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Un anno dopo la S, arriva una versione ancora più sportiva delle piccole coupé e cabrio di Ingolstadt. A spingerla c'è un nuovo cinque cilindri turbo che promette prestazioni all'altezza delle sportive Doc. Il debutto è fissato per il Salone di Ginevra.
UN PASSO AVANTI La seconda spremitura è una pratica che non esiste ormai più per l'olio extravergine ma per le auto sportive del Gruppo Volkswagen resta una prassi consolidata. Lanciate in versione base e con potenze "normali", sono spessissimo riproposte negli anni successivi al lancio con potenze man mano crescenti. L'ultimo esempio in ordine di tempo viene dall'Audi TT che vede la nuova versione RS fare un altro passo in avanti dal punto di vista delle prestazioni rispetto alla S lanciata nella primavera del 2008.
DATI UFFICIALI E... Cuore e anima pulsante - diciamo anche ruggente - della TT RS è un nuovo motore 2.5 a cinque cilindri TFSI. Lungi dall'essere un codice fiscale, la sigla ricorda con le ultime tre lettere che l'alimentazione è a iniezione diretta mentre la T è sinonimo di sovralimentazione. Tutta questa tecnologia permette ai vertici di Ingolstadt di parlare di una potenza massima di "oltre 300 cv", di una velocità massima autolimitata di 250 km/h e di un tempo inferiore ai 5 secondi nello 0-100, complice la trazione integrale quattro.
DATI UFFICIOSI I dati ufficiali saranno comunicati in occasione della presentazione ufficiale al Salone di Ginevra ma in rete circolano già voci secondo cui la potenza massima sarebbe addirittura di 340 cv. In fatto di coppia le indiscrezioni indicano come probabile un valore nell'orbita dei 450 Nm. La velocità massima potrebbe invece raggiungere i 280 km/h qualora venisse eliminato il blocco imposto dalla centralina elettronica.
A CARTE SCOPERTE La TT RS si fa riconoscere anche da chi non è un gran fisionomista per l'adozione di appendici aerodinamiche più vistose. Uno spoiler più esteso e che ospita prese d'aria maggiorate sottolinea il frontale, mentre in coda tiene banco un alettone più ampio di quello delle altre TT. Nella zona bassa spicca invece un estrattore da cui fanno capolino due terminali di scarico integrati. La cura ricostituente degli ingegneri tedeschi non risparmia assetto e freni, con il primo irrigidito e i secondi potenziati per essere all'altezza della meccanica.
