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Prova su strada

Ducati Scrambler Sixty2: la prova


Avatar di Andrea  Rapelli , il 08/09/16

7 anni fa - La Ducati Scrambler Sixty2 è l'entry level nella Land Of Joy

La Ducati Scrambler Sixty2 è l'entry level nella Land Of Joy, con un bicilindrico da 399 cc e 41 cavalli

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MAGIE Dopo aver estratto dal cilindro (anzi, dai due cilindri) una successo come la Scrambler 800, gli uomini Ducati devono aver pensato: “visto che piace così tanto, perché non ne facciamo una più piccola, guidabile con patente A2? Sarebbe perfetta per avvicinare i ragazzi alle due ruote!” Detto, fatto: ecco la Ducati Scrambler Sixty2, da 400 cc. Già che c'erano, hanno pure abbassato il prezzo a 7.690 euro – 960 in meno rispetto alla Scrambler Icon.

LAND OF JOY Come dite, vi sembra tanto? Rispetto ad altre 400 oggi in listino sicuramente. Ma, con la Scrambler Sixty2 (in omaggio all'anno di nascita del mito, il 1962) vi portate in garage qualcosa che non si può vedere o toccare con mano. Chiamatelo Land of Joy, stile, carattere, personalità: se c'è una cosa in cui la Scrambler riesce bene, posso garantirvelo, è distinguersi dalla massa.

SOMIGLIANZE Anche in uno svogliato lunedì mattina di inizio settembre, quando sai che devi andare in ufficio ma con la mente sei ancora in ferie. Apri la serranda del garage, e te la riguardi. In fondo, la Scrambler Sixty2 non è poi molto diversa dalla 800. Il bel serbatoio a goccia in acciaio, ad esempio, è lo stesso. Ed è pure leggermente più capiente, con i suoi 14 litri. D'accordo, la gomma posteriore è da 160/60 (180/55 sulla sorellona), il motore ha cover della distribuzione dal design più semplice, il silenziatore è nero e i collettori di scarico girano in modo meno sexy attorno al bicilindrico.

SEMPLICE Sai bene che non è finita: hai dovuto accettare anche la forcella (Showa) non a steli rovesciati, il forcellone in acciaio invece che d'alluminio, la pinza freno senza attacco radiale. Senza dimenticare gli specchi dall'aspetto più rude e il portatarga tradizionale. E' semplice, la Sixty2, e forse proprio per questo si avvicina ancor di più allo spirito originale Scrambler. Senza troppe menate. 

DESMODUE E poi, con 41 cavalli a 8.750 giri, siamo proprio sicuri che servano sospensioni e freni da Desmosedici? Già, perché il bicilindrico a L raffreddato ad aria della Scrambler Sixty2 è stato dimezzato nella cubatura: 399 cc, pistoni di minor diametro e bielle monolitiche più corte. Omologato Euro 4, dà il buongiorno con la solita voce scoppiettante e caratteristica. Bene, è il momento di affrontare il lunedì mattina di petto.

STRIZZATA Non è una moto da cestisti, la Scrambler Sixty2. Non tanto per il manubrio, alto e largo, e nemmeno per la sella (a 790 mm da terra, 770 optional) quanto per l'angolazione delle pedane, che costringe a piegare un bel po' le ginocchia se si supera il metro e ottanta. Questione d'abitudine, comunque, come quella che bisogna fare alla seduta, duretta.

ALLUNGA BENE Il bicilindrico va spremuto, se si vuole viaggiare con un certo brio. Sotto i 2.000 giri l'erogazione è sporca, poi migliora ai medi e, dai 6.000 in su, il Desmodue Ducati diventa quasi cattivello. Accompagnato da un sound che stuzzica i timpani, con un bel rumore di aspirazione. Non stacca le braccia dal manubrio, ma si difende con onore. Il cambio – la rapportatura è quella della 800 – è un poco impreciso, ma c'è da dire che la nostra Sixty2 aveva solo 700 km all'attivo.

STAI SENZA PENSIERI Ma la prima curva presa un po' allegramente basta per capire che qui è rimasto più di qualche frammento di genialità della Scrambler più grande: la Sixty2, nonostante non sia un fuscello (183 kg con il serbatoio riempito al 90%), è agile, svelta, curva col pensiero – la gomma posteriore da 160 migliora la maneggevolezza - e, soprattutto, non ti mette mai in difficoltà.

COME SULLA BMX Tanto che, fra i semafori e le auto in coda, è un attimo slalomeggiare come stuntman, con il beneplacito del manubrio, che permette un bel braccio di leva. E delle gomme, le Pirelli MT60 RS che digeriscono la qualunque senza fare un plissé. Manco se aveste sotto il sedere una BMX... Così, anche senza un angolo di sterzo da record, arrivare in ufficio (più un fretta rispetto al solito) ha tutto un altro sapore.

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FRENA BENE In città, sotto il tiro incrociato di sguardi interessati di pedoni e altri motociclisti, avrete anche modo di capire che la forcella lavora piuttosto bene ma, al pari del mono Kayaba, regolabile nel precarico, si irrigidisce sensibilmente sulle buche prese in velocità. Meglio i freni della Scrambler Sixty2: l'impianto, con due dischi (da 320 mm davanti e 245 mm dietro) e ABS Bosch a doppio canale, ha la giusta modulabilità e pure un discreto mordente.

GIORNATA LISCIA E niente, alla fine vi tocca comunque entrarci, in ufficio. Prendendo il coraggio a quattro mani, perché il lunedì, si sa, è difficile per definizione. Con la Sixty2, però, lo è un po' meno. Guardatevi allo specchio, con il sorriso che avete stampato in faccia, per conferma. Per la video comparativa tra la Ducati Scrambler Sixty2, la Benelli Leoncino Trail e la husqvarna Svartpilen 401, clicca qui.

IN QUESTO SERVIZIO
CASCO CABERG GHOST CARBON Un casco per distinguersi, questo Ghost. Che si può usare chiuso, con la protezione in gomma sotto la visiera, ma anche in configurazione jet. La guarnizione anti-spifferi in spugna alla base della lente si può aggiungere o togliere, per far diventare il Ghost quasi un casco da cross. Comodo nella calzata, è protettivo ma non claustrofobico e può contare sulla calotta in fibra di carbonio, senza prese d'aria. Il Caberg Ghost Full Carbon costa 349,99 euro ed è disponibile in due calotte: piccola (XS-L) e grande (XL-XXL).

GIACCA TUCANO URBANO STRAFORO Un bel giubbino in pelle traforato, perfetto per i climi estivi e primaverili. Furba l'idea dell'interno imbottito staccabile. Calza aderente e non sfigura mai, neppure all'aperitivo serale. La fodera è in poliestere e ci sono rinforzi interni in nylon Oxford, senza contare gli inserti in materiale riflettente sui polsi (a scomparsa) e sul colletto. Le protezioni? Of course: su gomiti e spalle, omologate CE di livello 1. Non manca l'inserto per il paraschiena.
Taglie: S-XXXL
Prezzo: 329 euro

PARASCHIENA ALPINESTARS NUCLEON KR-1 Leggero e traspirante, questo paraschiena aderisce bene alle vertebre e, una volta indossato, sembra quasi di non averlo. Oltretutto, grazie al meccanismo di regolazione sulla parte bassa si adatta senza problemi a fisici diversi. Disponibile in cinque taglie, ha una protezione omologate CE di livello 2.

PANTALONI TUCANO URBANO GINS Hanno tasche per le protezioni su ginocchia e anca ma anche senza di esse fanno sentire protetti grazie al maggior spessore del tessuto in queste aree critiche. Eppure risultano comodi e non rigidi e le cuciture aggiuntive per le tasche di cui sopra non si sentono. Sono fatti in denim di cotone con trattamento idrorepellente, non di meno non fanno sudare e anzi danno sempre una piacevole sensazione di traspirazione. Le bandelle ad alta visibilità? Ci sono ma non danno nell'occhio: una buona notizia per chi non ama indossare capi dal look troppo tecnico.
Prezzo: 95 euro
Taglie: S-3XL

GUANTI TUCANO URBANO CALAMARO Guantini easy in tessuto elasticizzato, dotati di inserti rigidi in ABS su nocche e dita e palmo in pelle. Sono estivi e non danno fastidio, nemmeno dopo ore di guida. Il polsino è in neoprene e la chiusura in velcro.
Taglie: XS-XXL
Prezzo: 45,50 euro

SCARPE TCX SCARPE TCX X-STREET WATERPROOF Fanno parte della linea Urban ma queste scarpe si possono usare senza patemi anche per gite più lunghe. Modaiole ed eleganti, hanno una tomaia in pelle pieno fiore trattata stile vintage e rinforzi su punta, tallone e malleoli. Non bastasse, sono anche impermeabili. Occhio che vestono larghe: può anche andar bene un numero in meno rispetto al solito. Le taglie vanno dalla 36 alla 48 e c'è anche la versione lady.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 08/09/2016
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