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Jaguar XJ 2010


Avatar di Mario Cornicchia , il 22/03/10

14 anni fa - Un taglio con il passato, in realtà il rispetto della tradizione: eleganza, innovazione, confort e sportività. Lo stile è un vero salto nel buio ma la sostanza rimane quella della XJ.

Un taglio con il passato, in realtà il rispetto della tradizione: eleganza, innovazione, confort e sportività. Lo stile è un vero salto nel buio ma la sostanza rimane quella della XJ.

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COM'E' Avanti, si taglia. Si taglia con lo stile del passato seguendo le orme della XF e ancora prima della prima serie della XJ, rivoluzionaria ai tempi rispetto alla MK2. Tenendo fermi i punti cardine del marchio Jaguar, il concetto di prestazioni eleganti. Una linea che subito lascia sconcertati, aridatece la icsggei, ma che invece discretamente conquista, con la carreggiata anteriore larga e la coda sfuggente.

FACCIA DA XF Allo stile del frontale ci ha abituato la sorella minore XF. La calandrona a rete diventa più grande e pronunciata sulla XJ, più nasuta e meno estetica nelle forme con l'aspetto vorace nel catturare l'aria, e da qui partono le linee che segnano il cofano. I fari perdono la parte tonda come gli occhiali di Mister Magoo della XF per diventare più sottili e più accigliati. Nella parte bassa incorporano la striscia di LED delle luci diurne, un mascara diritto che di notte banalizza la presenza della XJ.

FIANCHI FORTI Un frontale felino con la grande bocca e una fiancata massiccia e potente nell'appoggio sulla strada, diritta e segnata nella parte bassa da una convessità più leggera verso la coda, come una ditata nella panna. Massiccia in basso ma leggera in alto, nei fianchi, con finestrini bassi su cui appoggia un tetto filante come quello di una coupé. E sembra ancora più basso grazie al doppio tetto in cristallo, di serie su tutte le XJ italiane, e grazie all'inserto scuro sul montante posteriore che si raccorda con il lunottone quasi orizzontale.

PEZZO FORTE La coda è pulita, pochi tratti essenziali, e le luci, due strisce bianche e rosse di LED, che sembrano farsi spazio tra le linee della fiancate e quelle del bagagliaio. E, per l'occasione, il Giaguaro, ormai sfrattato dal cofano, si trasferisce sul bagagliaio. La coda è il pezzo forte della nuova XJ, oltre che il più sconcertante ma è un pezzo che si fa apprezzare sorso dopo sorso come un buon whisky single malt delle Higlands. L'argento metallizzato, il colore più banale, è quello che più le dona mostrandone la bella linea leggera e filante. Uno stile che restringe alla vista le vere dimensioni: 512 centimetri, 189 in larghezza e 144 centimetri in altezza. Ed è disponibile anche la XJL, più lunga nel passo di 12,5 centimetri.

NAUTICA Stile originale e moderno all'esterno e altrettanto accade all'interno. L'abitacolo è segnato dalla Riva Line, la linea segnata dalla fascia in legno o in carbonio che parte alta come non si è mai vista dalle portiere posteriori per snellirsi e poi congiungersi al centro, alla base del parabrezza in un troppo lezioso marchio Jaguar. Una fascia avvolgente come la plancia di comando di un motoscafo Riva. E poi un abitacolo fatto di superfici piane e lisce, come il tunnel centrale che si inerpica fino alla plancia o come la plancia, piani su cui svettano bocchettone di ventilazione tonde e grandi come boccaporti.

VIRTUALE Moderno nello stile e anche tecnologico. Oltre al grande schermo da 8 pollici al centro della consolle centrale che informa sulla navigazione satellitare, sulle note distribuite dall'impianto Bowers & Wilkins e sulla climatizzazione, anche la strumentazione all'ombra della palpebra davanti al pilota è in realtà un grande schermo. Sullo schermo da 12,3 pollici a matrice attiva e ad alta definizione, compare il disegno di tre strumenti circolari. Tachimetro, contagiri e i tipici strumenti di controllo per carburante e temperatura si trasformano alla bisogna per trasmettere informazioni in quel momento più importanti, dalle indicazioni del navigatore ai messaggi di allarme o i menu di setup. Funzionale anche se le tre finte cornici cromate sono un po' tristi.

LIGHTWEIGHT La bella scocca lunga e filante è anche ecologica, interamente costruita in alluminio e tenuta insieme con 2800 rivetti (-80% rispetto alla vecchia XJ) e 90 metri di adesivo epossidico, 11% più rigida della precedente. Le parti stampati sono l'88%, le fusioni il 6% e le estrusioni il 5%. L'alluminio è molto riciclabile poiché richiede poca energia per essere rigenerato e mantiene le sue caratteristiche inalterate, consentendo alla scocca di una XJ di diventare domani una scocca di una nuova XJ. E poi è ecologico poiché tiene a bada il peso e quindi anche consumi ed emissioni. Oltre che migliorare le doti di guida e di agilità.

VEEVACITA' Dietro allo scollo a V del cofano possono trovare posto soltanto motori a V. Best seller sarà il nuovo V6 3.0 turbodiesel, biturbo parallelo sequenziale, superpotente con 275 cavalli e con coppia da vendere: 600 Nm a 2000 giri di cui 480 disponibili già a 1000 giri, più o meno al regime minimo, per 0-100 km/h in 6,4 secondi. Grazie al peso contenuto, all'aerodinamica curata (Cd 0,29), al fondo piatto e ai motori efficienti il consumo medio dichiarato è pari a 7 litri ogni 100 km, con 184 g di CO2 dispersi nell'ambiente ogni chilometro. L'alternativa a benzina è il V8 5.0, nella versione aspirata da 385 cv e Supercharged con il compressore volumetrico che spreme 510 cv al V8 e 625 Nm di coppia massima tra 2500 e 5500 giri per 4,9 secondi nello 0-100 km/h. Cambio automatico a sei marce ZF per tutte le XJ, con palette al volante.

NON HA STOFFA Se il periodo più triste per Jaguar è stato quello in cui si vendeva la XJ anche con i sedili in tessuto, ora la XJ torna definitivamente ai bei tempi, con la versione Premium Luxury dotata di tutto e di più, dai fari Bi-Xeno con abbaglianti intelligenti al navigatore satellitare, da sedili e plancia rivestiti in pelle all'impianto hi-fi da 400 Watt con hard disk, dalle sospensioni a controllo elettronico al tetto panoramico. La XJ più economica ha il motore a gasolio e costa 83.450 euro e non vedo molte ragioni per spendere 8.350 euro in più per passare alla Portfolio (cerchi da 19", hi-fi 600W, climatizzatore quadrizona…) o 23.950 euro in più per la Supersport, con cerchi da 20" e hi-fi 1200 Watt. La XJ più costosa costa 54.950 euro in più, 138.400 euro in totale, con motore V8 Supercharged e allestimento Supersport.

COME VA Perplesso all'inizio, convinto alla fine della prova. La XJ brutta non è, anzi. Di certo è fuori dagli schemi e lo confermano gli sguardi incuriositi e non certo schifati, trasversali nel campione demografico. La XJ è una bella auto, elegante e decisamente sportiva, un bel salto, sconcerta a prima vista, convince abituandosi.

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BRITISH STYLE Elegantissimo è sicuramente l'interno. Lo stile è sobrio con tocchi originali e sportivi ma è l'aria british dei colori del pellame (spendidi il blu/grigio e il vinaccia/mattone) con un bel piping in contrasto e la scelta dei legni per la Riva Line o l'ebano del tunnel centrale. Una gamma con alternative così chic che cadere nella banalità dei soliti nero o panna sarebbe un vero delitto.

VIRTUAL INSTRUMENTS Gli strumenti virtuali sono molto pratici nella loro flessibilità, gli aghi lasciano un po' di scia quando si muovono veloci e magari in futuro saranno disponibili skin più sobrie e hi-tech, senza finte cornici cromate. La dotazione elettronica raggiungibile dal tocco sullo schermo centrale da 8 pollici è moderna nei menu ma spesso un po' lenta nelle reazioni. Per lo schermo centrale è disponibile l'opzione DualView: il pilota vede le informazioni di guida e il passeggero si guarda un film, senza disturbarsi a vicenda nella visione.

A SDRAIO La posizione di guida è davvero adatta a tutti i gusti e a tutte le misure, sdraiata per i comodi/sportivi o sul trespolo per chi ama dominare la situazione. Le regolazioni chilometriche e multidirezione di volante e sedile accontentano tutti. Lo stile pulito dell'interno è rilassante e il gomito appoggiato sul tunnel centrale fa buona leva per raggiungere tutti i comandi secondari.

FIAT LUX Malgrado i vetri laterali bassi bassi e il tetto che plana orizzontale sulla coda la visibilità non pare mai limitata, grazie anche a specchi ben dimensionati e ben posizionati, panoramici nel traffico e in manovra. L'abitacolo è luminoso e a questo contribuisce anche il doppio tetto in cristallo apribile nella parte anteriore e soltanto oscurabile per i sedili posteriori.

SPAZIO INATTESO Una Jaguar deve innanzitutto essere comoda e su questo punto la nuova XJ non tradisce. Il tetto basso e il lunotto quasi orizzontale non devono ingannare, lo spazio a bordo è abbondante anche per adulti taglia XXL. Non hanno problemi a sedersi davanti, ovviamente, ma nemmeno a infilarsi nello spazio aperto dalle portiere posteriori, senza contorsioni, dove trovano tanto spazio per le gambe e anche per la testa, a dispetto di quel tetto che scivola piatto sulla coda.

SILENZIO FELINO La XJ è anche decisamente silenziosa e il suo silenzio è particolarmente piacevole, con un rombo sommesso come fusa feline di sottofondo che si rivela rilassante, presente sia con il V6 sia con il V8 appena si preme il tasto START e il pomellone del cambio automatico emerge dal tunnel centrale come un periscopio. Chissà che il sottofondo felino non stimoli la produzione di endorfine come le fusa del gatto domestico.

DINAMICA INTELLIGENTE Anche l'Adaptive Dynamics, le sospensioni a controllo elettronico di serie per tutte le XJ, si comporta bene nel mantenere alta bandiera Jaguar del comfort, con una apprezzabile capacità levigatoria del manto stradale. Qui il bel cerchio da 20 pollici con pneumatici dalla spalla alta come un infradito della Supersport rendono molto più diretto il rapporto con la strada, ma fa parte del gioco e le donano terribilmente, rendendo visivamente l'appoggio a terra ancora più massiccio.

GASOLIO DA CORSA Jaguar nella storia è anche LeMans e la XJ non tradisce nemmeno le aspettative sportive del marchio e stimolate da una linea così bassa e filante. Anzi, negli intenti dei tecnici del Giaguaro la XJ deve essere anche più sportiva della XF. In questo ruolo la XJ è favorita dai motori. Il V6 è potentissimo e spinge sempre, con la sua coppia poderosa disponibile appena si sfiora l'acceleratore. Lo 0-100 lo copre in 6,4 secondi, quanto una buona sportiva due posti, ed è sempre veloce a scattare anche nel traffico distratto, specie se si sceglie la posizione S del cambio automatico, così anche il sei marce è meno distratto e con la marcia pronta per il balzo e il comfort non ne risente. È comunque una posizione Sport non troppo esasperata e la S più che per Sport sembra stare per Smart, per una guida veloce ma fluida.

SILENZIO FERINO La XJ in veste sportiva dà il meglio con il V8 Supercharged. Il rombo ne guadagna, anche se ne gode di più chi la sente passare che chi la guida. All'interno regna sempre il silenzio felino ma con un tocco di urlo di fiera quando il V8 viene adeguatamente stimolato. Con il V8, sotto il piede destro va legato un uovo: se non si preme con gentilezza il pedale dell'acceleratore la XJ zompa come una cavalletta e gli ospiti non sono felici ma il cronometro si ferma a 4,9 secondi quando si toccano i 100 km/h partendo da fermi. La progressione, anche usando maniera, è notevole e appagante per l'orecchio oltre che efficace nella guida. Anche per la V8 la posizione S(mart) del cambio gestisce meglio le cambiate nella guida veloce.

DYNAMIC? Con il V6 o il V8 poca differenza invece si avverte nel passaggio dal setup di guida normale a quello Dynamic, se non per la sfumatura rossa che assumono gli strumenti, la bandierina a scacchi che appare all'interno del contagiri e le cinture che si pretensionano per preparare gli ospiti al gioco duro. Le sospensioni rimangono sempre un poco morbide per un assetto sportivo e il volante continua a essere un poco troppo leggero e troppo sensibile per rendere istintivo il taglia e cuci in curva.


Pubblicato da M.A. Corniche, 22/03/2010
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