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L'altalena di emozioni


Avatar di Salvo Sardina , il 01/09/19

4 anni fa - F1 GP Belgio 2019: Leclerc entra nella storia in weekend difficile

Belgio, Leclerc nella storia in un'altalena di emozioni

Analisi GP Belgio 2019: il monegasco Leclerc entra nella storia nel weekend più difficile per la F1. E c'è anche lo zampino di Seb...

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DEDICATO A TONIO Sbatte i pugni sul volante quasi incredulo per l’altalena di emozioni cui si è dovuto sottoporre nel weekend, prima di percorrere gran parte del giro d’onore con il dito verso il cielo. La dedica di Charles Leclerc non potrebbe che essere per l’amico-rivale Anthoine Hubert, tragicamente scomparso ieri a Raidillon durante la prima manche della F2. Che questa non sarebbe stata una gara come le altre lo si era capito già con la scritta “RIP Tonio” a capeggiare – testo nero su fondo bianco – sul casco e sul volante della sua SF90. “Devi cercare di mettere da parte le tue emozioni e concentrarti sul lavoro in macchina. È quello che ho fatto, come anche due anni fa con mio padre a Baku”, ci spiega Charles dopo il traguardo del Gp del Belgio, con la lucida freddezza di chi sa come si convive con l’idea di morte.

F1 GP Belgio 2019, Spa: Charles Leclerc festeggia la vittoria con gli uomini Ferrari F1 GP Belgio 2019, Spa: Charles Leclerc festeggia la vittoria con gli uomini Ferrari

ALTALENA DI EMOZIONI Negli occhi è impossibile non leggere la soddisfazione, la consapevolezza di aver scritto una pagina che entrerà nella storia della Formula 1. Ma c’è anche quel velo di malinconia per i sogni spezzati di un compagno con cui sei cresciuto in pista sin dai tempi dei kart. Un’altalena di emozioni che Charles ha dovuto subire anche dallo spegnimento dei semafori alla bandiera a scacchi, passando dall’andare all’attacco nella prima parte di gara con le Soft alla paurosa ritirata in difesa. Un “catenaccio all’italiana” per gestire le gomme e respingere l’assedio di un Lewis Hamilton improvvisamente ringalluzzito dalla capacità della sua Mercedes di far funzionare al meglio le Pirelli nel secondo stint. È finita come tutti sappiamo. Con il dito al cielo, il lutto al braccio, gli occhi soddisfatti ma tristi. Senza festa a base di champagne sul podio, ma con il lungo applauso che persino la sala stampa ha tributato al giovane fenomeno che sogna in grande e che (finalmente) si scrolla di dosso il fantasma delle vittorie sfumate in zona Cesarini.

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FERRARI AL TOP MA… Chiaramente questa vittoria cambia poco o niente nella narrazione di un mondiale che è ormai sempre più indirizzato verso Stoccarda. Ma di sicuro aiuta l’autostima di una scuderia che avrebbe meritato di ottenere molto prima il gradino più alto del podio, sfiorandolo in più di un’occasione a causa delle imperfezioni palesate nella prima parte del campionato, oltre che (banalmente) di un po’ di cara vecchia sfortuna. La SF90? Troppo brutta per essere vera quella di Budapest, finita a oltre un minuto da Hamilton e Verstappen, troppo avvantaggiata dalle caratteristiche del tracciato qui in Belgio. La verità come sempre sta in mezzo, il che vuol dire che da un lato è lecito aspettarsi Leclerc e Vettel assoluti favoriti anche fra una settimana a Monza, pista velocissima dove l’efficienza aerodinamica e la potenza della power unit aiuteranno il Cavallino. Dall’altro, le difficoltà con le Pirelli nel secondo stint di gara (specialmente per Vettel) sono indice del fatto che Spa ha solo un po’ mascherato i problemi congeniti nella gestione gomme. E che non è così improbabile che la Mercedes torni dominante da Singapore in poi.

F1 GP Belgio 2019, Spa: Leclerc e Vettel (Ferrari) davanti a Hamilton (Mercedes) F1 GP Belgio 2019, Spa: Leclerc e Vettel (Ferrari) davanti a Hamilton (Mercedes)

SEB DECISIVO Nell’altalena di emozioni dei ferraristi, abbiamo volutamente tenuto per ultima la questione Sebastian Vettel. Il tedesco non ha entusiasmato nel weekend delle Ardenne, si è beccato sette decimi in qualifica dal giovane compagno di squadra e poi ha anche un po’ pasticciato nel corso della gara sbagliando, ad esempio, la partenza. Tornato subito alle spalle di Leclerc con una manovra sul rettilineo del Kemmel analoga a quella che gli è valsa la vittoria nel 2018, la gara di Seb è stata totalmente condizionata dalla strategia scelta per lui dal muretto. La “finta” dei meccanici Mercedes ha spinto gli uomini in rosso a richiamare Vettel per proteggere la sua seconda posizione dal possibile undercut di Hamilton, ma poi il tedesco ha rovinato troppo in fretta le Medium ed è stato immolato in qualità di stopper anti-Hamilton. Il quattro volte iridato ha tenuto duro per un paio di giri, ha giocato di squadra facendo perdere decimi importanti al rivale prima di essere costretto a cedere il passo. Con soli nove decimi di gap al traguardo tra Lewis e Charles sarebbe inutile negare quanto decisivo, anche se penalizzante nei suoi confronti, sia stato il sacrificio di Seb.


Pubblicato da Salvo Sardina, 01/09/2019
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