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Concept car:

Mercedes F700


Avatar Redazionale , il 19/09/07

16 anni fa - Il futuro di Stoccarda è in questa Stella.

Di sicuro non lo vedremo circolare sulle strade a breve, ma questo prototipo merita comunque grande attenzione. Da una parte svela molto sullo stile delle Mercedes del futuro, dall'altra introduce tecnologie raffinate, di prossima applicazione anche nella produzione di grande serie.

POCHE MA BUONE Soltanto 12 concept car dal 1981 a oggi: conti alla mano, non si può certo dire che in Mercedes siano particolarmente prolifici nello sfornare prototipi. L'esperienza però insegna che, in quelle rare occasioni, gli ingegneri tedeschi diano il meglio di sé, offrendo indicazioni concrete sui trend tecnici e stilistici della Casa di Stoccarda. Trattare con leggerezza la F700 apparsa a Francoforte sarebbe quindi un errore. Meglio armarsi di lente d'ingrandimento e partire con il giro perlustrativo, iniziando dalla carrozzeria.

LA CLASSE E' AQUA La F700 svolge il tema dell'ammiraglia partendo dalle forme di alcuni modelli già in listino. Nel disegno arcuato del padiglione la concept s'ispira alla CLS, mentre i passaruota anteriori rimandano alla Classe S. Questi elementi sono sviluppati secondo un nuovo metodo di progettazione chiamato Aqua Dynamic, che fa della fluidità delle linee il suo credo. L'aerodinamica è curatissima, come mostrano la pinna sul tetto, il cofano bagagliaio con spoiler integrato e la carenatura trasparente per le ruote posteriori. Un'altra peculiarità della F700 è l'incredibile ampiezza del passo, pari a ben 345 cm - 28,5 in più rispetto alla Classe S - su una lunghezza totale di 517 cm.

TAPPETO VOLANTE Molto personali sono anche i fari che, stando ad alcune voci, potrebbero anticipare in parte quelli che equipaggeranno la prossima generazione della Classe E. Al loro interno sono ospitati scanner laser capaci di scrutare il terreno su cui andrà a passare la F700 e d'individuare anzitempo buche e avvallamenti. Grazie al sistema PRE-SCAN, le informazioni raccolte sono girate in tempo quasi reale a una centralina che regola poi di conseguenza la taratura delle sospensioni idropneumatiche e la pressione delle gomme per creare un effetto "tappeto volante" sullo sconnesso.

LE PORTE HANNO GLI OCCHI Le porte, che sia aprono in modo asimmetrico, tradizionali sul lato sinistro e ad armadio su quello destro, sono dotate a loro volta di una sorta di radar. Quest'ultimo registra la presenza di ostacoli nel loro raggio d'azione e impedisce contatti fortuiti,bloccando l'apertura appena prima dell'impatto. Una volta nell'abitacolo, il colpo a effetto lo sfodera il sedile posteriore destro, che scivola verso il pavimento per ricomporsi poi come se niente fosse, in senso opposto a quello di marcia. Sacrificando il posto del passeggero anteriore si può così creare una sorta di salotto, con tanto di schermo da 51 cm di diagonale sul fondo dell'abitacolo.

ASSISTENTE PERSONALE I passeggeri sono trattati in guanti bianchi ma anche il pilota è coccolato per bene. Mercedes gli mette a disposizione nientemeno che un'assistente personale virtuale, un avatar che dà le forme di una giovane donna all'interfaccia elettronica della F700. E' a "lei" che s'impartiscono tutti i comandi ad attivazione vocale, replicati anche a livello del manopolone Comand sul tunnel centrale, ed è sempre "lei" che funge pure da segretaria, leggendo per esempio le mail.

DIESOTTO Il vero asso nella manica della F700 è però ben nascosto sotto il cofano. Questa Mercedes impiega una propulsione ibrida, con un motore elettrico da 20 cv a fare da spalla a un 1.800 a combustione interna di tipo Diesotto in cui la Casa di Stoccarda crede molto. Come il nome lascia intuire, unisce i pregi dei motori diesel a quelli delle unità a ciclo Otto. Il tutto grazie alla combinazione dell'iniezione diretta della benzina, di un turbo a due stati e di un sistema di combustione ad autoaccensione controllata chiamato CAI. I risultati sono stupefacenti, con prestazioni all'altezza di motori V6 3.5 a benzina o 3.0 turbodiesel: la potenza massima è di 238 cv e il picco di coppia è di 400 Nm. I consumi però sono bassissimi, nell'ordine dei 5,3 litri per 100 km, con emissioni di CO2 pari a 127 g/km. Quanto basta per sperare che qualcosa del genere arrivi presto su strada.


Pubblicato da Paolo Sardi, 19/09/2007
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