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Volkswagen Amarok


Avatar di Mario Cornicchia , il 21/06/10

13 anni fa - Faccia pulita da Touareg e cassone capace di un europallet per la prima volta di VW tra i pick-up da lavoro ma di buona presenza.

Faccia pulita da Touareg e cassone capace di un europallet per la prima volta di VW tra i pick-up da lavoro ma di buona presenza.

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COM'E' Con l'Amarok anche Volkswagen si inserisce tra i super pick-up, un po' SUV e un po' mezzo da lavoro. Per lo stile si ispira al frontale della nuova Touareg, tanto da far pensare a una sua versione lunga e cassonata. Invece la faccia da SUV di buona famiglia e un po' arrampicatore sociale nasconde telaio a longheroni con ponte rigido e balestre al posteriore, un'anima da vero lavoratore e da frequentatore di mulattiere.

FACCIA DA TOUAREG Amarok diventa interessante per chi sceglie il pick-up più per piacere che per lavoro. Stile pulito, fari tecnologici e la nuova griglia di famiglia a barre orizzontali con uno stemma VW più grande che mai. Un frontale serioso e anche aggressivo, dallo stile automobilistico che continua sui fianchi della doppia cabina (dal 2011 sarà disponibile anche la cabina singola), con le pieghe che disegnano il cofano pronte a scivolare sotto il parabrezza fino a disegnare il motivo tridimensionale dei fianchi.

EUROPALLET Lo stile della coda è più semplice e meno elaborato, più squadrato e professional. Ma nasconde anche il cassone più ampio tra i concorrenti (1.555 millimetri di lunghezza, 1.620 di larghezza con un minimo di 1.222 tra i passaruota, per una superficie complessiva di 2,52 m2) e anche la sponda più alta (508mm) difficile da snellire senza perdere volume di carico. Il cassone è un vascone così grande da poter contenere un pallet di dimensioni europee (120x80 cm) e su cui poter caricare fino a 1150 chilogrammi, con la soglia di carico a 78 centimetri da terra.

BERLINA DENTRO Anche l'interno è automobilistico, nello stile, nei materiali e nella dotazione. Chi è abituato allo stile delle berline del Gruppo si trova a casa salendo su Amarok, con lo stile di famiglia, razionale e piacevole nella impostazione della plancia e degli strumenti. Anche i materiali utilizzati non sono troppo utilitaristici e chi sceglie Amarok per piacere non si trova a disagio o fuori luogo anche se indossa la grisaglia. Materiali solidi, piacevoli alla vista che non scontentano nemmeno l'analisi polpastrelli. La dotazione di serie e la lista degli optional, dal GPS e il suo grande schermo agli interni in pelle, contribuiscono a un preciso effetto automobilistico.

BITURBO Due sono i motori disponibili per Amarok, due duemila TDI quattro cilindri common rail a iniezione diretta. La versione base ha un solo turbocompressore per 122cv, 340Nm di coppia massima a 2000 giri, 161km/h, 13,5 secondi per lo 0-100 km/h e consumi medi dichiarati pari 7,6 litri/100km. Rispetta i limiti Euro 5 e ottiene il primato tra i pick-up di 199g/km di CO2. L'alternativa al monoturbo è la versione con due turbine, una piccola per coppia ai bassi e una più grande per potenza agli alti regimi, con 163cv, 400Nm a 1500 giri per 181km/h, 11,1 secondi, 7,8 litri/100 km e 206 g/km.

4x2x4xMOTION La capacità di arrampicarsi di Amarok dipende dal tipo di trazione che si sceglie. Solo al posteriore, integrale o 4x4. Si può scegliere Amarok soltanto per la sua capacità di carico con la trazione posteriore oppure una Amarok tuttofare, con il 4 di 4MOTION nero, con la trazione integrale e il differenziale centrale Torsen che ripartisce normalmente la potenza al 60% sulle ruote posteriori, pronto a variare la proporzione in caso di necessità. Per il lavoro duro Amarok è disponibile, al medesimo prezzo, con la configurazione 4x4, con il 4 di 4MOTION rosso, ovvero trazione posteriore e anteriore inseribile a ripartizione fissa 50/50% con marce ridotte, operazioni di inserimento servoassistite comandate da due pulsanti sul tunnel centrale. Optional per tutte le 4MOTION il differenziale posteriore bloccabile manualmente.

ELETTROx4 Non si capisce come mai Volkswagen abbia optato per una soluzione aut-aut piuttosto che per una soluzione tuttofare come quella che Mitsubishi adotta dai primi Anni 90 con tutte le possibilità, dal 4x2 al 4x4 con ridotte passando per l'integrale, disponibili sulla stessa auto. Della dotazione fanno parte quello che il Gruppo chiama differenziale elettronico, ovvero il dispositivo che frena singolarmente le ruote che slittano indirizzando la coppia verso le ruote ben aggrappate, e un pulsante Off-road che programma i sistemi elettronici di bordo per l'attività fuoristrada, dall'ABS all'ESP, dal controllo di trazione ASR al differenziale elettronico EDL.

ALL'ATTACCO Amarok supera pendenze del 100% (45°) anche a pieno carico e ha angoli di attacco da vero fuoristrada: 28 gradi l'anteriore e 23,6 gradi il posteriore. L'angolo di dosso è di 23 gradi e Amarok si tuffa in guadi profondi 50 centimetri.

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HEAVY DUTY Anche per le sospensioni posteriori è disponibile una scelta, tra Comfort, per 948kg di portata massima, e Heavy-Duty, con balestre rinforzate per 1147 kg di carico massimo. La capacità di traino è 2,8 tonnellate tenuta a bada dall'ESP.

IN ARRIVO In Italia Amarok arriverà all'inizio del 2011 nei due allestimenti più urbani, Trendline e Highline. Trendline offre alzacristalli elettrici, specchi regolabili e riscaldabili elettricamente, radio con lettore CD, climatizzatore semi-automatico (Climatic), display multifunzione, cruise control, fendinebbia e cerchi in lega da 16 pollici. Highline aggiunge il paraurti posteriore e gusci degli specchietti cromati, i passaruota in tinta con la carrozzeria con cerchi in lega da 17 pollici, climatizzatore automatico (Climatronic) e sound system di livello superiore. Per i prezzi necessario aspettare la fine dell'anno.

COME VA Aspetto civile ma massiccio. Al di là delle dimensioni, che segnano un bel 525 centimetri in lunghezza per 194 in larghezza, Amarok e le su forme squadrate trasmettono la sensazione di una struttura massiccia, come quella di un pugile categoria pesi massimi. Il cofano è grande e posto in alto come un altopiano, i tratti sono dimensionati in grassetto e l'effetto possenza è riuscito. A bordo si sale, letteralmente, e anche all'interno la sensazione di avere a che fare con mezzo da veri maschi continua.

SUPERAUTO La posizione di guida è evidentemente panoramica, con il sedile a 83,8 centimetri da terra, e il cofano-altopiano copre la coda dell'auto che precede se ci si avvicina troppo ma indica bene gli ingombri grazie alla sua forma squadrata. La posizione di guida è decisamente automobilistica, con il volante verticale che evita l'effetto autista di autobus che invece si trova ancora anche su alcune auto dalla presenza più urbana, come Suv e crossover compatti.

PERCINQUE Lo spazio a bordo non manca, comodi e spaziosi sono i posti anteriori e anche i tre adulti che possono sedere dietro hanno spazio a sufficienza, anche se hanno a che fare con lo schienale piuttosto verticale come capita spesso sui Double Cab. In caso di necessità il divano posteriore si ripiega secondo le proporzioni 1/3 2/3 per fare spazio ai bagagli ed evitare che si bagnino o prendano il volo sul cassone.

AGILE COME UN LUPO Massiccio e pesante (circa 1900kg) Amarok si fa sentire anche al volante ma del pesante ha la sensazione di solidità e non la difficoltà di guida. Anzi, Amarok tiene fede al suo nome Inuit e si muove agile ma tosto come un lupo. Il motore biturbo ha dalla sua, oltre alla potenza, la coppia a regimi bassissimi della sua turbina piccola, che leva tanti pensieri alla guida. Riprende da meno di 1000 giri anche con marce alte senza proteste vibranti e facilita partenze e riprese. Il cambio a sei marce ha un comando solido, cambiate sufficientemente rapide e precise e soltanto un rumore di funzionamento che piacerà ai fuoristradisti ma che non disturberà gli automobilisti.

RIGIDO MA NON TROPPO Con una base da fuoristrada puro e duro Amarok offre però una guida su asfalto automobilistica. Le dimensioni e il diametro di sterzata (12,95 metri) non aiutano nei caruggi genovesi o sulle rampe dei silos cittadini, ma Amarok si lascia guidare facilmente da chiunque. L'assetto è sicuramente un po' rigido ma meno di quanto lo siano altri 4x4 con balestre al posteriore pronte a sopportare un carico di una tonnellata.

PANCIA A TERRA Colpisce la precisione di guida che si ottiene manovrando il volante leggero quanto quello di una Passat o di una Golf. Il peso è sempre ben bilanciato e si indirizza Amarok dove si vuole con grande precisione. Veloce e preciso su curve e controcurve grazie anche a un assetto che rimane sempre ben parallelo alla strada senza svaccare mai sdraiandosi verso l'esterno, Amarok si comporta bene anche su tornanti affrontati senza vergogna. Gli unici limiti sono il passo chilometrico (3.095 cm) e la gommatura tuttofare anche se va detto che l'Amarok di questa prova in anteprima calza pneumatici a profilo basso su cerchi da 19 pollici. Di serie la taglia dei cerchi è 16 o 17 pollici.

4MOTION Prova asfalto superata con trazione integrale, importante per la guida di tutti i giorni degli Amarok europei. Per la prova fuoristrada su un percorso bello fangoso e abbastanza impegnativo Amarok si presenta nella versione 4x4 e con gommatura adeguata. E messo giù da guerra affronta le trincee di fango e le pozzanghere monsoniche con grande disinvoltura. Nelle discese scivolose si lascia il comando all'Hill Descent Assist che regola automaticamente la velocità (fino a 30 km/h, anche in folle o con frizione tirata) e nelle partenze in salita in aiuto arriva l'Hill Hold che tiene i freni in pressione fino al rilascio della frizione. Interessante il comportamento dell'Abs nella sua configurazione off-road: permette alla ruota un minimo bloccaggio tanto da consentire di fare un po' di zeppa davanti alle ruote e diminuire così gli spazi di frenata, anche di un buon 40%.


Pubblicato da M.A. Corniche, 21/06/2010
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