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Prova

Alfa Romeo 159 Sportwagon


Avatar Redazionale , il 02/03/06

18 anni fa - La Alfa 159 mette su famiglia

La Alfa Romeo 159 mette su famiglia. E già che c'è aggiusta anche il tiro sul prezzo di listino, ora davvero concorrenziale con le station del suo segmento. Il debutto della Alfa 159 Sportwagon a Ginevra e il 4-5 marzo presso i concessionari, con un week end a porte aperte anticipato da uno spot televisivo che non mancherà di fare discutere. Garantito.

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SLANG Forse non tutti lo sanno, ma è il "culetto" che in una station wagon fa la differenza. Nel gergo tecnico dei designer sta a indicare la parte bassa del posteriore di un'auto. Che per la Alfa Romeo 159 Sportwagon è più alto di quello delle normali station wagon. E più è alto, più il posteriore acquista grinta e sportività. Un "culetto alto" d'autore, firmato da Giugiaro come tutto il resto della vettura. Per farlo così, però, hanno dovuto sacrificare un po' della praticità tipica di una station wagon: il portellone della Alfa Romeo 159 Sportwagon, infatti, non si apre a filo del pavimento del baule, ma lascia una soglia di accesso piuttosto alta, quasi come in una normale berlina.

LINEA SNELLA

Il risultato è che la Alfa 159 Sportwagon è bella da guardare, ma meno pratica da caricare, come invece vorrebbe la logica di una station. Un compromesso in onore dello stile che non gradiranno gli automobilisti più tradizionalisti, ma che accetteranno di buon grado i più sportivi, per i quali quel "rinforzo" posteriore va soprattutto a vantaggio della rigidità torsionale del telaio, che in una vettura sportiva è forse più importante della praticità di carico.

FAMILY FEELING

Vista da dietro la coda ricorda molto quella della 156 Sportwagon, modello che la 159 Sportwagon va a sostituire. La somiglianza è così forte che se non fosse per una larghezza maggiore sarebbe facile cadere in errore. Questo, per rendere più evidente la continuità con il vecchio modello e stimolare nella numerosa clientela della 156 (circa 300.000 persone) quella voglia di sostituire l'auto che non è scattata del tutto con la 159 berlina. La quale, più che una evoluzione della 156 è stata vissuta come un ulteriore modello della gamma Alfa Romeo. Oltretutto molto caro. Da qui la corsa ai ripari.

ELEGANTE DIETRO

Meno sportivo del previsto invece il profilo della coda, con il tetto spiovente, il montante posteriore massiccio, filante, che sposta in avanti la figura dell'abitacolo, ma che punta di più sull'eleganza che nel voler trasferire nel posteriore il Dna aggressivo del muso. Nel complesso la coda della 159 Sportwagon è sportiva, ma di una sportività rassicurante, senza cattiveria, poco ribelle. Resta una station sufficientemente compatta, con le misure identiche a quelle della berlina (4,66 metri di lunghezza, larga 1,83 e alta 1,425, con un passo di 2,7 metri), e con gli stessi spazi interni riservati agli ospiti.

AL CENTRO DI TUTTO L'abitacolo è quello già visto nella berlina

, costruito attorno al pilota, molto curato in tutto, sportivo ed elegante allo stesso tempo, con una qualità elevata delle finiture e una qualità percepita da auto di categoria superiore. Identica alla berlina la plancia in alluminio satinato con gli strumenti rivolti verso il pilota, l'ergonomia dei comandi e la ricchezza di vani di varie dimensioni, tra cui un box climatizzato nel bracciolo centrale anteriore.

SPAZIO IN COMUNE

La novità vera è nel bagagliaio. E nella versatilità interna, che aumenta grazie allo spazio in più e alla possibilità di abbattere separatamente i sedili posteriori. Il bagagliaio dispone di 40 litri in più rispetto alla Alfa 159 berlina e di ben 85 rispetto alla 156 Sportwagon. In totale sono 445 litri, che diventano 1.236 a sedili abbattuti. In linea con la concorrenza comunque, e sufficienti per caricare bagagli leggeri quando si viaggia in quattro, oppure attrezzature sportive per coppie dinamiche, o carichi ingombranti quando si tratta di piccoli traslochi da week end.

FERRARI E MASERATI

Cambia la forma, ma il pianale della 159 resta invariato, senza modifiche nel valore torsionale, che l'Alfa dichiara superiore a quello delle concorrenti. Identico alla berlina anche lo schema delle sospensioni (anteriori a quadrilatero alto e posteriori Multilink, lo stesso schema adottato da Ferrari e Maserati), che non ha compromesso lo spazio di carico, di forma regolare e molto pratico da sfruttare.

SETTE IN TUTTO

Anche la gamma motori è la stessa della berlina, con quattro propulsori a benzina e tre diesel. Per i primi di tratta del 1.8 litri da 140 cv, del 1.9 JTS da 160 cv, del 2.2 JTS da 185 cv e del 3.2 V6 Q4 da 260 cv. Per i diesel la scelta è caduta sul 1.9 JTDM da 120 cv e da 150 cv, e sul 2.4 JTDM da 200 cv. Tutti abbinati a nuovi cambi manuali a sei marce e solo tra un paio di mesi anche da un cambio automatico a sei marce, riservato però solo al 1.9 e al 2.4 diesel, e al 3.2 benzina. A fine anno sul 200 cv diesel sarà disponibile la trazione integrale Q4.

SICUREZZA A 5 STELLE

All'altezza del blasone la dotazione di sicurezza. Si va dall'Abs al sistema di controllo della stabilità VDC con antislittamento (ASR), dall'assistenza elettronico-idraulica alla frenata (HBA) al dispositivo anti colpo di frusta sui sedili anteriori, al sistema per le partenze in salita (Hill Holder), agli otto airbag, ai pretensionatori e limitatori di carico degressivo sulle cinture. Il tutto da aggiungere al telaio a cinque stelle EuroNCAP ottenuto dalla berlina, che dovrebbe riproporsi anche sulla Sportwagon.

STRATEGIE

Diverse le strategie commerciali messe a punto dall'Alfa Romeo per promuovere la Sportwagon e rimediare agli errori di posizionamento commessi con la berlina. Tra cui quella di offrire un'ampia scelta di soluzioni per il cliente. Per ognuno dei sette motori saranno disponibili quattro allestimenti e ben cinque ambienti interni in tessuti e colori differenti. Il tutto con una gamma di 12 colori differenti di carrozzeria di cui tre nuovi.

SPORTWAGON PER TUTTI

Un'altra strategia punta invece direttamente al portafogli del cliente. La 159 Sportwagon si può acquistare con una differenza di prezzo rispetto alla berlina di soli 1500 euro. Per entrare in possesso di una 159 Sportwagon sarà così sufficiente sborsare una cifra minima di 24.760 euro (per la 1.8 litri, introdotta all'ultimo momento proprio per poter abbassare la soglia di accesso) per poi raggiungere i 42.760 euro per la versione top, la 3.2 V6 Q4. Cifre che pongono la 159 Sportwagon su un livello di listino concorrenziale rispetto alle altre station wagon di pari blasone e prestigio. Con in più il vantaggio della chiarezza: con soli 2000 euro in più, il cliente inoltre potrà scegliere tra una fascia di allestimento superiore o una motorizzazione più potente. Se poi una coppia giovane o un cliente qualsiasi si dovesse innamorare della Sportwagon senza avere ancora i mezzi per poterla acquistare in contanti, non ci sono problemi: l'Alfa verrà loro incontro con un sistema di finanziamento (soluzione Alfa Più) che prevede un anticipo di 13 mila euro e una serie di rate da 159 (!) euro l'una.

COME VA

Ti siedi e ti senti subito importante. Capisci immediatamente, e lo capiscono anche gli altri ospiti, che nella Alfa Romeo 159 Sportwagon è il pilota quello che conta, il più coccolato e privilegiato di tutti. Come nella berlina del resto, dove tutto ruota intorno a te. Pur di metterlo a proprio agio in Alfa Romeo hanno sacrificato un pochino la comodità di chi viaggia dietro. Il messaggio è chiaro: non si tratta di auto da dare in mano a un autista: qui il divertimento e per chi guida.

COCCOLE

Come si addice a una vera sportiva, in Alfa hanno spostato la pedaliera verso il pilota, in modo da lasciare più spazio ai piedi, evitando così che con l'esterno del piede sinistro si vada a toccare la copertura interna della ruota. Hanno inoltre allungato di tre centimetri la seduta del sedile per aumentarne la comodità, e hanno fatto in modo che il volante abbia una grande escursione, sia in altezza sia in profondità, per permettere una perfetta e personale posizione di guida, anche a chi predilige il volante alto e a ridosso del corpo come si usa tra i rallisti.

SPAZIO PERCEPITO

Tutto questo a scapito degli eventuali ospiti posteriori, che hanno a disposizione una seduta più corta e uno spazio per le gambe lasciato al buon cuore di chi sta davanti, comunque in linea con la concorrenza, che poi è quasi esclusivamente tedesca. Dietro è palpabile la sensazione di maggiore ampiezza dell'abitacolo rispetto alla berlina, data dal tetto che prosegue diritto fino al portellone posteriore. Per il resto, tutto intorno è uno sfoggio di eleganza sportiva trasmessa da rivestimenti di qualità e abbinamenti di colore molto caldi e indovinati.

COMFORT

L'accensione a pulsante è un classico ma fa sempre la sua bella presenza. Su strada è il silenzio interno a colpire, prima ancora del motore. Anche a velocità sostenute si sente che l'insonorizzazione è molto efficace e persino con il diesel più potente il rumore non è per nulla fastidioso. Magari poco sportivo, ma molto bene assorbito. La conversazione con gli altri ospiti avviene senza alzare la voce e anche per ascoltare musica non c'è bisogno di rischiare l'effetto "zarro" appena capita di abbassare il finestrino. Davanti si viaggia veramente comodi, con sedili che contengono il corpo senza farti sentire costretto in una posizione ingessata.

2.4 JTDM

Facile non accorgersi di andare più forte del dovuto. Con la 2.4 JTDM (il motore più eclettico per la Sportwagon) è un attimo superare i 130 km/h. I rapporti del cambio, abbastanza corti, costringono a salire di rapporto in breve tempo e rendono la Sportwagon subito scattante. Prestante ma mai maleducata. La progressione è costante, rombante ma non nervosa. In quinta si sente ancora chiara la spinta dei 200 cv mentre la sesta marcia è prettamente da autostrada, tutta tesa a lasciare scorrere in scioltezza la Sportwagon e tenere sotto controllo anche i consumi. Sportiva con discrezione quindi.

PORTE APERTE

La tenuta è un altro dei punti di forza della Sportwagon. Le curve si affrontano a velocità che con altre vetture diventerebbero molto impegnative, senza che la Sportwagon si scomponga o che il posteriore dia segni di instabilità. Facile da controllare, precisa e sempre sicura, la nuova Alfa ha ammortizzatori e molle tarati in modo da consentire smorzamenti efficaci in ogni condizione di guida o manto stradale, senza incidere sul comfort dei passeggeri, che rimane sempre di alto livello. Chi vorrà potrà provarlo di persona a partire dal 4 marzo, quando i concessionari Alfa Romeo apriranno le porte dei loro saloni. Anche di domenica.
Pubblicato da Gilberto Milano, 02/03/2006
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