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Prova

Citroen C4 2011


Avatar Redazionale , il 12/10/10

13 anni fa - La nuova Citroen C4 punta su comfort e dotazioni complete.

La nuova nuova Citroen C4 prova la scalata al segmento C puntando su comfort e dotazioni. E' attesa su strada a fine novembre.

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COLPITO E AFFONDATO? Se nel mondo dell'auto le cose funzionassero come a battaglia navale, quelli della Citroën sarebbero in una botte di ferro. Piazzato un buon colpo con C5 e centrato l'obiettivo pure con C3, potrebbero tirare quasi a colpo sicuro anche C4, con buone speranze di non fare un buco nell'acqua. Dopo i progressi fatti tra le grandi berline e le conferme avute a livello delle piccole, il successo per la nuova Citroen C4 2011 è invece ancora da conquistare.

NIENTE STRAVAGANZE Per permettere alla nuova Citroen C4 2011 di ritagliarsi un posto al sole nel combattutissimo segmento C, in Citroën non hanno però lasciato niente al caso, a partire dalla linea. Come spesso accade quando bisogna puntare a grandi volumi, i designer hanno evitato colpi di testa e hanno disegnato una linea senza stravaganze ed eccessi. Il che non vuol dire comunque che la macchina sia banale e priva di personalità.

HA I BAFFI La sagoma della nuova C4 è quella di una due volumi piuttosto classica ed equilibrata ma per darle un'identità precisa gli stilisti francesi hanno poi inserito quelli che sono gli elementi distintivi delle Citroën di ultima generazione. Lunga 433 cm (5 in più del modello uscente), larga 179 (+2) e alta 149 (+3), la carrozzeria ha dunque l'ormai tipico doppio baffo cromato che dà slancio allo stemma. Ai lati tengono banco fari grintosi e allungati, mentre a movimentare il cofano, le fiancate e i parafanghi ci sono numerose nervature.

A TUTTO VOLUME La coda della nuova C4 ha un disegno pulito, in cui è protagonista assoluto l'ampio portellone, che si spalanca su un bagagliaio dalla capacità record per la categoria, ben 408 litri. Se questi vengono buoni per le grandi trasferte, nella vita quotidiana si apprezzano ancor più le molte soluzioni furbe che offre l'abitacolo, come le tasche nelle porte che accolgono bottiglie da 1,5 litri e, su alcune versioni, un ampio pozzetto refrigerato e una presa 230V come quelle di casa.

MORBIDA, LA VITA Piccole e grandi astuzie a parte, l'interno della C4 ha un look moderno e originale, con un cockpit a tre quadranti, in cui si alternano indicatori analogici e digitali. Tutta la parte superiore della plancia è in morbido schiumato e fa una gran scena ma anche le parti realizzate in plastica dura non hanno affatto un'aria economica. Il volante non ha la la parte centrale fissa ma ospita molti comandi secondari (tranne che sulla versione base).

IO, ROBOT Sotto la pelle, questa nuova C4 adotta una piattaforma dallo schema collaudato, con un avantreno pseudo McPherson e un retrotreno a ruote interconnese. I motori vengono dalla banca organi del Gruppo PSA e rientrano tutti nei limiti della norma Euro5. Sul fronte a benzina apre le danze il 1.600 VTi da 95 cv, proposto anche in configurazione da 120 cv e in variante turbo THP da 155 cv. Quest'ultima è abbinata a cambio robotizzato CMP-6 a sei marce, mentre i suoi "fratelli" montano di serie una tradizionale trasmissione manuale a cinque marce.

MICROIBRIDO Quanto alla gamma a gasolio, il 1.600 tuirbodiesel HDi quasi monopolizza l'offerta con ben tre versioni: da 90 cv, da 110 cv e da 110 cv con sistema Start&Stop di ultima generazione che gli vale la sigla eHDi e porta con sé il nomignolo di microibrido. Per evitare equivoci è bene precisare che non c'è traccia di alcun motore elettrico ausiliario come quelli conosciuti. C'è però un alternatore reversibile e c'è anche un dispositivo chiamato eBooster che dà l'energia per riavviare il motore dopo che questo si è spento già in fase di rallentamento, sotto gli 8 km/h. Il tutto va chiaramente a beneficio di consumi ed emissioni e s'integra bene con il già citato cambio robotizzato CMP-6 che fa da spalla anche a questo turbodiesel. A completare il quadro c'è poi il due litri HDi da 150 cv.

UNA E TRINA Veniamo quindi agli allestimenti. quelli destinati ai clienti privati sono tre. La versione "base" si chiama Attraction e tra le altre cose monta di serie i controlli elettronici di stabilità e trazione, il cruise control con limitatore di velocità e il climatizzatore manuale. Lo step intermedio è la C4 Seduction, con il climatizzatore che diventa automatico e con standard anche l'impianto stereo surround, i vetri posteriori scuri, i fendinebbia con funzione cornering e i sensori pioggia e crepuscolare. Al top c'è infine la Exclusive, che dispone pure di cerchi in lega, sensori di parcheggio con Easy Parking System, sedili anteriori con funzione di massaggio, sistema di sorveglianza dell'angolo morto e la presa 230V sotto il bracciolo centrale.

FACCIAMO I CONTI In concreto, volessimo dare un quadro completo, con i prezzi di tutte le C4 possibili, ci sarebbe da diventare matti. Per tutti i costi, rinviamo quindi al listino del nuovo, aggiornato in tempo quasi reale. Qualche esempio si può però dare anche qui. Il primo prezzo è quello della C4 è quello della 1.4 95 cv Attraction, che costa 16.300 euro. L'upgrade al livello Suduction costa sempre 1.150 euro, mentre per passare all'allestimento Exclusive occorrono ulteriori 2.300 euro. La turbodiesel meno cara è la 1.6 HDi 90 cv Attraction, a 18.600 euro, la 110 cv costa 1.000 euro in più mentre il top della gamma è la 2.0 HDi Exclusive, che viene 24.550 euro.

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OFFERTA DEDICATA Il listino comprende anche tre righe destinate alla clientela professionale e alle aziende, cui sono dedicate le C4 Business, realizzate sulle tre versioni della 1.6 HDi. In pratica sono come le Seduction con però accessori particolari, come una ruota di scorta normale, i sensori di parcheggio posteriori, il navigatore eMyWay e il sistema di localizzazione e soccorso eTouch. Per ingolosire gli acquirenti che possono fare grandi acquisti con le loro flotte e soprattutto le eventuali aziende di noleggio, queste macchine costano solo 1.000 euro più delle Seduction.

CALZA BENE Il posto di guida della Citroen C4 2011 lascia soddisfatti anche i palati più esigenti. Il sedile è grande e ben profilato, ha regolazioni chilometriche ed è seguito passo passo dal volante. Chi siede dietro ha a sua volta una buona sistemazione, nonostante il fatto che il sedile del guidatore sia piuttosto arretrato. La cosa è una conseguenza degli studi fatti dalle Case per ben figurare nei crash test (la Citroen C4 ottiene le 5 stelle EuroNCap) e fa sì che alla fine lo spazio per i passeggeri posteriori sia un po' meno di quello che ci si aspetterebbe su una cinque porte da oltre 4,3 metri. Per lamentarsi ci vuole comunque un bel coraggio: i centimetri non mancano in alcuna direzione. Solo i piedi sono un po' incastrati e faticano a trovare l'uscita a causa dell'altezza della soglia rispetto al pavimento.

LISCIA COME L'OLIO Che sulla cosa si possa chiudere tranquillamente un occhio si capisce meglio mettendosi in movimento. Grazie anche agli elementi scatolati che attraversano i sottoporta, la C4 si dimostra sin dai primi metri una macchina consistente, di sana e robusta costituzione. Una bella mano l'hanno data anche le strade svedesi ben pavimentate su cui si è svolta la prima prova ma l'impressione che si ha è spesso quella di essere al volante di un'auto di categoria superiore.

TAPPETO VOLANTE Pur non avendo le sospensioni idropneumatiche delle sorelle maggiori, questa Citroën fa del comfort il suo maggior pregio. Complice il parabrezza stratificato e i vetri spessi, la silenziosità è ottima anche ad andature autostradali, per la gioia anche dei melomani che possono così godersi in santa pace le note della musica preferita. Anche i colpi sono assorbiti alla grande. Che sotto le ruote finisca una buca secca o un profondo avvallamento cambia poco: molle e ammortizzatori digeriscono tutto e risparmiano ai passeggeri le shakerate più decise.

AMA LA PULIZIA Gli amanti della guida allegra aspettino però a farsi prendere dallo sconforto. Ciò non vuol dire infatti che l'assetto sia troppo soffice e impedisca alla C4 di muoversi bene anche tra le curve. Certo, non ha ambizioni sportive, ma se si ha l'accortezza di guidare puliti si dimostra docile ai comandi di uno sterzo leggero. Il suo misto ideale è quello veloce, con curve ampie, da percorrere in appoggio. Anche quando le si chiede di fare lo slalom speciale al posto del superG, tuttavia, fa la sua onesta figura e non si dimostra mai troppo impacciata nei cambi di direzione.

PART-TIME Tra le tre le motorizzazioni disponibili al lancio stampa internazionale, quella più interessante è senza dubbio il 1.600 eHDi (190 km/h, 0-100 in 11,2 sec e 23,8 km/litro). Il sistema battezzato microibrido si dimostra molto valido nella guida in città. In mezzo al traffico mette spesso a riposo bielle e pistoni, a tutto vantaggio della riduzione dei consumi. Nell'uso non c'è alcun rovescio della medaglia. Il motore si riavvia lesto, senza sussulti e senz'apparenti sforzi, pronto a riprendere part-time le sue funzioni. E quando è in servizio, le doti sono quelle di sempre: erogazione regolare, buon tiro sin dai bassi e allunghi vivaci.

ERCOLINO Per i maratoneti della corsia di sorpasso e per chi cerca un po' più di spunto, magari in vista di un uso un po' gravoso, un'alternativa valida è il 2.0 HDI da 150 cv (207 km/h, 0-100 in 8,6 sec e 20,4 km/litro). Anche questo motore è ben collaudato e rappresenta una garanzia. In questa configurazione cerca e trova un buon equilibrio tra il rendimento ai bassi e agli alti, anche se poi finisce con il dare il meglio di sé ai medi. In ripresa sfoggia un'ottima elasticità, che consente di trotterellare anche nelle marce lunghe, mentre nella guida sportiva il consiglio è comunque di non tirare troppo il collo alle marce e di passare al rapporto più lungo attorno a quota 4.000 giri.

A TUTTA BIRRA Per chi cerca però di togliersi i pruriti al piede destro, la scelta può cadere anche sulla 1.600 THP (214 km/h, 0-100 in 8,7 sec e 15,6 km/litro). In questo caso al pilota è richiesto un po' d'impegno in più nella guida perché per fare venire fuori gli artigli del motore occorre tenerlo su di giri. Cronometro alla mano, però, lo sforzo è ben ripagato e la C4 viaggia molto spedita. Il 1.600 turbo se la cava comunque benone anche nell'uso in panciolle. La sua fluidità è da manuale, associata sempre a una buona vivacità. La spinta costante, senza bruschi cambi di passo, regala l'illusione di avere sotto il cofano un motore aspirato di maggior cilindrata.


Pubblicato da Paolo Sardi, 12/10/2010
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