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Toyota RAV4 2013


Avatar Redazionale , il 18/03/13

11 anni fa - Aumentano le dimensioni e la versatilità

Sulla Toyota RAV4 2013 aumentano le dimensioni e la versatilità. Riflettori puntati anche sulla trazione integrale, che può dare una mano anche nella guida brillante su asfalto.

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NELLA MISCHIA Nel 1994 la Toyota RAV4 diede vita al filone delle Suv compatte. Oggi, dopo che tre generazioni hanno venduto in totale la bellezza di 4 milioni e mezzo di pezzi, la quarta edizione della tuttofare giapponese trova davanti a sé non più un territorio inesplorato ma un segmento popolato addirittura da una ventina di agguerrite rivali. GUARDA IL VIDEO

UNA FACCIA, UNA RAZZA Proprio per farsi largo in mezzo a tutte queste concorrenti la Toyota RAV4 2013 si rinnova da cima a fondo pur senza rinnegare il suo passato. Da un punto di vista estetico la RAV4 fa sue le ultime soluzioni stilistiche viste sulle altre Toyota recenti come per esempio la Auris. A creare il family feeling sono soprattutto il fascione paraurti con gli spigoli ben marcati, la presa d'aria frontale forma di trapezio e fari che danno slancio la mascherina. Un altro segno particolare sono le luci di coda che formano una sorta di gradino, ben visibile quando si osserva la macchina da vicino o di tre quarti.

UNA TAGLIA IN PIU’ Oltre che più moderna, la Toyota RAV4 sembra avere un'aria più importante rispetto al modello uscente, complice anche un notevole aumento delle dimensioni esterne. La lunghezza cresce infatti di 20,5 centimetri, per un totale di 457 centimetri, mentre la larghezza fa segnare un + 30 millimetri. L'unico segno meno riguarda l’altezza, - 25 mm, mentre il passo mette su a sua volta 10 centimetri tondi e ora è di 266 centimetri.

LE MISURE CONTANO Il risultato di questo stretching delle lamiere si apprezza una volta nell’abitacolo, in termini di spazio e di versatilità. La cosiddetta distanza tandem  tra il pilota chi siede le sue spalle stabilisce un nuovo record della categoria, 97 centimetri, e da primato è anche la capacità del bagagliaio: 547 litri, cui ne vanno poi aggiunti altri 100 di un pratico con doppio fondo ricavato sotto il piano di carico. Qua e là ci sono anche vari vani portaoggetti per sistemare le cose di uso quotidiano.

ALTI E BASSI Dal canto suo, la plancia fa una gara scena, con un disegno che la porta a svilupparsi per linee orizzontali su due livelli. Se l'occhio ha la sua parte, non sempre si può dire lo stesso dei polpastrelli. Alcuni dettagli sono di pregio ma non mancano anche plastiche dall’aspetto secco e leggera, per fortuna confinate però soprattutto in zone dove si mettono le mani solo poche volte.

COMPLIMENTI PER LA TRASMISSIONE Gli ingegneri giapponesi hanno lavorato di fino anche lontano da vista. La nuova struttura della Toyota RAV4 2013 è più rigida della precedente e le sospensioni sono profondamente riviste negli attacchi così come nella taratura, per assicurare al pilota un maggior piacere di guida. In questo senso, il passo avanti più grande lo promette l’evoluzione del sistema di trazione integrale Integrated Dynamic Drive System, che è dotato di una funzione Sport e, in generale, comanda a bacchetta, in modo appunto integrato, il controllo elettronico della stabilità VSC, lo sterzo ad assistenza elettrica EPS e il Dynamic Torque Control. Solitamente la RAV4 si comporta su asfalto come una normale trazione anteriore e, quando è inserito il programma Normal, sposta una parte della coppia motrice alle ruote posteriori solo se quelle anteriori perdono aderenza o se i vari sensori del sistema sentono che macchina sta sottosterzando (allargando cioè la traiettoria con il muso, per chi non è del mestiere). Quando invece si è attivato il tasto Sport, le ruote posteriori entrano in gioco anche non appena si va a inserire la macchina in curva e possono ricevere fino al 50% della coppia. In questo modo la Toyota RAV4 può disegnare traiettorie più precise e tenere un passo più allegro e con maggior sicurezza. Bisogna poi ricordare che il sistema prevede anche una modalità Lock, che blocca la distribuzione della coppia fifty-fifty sotto i 40 km/h per migliorare il rendimento nel fuoristrada.

IL PREDESTINATO Contrariamente a quanto accade per alcune rivali, la Toyota RAV4 2013 punta ancora molto sulle versioni a trazione integrale. Queste ultime dovrebbero arrivare in Italia circa al 70% delle vendite, non tanto con la variante 2.0 a benzina da 151 cv e cambio a variazione continua Multidrive S (che coprirà circa un 2%), quanto piuttosto con la turbodiesel 2.2 D-4D da 150 cv e 340 Nm, abbinabile a un cambio manuale o a uno automatico, sempre a sei rapporti. Nel primo caso tempo nello 0-100, velocità massima e consumo medio sono di 9,6 secondi, 190 km/h e 5,6 l/100 km; nel secondo i dati sono di 10 secondi, 185 km/h e 6,6 l/100 km. A completare il listino c’è poi una seconda RAV4 a gasolio, con motore 2.0 D-4D da 124 cv e con cambio manuale (10,5 secondi, 180 km/h e 4,9 l/100 km).

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OFFERTA LANCIO La Toyota RAV4 2013 2WD è proposta con due allestimenti, base e Active, che rappresenta invece la versione d’accesso per le 4WD, declinate poi anche come Style e Lounge. Particolarmente interessante è proprio la Active che fa da denominatore comune alle varie meccaniche. Della sua dotazione di serie fanno parte, tra le altre cose, il cruise control, i fendinebbia, il clima automatico bizona, i sensori pioggia e crepuscolare, lo schermo multifunzione Toyota Touche, la telecamera posteriore e i cerchi in lega da 17”. Così equipaggiata la Totoya RAV4 2.2 D-4D 4WD manuale costa 31.400 euro ma fino alla fine di aprile è prevista un’offerta lancio che fa scendere il prezzo a 28.600 euro. Sconti sono previsti anche sulle altre versioni, con un weekend porte aperte in programma il 16 e 17 marzo.

PRIMA CLASSE IN CODA Da fuori la Toyota RAV4 2013 appare più moderna e sportiva e il posto di guida non fa altro che confermare con dati concreti questa impressione. Il volante, in particolare, ha ora la corona più verticale e crea un’ottima triangolazione con la pedaliera e il sedile, ampio e ben conformato, capace di avvolgere bene anche le spalle. La sensazione di spaziosità è notevole per il pilota e il suo secondo ma la sistemazione migliore è senza dubbio quella riservata ai passeggeri posteriori. Lo spazio per le loro gambe è degno quasi di un’ammiraglia, il pavimento è bello piatto e non serve fare a gomitate con i vicini per conquistare un appoggio sullo schienale. GUARDA IL VIDEO

METTETEVI COMODI Se la Toyota RAV4 2013 si può definire un’auto comoda non è comunque solo per merito dell’abitabilità. Anche il comfort acustico è buono, con il motore che ha sempre un tono di voce urbano, la rombosità contenuta e i fruscii aerodinamici che si fanno sentire giusto quando si viaggia sul filo dei limiti autostradali. Le sospensioni fanno il resto e cercano di assicurare nel contempo buone doti di assorbimento su asfalto e nel fuoristrada (ovviamente leggero), oltre a un limitato rollio. Mission impossible? Assolutamente no, perché, fatta salva una risposta un po’ brusca sulle buche più secche, l’assetto è promosso a pieni voti, specie se non si ha troppa fretta.

PULSANTE MAGICO Se invece si ha qualche prurito al piede destro e si viaggia su una Toyota RAV4 2013 con trazione integrale, il consiglio è quello di tenere ben presente che si ha a disposizione la nuova funzione Sport, che si dimostra un gran bell’aiuto per pennellare le traiettorie. Quando si lascia questa modalità disattivata e si guida con il coltello tra i denti, la Suv nipponica manifesta una naturale tendenza ad allargare la linea impostata, che aumenta al crescere dell’andatura. Con il programma Sport, invece, la coda si fa più intraprendente e aiuta a tenere meglio la corda della curva. Il tutto, tra l’altro, con la richiesta di un minor lavoro sullo sterzo.

IN MEDIO STAT VIRTUS Salvo qualche rara scappatella sotto il pianale di esemplari a benzina, la trazione integrale è partner fissa del turbodiesel 2.2 D-4D, motore che conferma ancora una volta le sue note qualità. Il suo pezzo forte è il notevole tiro ai medi, mentre in basso si fa apprezzare più per la linearità che per il vigore. L’allungo è brillante ma tirare il collo alle marce paga poco: anche nella guida arrembante, una volta superati i 3.500 giri conviene passare alla marcia superiore.

BELL’ACCONTENTARSI Se non si hanno velleità sportive o fuoristradistiche, bisogna comunque ricordare che la variante a due ruote motrici fa comunque la sua onesta figura. Grazie alle cure riservategli dai motoristi e alla presenza del sistema Stop & Start, il due litri a gasolio offre un ottimo compromesso tra prestazioni e consumi, dimostrandosi molto pronto sin dai regimi più bassi ( la coppia massima di 310 Nm è disponibile già a 1.600 giri). In questo modo, nell’impiego tranquillo, riesce a mascherare bene il gap di potenza rispetto al fratello maggiore


Pubblicato da Paolo Sardi, 18/03/2013
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