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Anteprima:

Mercedes CLS 2012


Avatar Redazionale , il 15/09/10

13 anni fa - Si rinnova l'intuizione stellare a metà strada tra la berlina e il coupé.

Dodici nuove immagini della berlincoupé stellata my 2012. Rimangono principi e distribuzione dei volumi ma con un nuovo linguaggio stilistico.

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INTUIZIONE Nell'ormai lontano 2003 nasceva la CLS. Un'auto importante per Mercedes ma anche per l'immaginario comunemente legato alle berline. In qualche modo è stato un punto di non ritorno: le proporzioni extralarge eppure sportive, il tetto schiacciato e le quattro porte che quasi non si vedevano, accompagnate ad un piccolo bauletto, hanno fatto subito moda. Ammiccando a clienti stufi della solita noiosa berlina d'alto rango e, al tempo stesso, indicando la strada a molte altre imitatrici, magari meno estreme. Ora, a distanza di sette anni e con oltre 150.000 clienti sparsi per il globo pronti a certificare il successo della formula, e presumibilmente in cerca di una valida sostituta, arriva l'erede. Per ora si svela solo in fotografia mentre la première è calendariata per il salone di Parigi. Non si tratta di rivoluzione ma neppure di banale aggiornamento, la nuova CLS è davvero tutta nuova e sembra pronta a rinascere dalle proprie ceneri conscia di essere una sigla sinonimo di superberlina lontana dalle morbidezze tipiche da cumenda. Eccone i primi dettagli.

MUSO STELLARE A partire dal muso si notano eredità ma anche nuove influenze genetiche. Ci sono lineamenti più tirati, prese s'aria più scavate e soprattutto una calandrona che ospita la stella, sempre più grande, ma che ricorda nell'andamento delle sue linea oltre che per il posizionamento l'icona di casa, la SLS. Non si tratta di copia pantografata ma di suggestioni. Meno lavorata e forse un filo più aggressiva, la nuova CLS nel frontale esibisce due occhi meno tirati ma non per questo poco brillanti, anzi. In anteprima ci sono gruppi ottici a Led, ci sono ben 72 diodi luminosi per parte a disegnare giochi di luce riconoscibili di giorno come di notte e ad assolvere anche alle funzioni di anabbagliante e abbagliante. Sulla carta ci sono solo benefici, sia estetici che in termini di durata e luminosità, ma i prezzi dei ricambi come sanno coloro che ci sono già passati, potrebbero essere poco piacevoli.

FIANCO ALTO Nella vista di profilo si conferma il ruolo dominante del muso, lungo lungo come sui bolidi d'epoca, con il tetto arcuato e l'andamento delle parti vetrate che segue fedelmente quello delle lamiere. Si tratta di volumetrie e caratteristiche che sono connaturate alla forma bananifera della prima CLS e in questo senso non ci si può sbagliare: al primo sguardo si riconosce l'erede come tale. Ma non mancano le novità che, a ben vedere, autorizzano a parlare di reinterpretazione piuttosto che di semplice aggiornamento. Basta vedere la nervatura che parte dal faro anteriore e taglia in due la fiancata alleggerendo lo squilibrio tra masse piene e vuote rispetto alla vecchia CLS. O ancora, questa volta al posteriore, notare la muscolare rigonfiatura disegnata dal passaruota che sembra essere stata presa di peso da una Muscle Car: parte in corrispondenza della portiera posteriore per poi disegnare un'onda sul bauletto e raccordarsi al gruppo ottico posteriore, donando presenza scenica.

CROSS MUSCLE E in questo senso si può dire che la nuova CLS mantiene una personalità non indifferente, forse meno sfacciata solo perché nel tempo ci siamo abituati al suo estremismo e perché, nel frattempo, ha fatto scuola. Oggi non si contano le berline che hanno tentato di copiare la formula in modi e proporzioni diverse. Sia che si tratti di oneste protagoniste della middle class come la Opel Insignia, che pretenziose alto borghesi in attesa di completare la definitiva scalata ai vertici della società automotive, come la Volkswagen Passat CC. Anche il posteriore vede confermato il bauletto rastremato e cadente verso il basso, ora ci sono però gruppi ottici più moderni e conformi alla tradizione. Mentre due bocche da fuoco di forma trapezoidale adornano, una per lato, la parte bassa del paraurti.

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MOTORI DEI SOGNI In attesa della fiche tecnica completa, al momento sembra che la nuova CLS si presenti con cinque motorizzazioni, due a benzina e tre a gasolio. In ogni caso dovrebbe esserci quanto basta per accontentare i sogni di ogni automobilista, a partire dai 200 cavalli del diesel più risparmioso per finire agli oltre 400 cavalli del nuovo otto cilindri biturbo da 4,7 litri. Dovrebbero esserci novità anche alla voce trasmissioni, con la conferma dei soliti manuali e automatici ma anche con l'arrivo di un nuovo sette marce a doppia frizione. Anche se non è politicamente corretto dirlo, e forse nemmeno pensarlo, su auto come la CLS le parole downsizing e risparmio non hanno molto senso. Se Batmobile dev'essere che i cavalli siano quelli giusti.

STRANI CONFRONTI Stesso discorso per gli interni, che pur completamente ridisegnati, provano a sintetizzare il massimo in termini di sportività e comfort. C'è tutta la classica iconografia del mondo Gran Turismo e quanto mai lontano dalle morbidezze berlinose, vedi la strumentazione con tre orologi con quello più grande al centro o il volante a tre razze. E c'è anche la promessa di messe tecnologica, con un display di dimensioni ragguardevole al centro della plancia. Come ragguardevoli sono le dimensioni delle due poltrone posteriori. La CLS offre ospitalità a quattro persone, con il corollario di pelli e finiture in alcuni casi curate a mano a seconda del pacchetto scelto. Un bozzolo raccolto ma che promette vizi per il tatto e per gli occhi.

 

MARKETING ORIENTED Rimane spazio per due considerazioni. Intanto bisogna rendere atto alla Casa stellata di aver rinnovato in profondità e con coraggio una tipologia di auto che, proprio per la personalità prorompente, non era facile da aggiornare. La seconda invece è la stessa che probabilmente non fa dormire gli uomini del marketing Mercedes: a distanza di sette anni la nuova CLS saprà ripetere il successo della prima generazione, l'originale? La personalità, i contenuti e la dotazione tecnica non dovrebbero mancare. Ma nel frattempo il mercato è cambiato, tanti costruttori - non ultima Audi con l'A7 - hanno cercato o cercheranno di imitare la formula magica o, se vogliamo, di coprire il segmento di mercato. Fatto di clienti alla ricerca di superberline di tono sportivo e acchiappa occhi senza scadere nelle scomodità delle coupé. Molto si giocherà sull'immagine e sull'effetto moda, il tempo dirà.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 15/09/2010
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