportage si fa in 8, con cinque versioni 2WD, disponibili con i quattro motori, e tre AWD con i motori duemila. Il motore a gasolio abbinabile sia all'allestimento Active sia all'allestimento Class. Prezzi da 19.950 euro, per la Sportage 1.6 GDI 2WD, 2000 euro in più per duemila, 2000 euro in più per la trazione 4WD e 2000 euro in più per passare al gasolio. In pratica per una Sportage 2-0 CRDi Active AWD si spendono 25.950 euro, 28.900 euro per passare all'allestimento Class. Il tetto Panorama costa 1000 euro, il cambio automatico 6 marce 1500 euro abbinato soltanto ai due duemila e i fari xenon 600 euro.

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SETTE ANNI La Sportage parte ben dotata già dall'allestimento d'ingresso Active, con climatizzatore, tutti i sistemi di controllo elettronici di sicurezza, 6 airbag, sensore pioggia, 4 alzacristalli elettrici, specchi regolabili e riscaldabili elettricamente, Sinto-Cd MP3 con presa Aux, USB e iPod e cerchi in lega. Compresa nel prezzo c'è anche la garanzia per 7 anni o 150.000 chilometri, ereditata anche dai proprietari successivi al primo. Ottimo plus per la tenuta delle quotazioni.

COME VA Coupé da lontano e SUV da vicino. Sembra bassa da lontano grazie ai trucchi estetici del team di Peter Schreyer, ma quando ci si avvicina si sentono tutti i 163cm di altezza. Sulla Kia Sportage si sale. E la posizione di guida è panoramica anche perché il sedile più di tanto non scende. Ma la posizione di guida non è comunque troppo in piedi, anzi è piuttosto comoda e il sedile lo solleva in altezza soltanto chi in statura è sotto la media nazionale. Anche il volante è verticale, automobilistico e ben regolabile. Una posizione comoda e con buona visibilità su tutti i fronti anche in coda malgrado i montanti massicci e il lunotto sportivo.

QUALITA' LEGGERA La qualità non fa sentire il peso, sembra inferiore alla vista di quanto poi sembri alla verifica tattile. La Kia Sportage non ha un aspetto opulento, di qualità di peso ma non si può dire che sia un'auto dalle finiture economiche. Ha comunque un livello più che adeguato al prezzo.

LA CHIAVETTA DOVE LA METTO Dove la metto non lo so. Keyless è soltanto la versione top Class, per gli allestimenti più middle la chiave si inserisce in apposita fessura. Dove? Ben nascosta nel cassetto sotto al bracciolo centrale. Quindi ogni volta che si sale e si scende dall'auto, è necessario aprire il bracciolo, inserire e disinserire la chiave. Un po' scomodo e decisamente inutile. Sembra sia stata progettata con la funzione keyless e che all'ultimo momento si siano ricordati degli allestimenti più spartani.

TUTTO A POSTO Alla guida, i comandi sono ben fatti, a partire dallo sterzo con servosterzo elettrico variabile in funzione della velocità, che ha sempre il giusto peso, piuttosto leggero in manovra e con una demoltiplicazione più da SUV che automobilistica. Moderna la tecnologia di bordo, a partire dalla grafica e dai menu che compaiono nello schermo touch al centro della plancia, disponibile con navigatore satellitare, parking camera, amplificatore esterno e subwoofer.

UNA BELLA COPPIA Il motore a gasolio duemila è un motore brillante, con una buona dotazione di coppia rispetto al peso a secco di 1.480 chilogrammi. Brillante sì ma sotto il regime di coppia massima di 2000 giri che costringe il pilota a tenerlo un po' animato. Anche il cambio automatico tiene le marce basse un poco più di quanto sarebbe confortevole fare per raggiungere il regime di coppia massima. Non è un'auto rumorosa, ma la voce del duemila a gasolio un poco all'interno si fa sentire.

PREFERISCE LA STRADA CUV e non fuoristrada e quindi pensata per le strade asfaltate più che per le buche più dure. L'assetto è decisamente confortevole, con le grandi ruote che scivolano sopra le asperità con molta scioltezza. Ma non è un assetto mollaccione e la Sportage rimane sempre stabile in curva, senza sdraiarsi verso l'esterno e ben indirizzata dalle ruote anteriori, di cui segue i comandi senza rimostranze, agile nel seguire i cambi di direzione nel traffico come sulle strade di montagna.


Pubblicato da M.A. Corniche, 10/09/2010
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