Logo MotorBox
Prova

Skoda Yeti GreenLine


Avatar Redazionale , il 25/10/10

13 anni fa - La Skoda Yeti GreenLine è la portabandiera della nuova gamma di versioni ecologiche della Casa ceca

La Skoda Yeti GreenLine è la portabandiera della nuova gamma di versioni ecologiche della Casa ceca. I suoi prezzi vanno da 21.900 a 24.800 euro.

Benvenuto nello Speciale SUV COMPATTI, CHE PASSIONE, composto da 16 articoli. Seleziona gli articoli di tuo interesse cliccando il sommario SUV COMPATTI, CHE PASSIONE qui sopra, oppure scorri a fondo pagina la panoramica illustrata dell'intero speciale!

DI NOME E DI FATTO Basta un colpo d'occhio allo stemma per notare come il verde sia storicamente uno dei colori sociali della Skoda. Ora però la gamma della Freccia alata si tinge dello stesso colore anche in senso metaforico: sul mercato si completa infatti la famiglia delle versioni ecologiche, chiamate GreenLine. A ben vedere, con lo stesso nome nel listino già c'era qualcosa del genere ma la seconda generazione di modelli - i primi dei quali sono apparsi già nel corso dell'estate - segna un bel passo in avanti in tema di rispetto dell'ambiente, grazie a tecnologie più moderne e raffinate.

PORTABANDIERA A capitanare il plotone composto anche dalla Fabia, dalla Roomster, dalla Octavia e dalla Superb è la Skoda Yeti Greenline. Secondo le previsioni, sarà lei a fare la parte del leone nella raccolta ordini, coprendo circa i tre quarti dei contratti totali GreenLine.

PANCIA A TERRA La Skoda Yeti GreenLine, così come le sue sorelle, non fa molto per far trasparire la sua maggior vocazione ambientalista. Per riconoscerla dalle altre versioni ci vuole infatti un bell'occhio clinico. Le differenze estetiche sono molto lievi e si contano sulle dita di una mano. Alla fine, la modifica più evidente è la sigillatura di parte della mascherina, assieme all'abbassamento dell'assetto di 25 mm. C'è poi un lavoro di fino sul sottoscocca e per altri modelli si parla anche di uno spoilerino sul lunotto ma il quadro complessivo resta comunque degno di "Aguzzate la vista" del La Settimana Enigmistica.

ASSO NELLA MANICA Senza troppo clamore, gli ingegneri hanno preferito lavorare su altri particolari, meno appariscenti ma in grado di garantire risultati concreti. La cura GreenLine porta quindi per esempio con sé il sistema di recupero dell'energia in frenata, che sfrutta l'inversione della polarità dell'alternatore per ricaricare la batteria in rilascio, risparmiando un po' di lavoro al motore. Un altro asso nella manica è il dispositivo Start&Stop, che mette in letargo bielle e pistoni durante le soste in folle. Tra le altre cose si segnalano poi l'indicatore di marcia, che suggerisce le cambiate da fare in ottica di risparmio, e pneumatici con bassa resistenza al rotolamento.

TRAPIANTO DI CUORE A spingere la Yeti GreenLine c'è il noto turbodiesel common rail 1.6 TDI già visto praticamente con la stessa configurazione sotto altri cofani all'interno del Gruppo Volkswagen. La sua potenza massima è di 105 cv, mentre il picco di coppia è di 250 Nm stabili tra i 1.500 e i 2.000 giri. Una volta su strada, questi dati si traducono in un tempo di 12,1 secondi nello 0-100, in una punta di 176 km/h e, dato ancor più importante, in una percorrenza media di 21,8 km/litro, con emissioni di CO2 pari a 119 g/km.

INCOMINCIA DA TRE Questo motore, abbinato alla sola trazione anteriore e a un cambio manuale a cinque marce, fa da denominatore comune ai tre livelli di allestimento in cui è declinata la Yeti. La "base" è chiamate Active e per 21.900 euro offre di serie, tra le altre cose, l'Esp, 6 airbag, i fendinebbia, il climatizzatore manuale, i mancorrenti sul tetto e lo stereo. Con 23.200 euro si compra invece la Adventure, che dispone inoltre di cerchi in lega da 16", volante multifunzione con corona in pelle, tavolino ribaltabile per i passeggeri posteriori, cruise control e lavafari. Al top c'è infine la Experience, con fari adattivi allo xeno, climatizzatore automatico, vetri posteriori scuri e radio con lettore mp3 e caricatore da 6 CD.

VEDI ANCHE



LE GREGARIE Spostando al volo lo sguardo sulle altre Skoda GreenLine, si ritrova lo stesso 1.600 TDI anche per l'Octavia e per la Superb, tanto nelle varianti berlina quanto in quelle station wagon. Per le piccole di famiglia, ovvero per la Roomster e per le Fabia due volumi e familiare c'è invece il 1.200 TDI da 75 cv e 180 Nm.

CUT & PASTE Se a livello di carrozzeria la Skoda Yeti GreenLine viaggia in incognito e si mimetizza bene tra le sue simili, l'abitacolo si mette sulla stessa lunghezza d'onda e ripropone pari pari quello delle altre versioni. Il posto di guida si conferma quindi tutto sommato ben studiato e capace di vestire bene i piloti di tutte le taglie, con l'unico neo di un volante che piacerebbe di più se fosse più verticale.

BEN FATTA Non ci si può invece lamentare della cura messa nelle finiture della Skoda Yeti GreenLine, con assemblaggi curatissimi e materiali di buona qualità. Lo spazio abbonda per il pilota e il passeggero anteriore mentre per chi siede dietro i centimetri bastano ma non avanzano. Ciò vale anche quando i sedili posteriori (singoli e con regolazione longitudinale ma con schienale un po' bassino) sono sistemati il più indietro possibile. Facendoli avanzare, ripiegandoli o rimuovendoli si può modulare meglio il volume del bagagliaio, che va da 416 a 1.670 litri.

GIROTONDO Il 1.600 turbodiesel si avvia lesto e anche a freddo non vibra e si dimostra piuttosto silenzioso. Mettendosi in movimento, bastano poche centinaia di metri per capire di che pasta sia fatto. La sua erogazione è piena sin dai bassi e la progressione è molto regolare, senza bruschi cambi di passo. Il fatto di avere un tiro robusto già sotto i 2.000 giri permette d'inserire una marcia dopo l'altra in rapida sequenza, mettendo così in pratica una delle regole d'oro per abbattere i consumi ma contando sempre su una buona elasticità. Solo quando si mette la quinta si perde un po' di smalto in ripresa ma nei rilanci non ci sono comunque strappi o rifiuti.

MEGLIO BASSA Certo, un cambio a sei marce sarebbe stato preferibile ma anche così la Yeti GreenLine se la cava benone in ogni situazione. La macchina asseconda ogni stile di guida, anche quello sportiveggiante, con il TDI che fa gli straordinari e si spinge fino a oltre 5.000 giri indicati. Tra l'altro, l'abbassamento dell'assetto rende questa Skoda particolarmente pronta e piacevole nel misto, dove sveste i panni della crossover suvveggiante e non fa rimpiangere una compatta.

QUASI ASTEMIA Visto lo spirito di questa versione, due parole in conclusione si devono necessariamente spendere per i consumi. Guidando con piede piuttosto felpato, su una strada extraurbana poco trafficata, si riescono a fare all'incirca 22 km/litro, dato però difficilmente replicabile se ci si avvicina alla città o si ha un po' di prurito al piede destro. Giusto per la cronaca, a margine della prova della Yeti, c'è stata l'opportunità di provare anche Fabia GreenLine 1.2 TDI. Guidata in una prova di economy run su strade collinari semideserte e con il proverbiale uovo sotto l'acceleratore (ma con un passeggero a bordo) la piccola ceca ha fatto registrare una media 31 km/litro abbondanti.


Pubblicato da Paolo Sardi, 25/10/2010
Gallery
Suv compatti, che passione