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Corsi di guida

DRE Ducati Riding Experience: una giornata di corso Precision


Avatar di Andrea  Rapelli , il 27/06/16

7 anni fa - Il corso Ducati DRE Precision punta ad affinare la tecnica di guida

Il corso DRE Ducati Riding Experience Precision è la dimostrazione che c'è sempre qualcosa da imparare nella guida della moto

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CORSO DI GUIDA? Difficile sentir dire ad un motociclista “ho bisogno di un corso di guida”. Soprattutto se il soggetto in questione ha già una bella esperienza su due ruote. Crediamo di saper fare tutto, di non sbagliare mai. Il corso Ducati Riding Experience Precision è la dimostrazione che, invece, c'è sempre qualcosa in cui si può migliorare.

SCALA DI (D)RE Nella scala di valori della Ducati Riding Experience, il corso Precision sta sul secondo gradino, al livello di difficoltà numero due. Prima di lui c'è l'Intro, dopo si comincia con i corsi dedicati alla pista: Track Warm Up (con la Ducati 959 Panigale), Track Evo, Track Master (in sella alla 1299 Panigale) e Champs Academy, a tu per tu con un campione come Carlos Checa.

DICA PRECISION Arrivo bello come il sole nel paddock di Misano e mi metto in coda speranzoso nella fila dedicata al corso Track Warm-up. Quando arriva il mio turno la (splendida, va detto) hostess mi guarda e, con garbo, fa no col ditino, indicandomi la fila del corso Precision. In pratica, si tratta di svolgere alcuni esercizi fra i birilli sul piazzale del circuito di Misano Adriatico (ma i corsi si svolgono anche ad Adria e al Mugello) e poi, verso sera, un'oretta di giri in pista.

LA TEORIA, PRIMA Ma come? Non si stroncano così i sogni di un uomo... Mi faccio coraggio, infilo la tuta e mi presento puntuale al briefing teorico. Nozioni di fisica, spiegazioni chiare delle azioni base per la guida di una moto, dove guardare, il controsterzo, la frenata con l'ABS. Dopo un'oretta d'aula, si può cominciare.

SLALOMEGGIARE Il primo esercizio è uno slalom largo che il nostro bravo istruttore, Roberto, usa per capire l'impostazione di guida di ogni allievo. La moto è una Monster 1200, giusto per prendere confidenza. Arrivano i primi consigli: la posizione è quella corretta, così come lo sguardo, ma le braccia sembrano “due pezzi di legno”. In effetti, tenere i muscoli più morbidi mi permette un maggior controllo sul manubrio. E poi, sempre meglio spostarsi sulla sella, senza però avvitarsi su se stessi.

OCCHIO ALLA TRAIETTORIA L'esercizio successivo è un mini-circuitino birillato che insegna le giuste traiettorie da tenere: devo entrare largo, trovare il punto di corda e riallargare di nuovo. Per farlo, occorre tenere sempre lo sguardo lontano, rivolto verso la prossima curva. Bello focalizzarsi, ogni volta, su un'azione in particolare: in fondo, i corsi di guida servono a questo.

FRENA E SUDA La canicola, sul tappeto di asfalto di Misano, picchia duro e le scarse velocità di questi esercizi non aiutano a rinfrescare le idee. Proprio il momento giusto – ma quanti kg avrò perso? - per affrontare la prova di frenata: bisogna arrivare fino ad un determinato punto in accelerazione, intorno ai 50 km/h, poi frenare forte, rilasciare i freni e scartare l'ostacolo (i birilli).

ABS BY BOSCH Sembra facile, ma è tutta una questione di dosare bene il freno e, soprattutto, di ricordarsi di lasciare la leva prima di controsterzare con il manubrio per cambiare direzione. Altrimenti, è facile finire per terra, anche se la Monster 1200 che sto usando ha, di serie, l'ABS by Bosch, partner tecnico di Ducati. Che ti salva la vita – e lo capisci davvero – alla prova di frenata su un velo di sabbia sparso sull'asfalto. Non crederesti mai di fermarti in piedi e, invece, tu freni e l'ABS lavora.

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OVALE E BIRILLI L'avvicinamento alla pista prosegue con un ovale disegnato con i birilli, da affrontare cercando di mettere il ginocchio a terra e curando le traiettorie. Meglio – mi dice Roberto – rimanere con il busto e la testa un poco inclinati verso l'interno mentre si chiude la curva, per contrastare la tendenza della moto ad allargare.

FINALMENTE LA PISTA Tutto vero, nei successivi turni di pista a Misano – finalmente! - mi accorgo che sfruttare i consigli di chi ne sa più di te serve sempre. Se posso dare io un consiglio a voi che leggete, invece, vi raccomando caldamente di stare incollati al vostro istruttore nei giri in pista: solo così vedrete bene le traiettorie giuste, i punti di frenata, dove mettere le ruote.

BELLA ESPERIENZA Poi, dopo qualche giro, l'istruttore capisce il vostro ritmo e si adegua, cercando di aumentare a poco a poco l'andatura. Il risultato è una bella esperienza, in sella alle Monster 1200 S e Monster 1200 R, in tutta sicurezza. Certo, se siete già stati qualche volta fra i cordoli, il consiglio è quello di puntare almeno ad un corso Track Warm-Up. Ma non commettete l'errore di sottovalutare il Ducati DRE Precision, perché c'è sempre qualcosa da affinare o da imparare, anche nelle azioni più comuni.

IN QUESTO SERVIZIO
CASCO HJC RPHA 11 Il top di gamma per la pista HJC è un casco che fascia bene cranio e guance, senza però diventare fastidioso. Buona la qualità, così come la ventilazione, con due prese d'aria chiudibili sulla fronte e una sul mento e due estrattori d'aria posteriori. La calotta è in fibre composite mentre la visiera ha un meccanismo per lo sgancio rapido (il Pinlock è di serie). Non mancano interni rimovibili e lavabili, la chiusura ad anello e un peso forma di soli 1.300 g. Le taglie vanno dalla XXS alla XXL mentre il prezzo parte da 399,90 euro.

TUTA DAINESE RACING P. ESTIVA Una tuta elegante, questa Dainese. Con una pelle morbida che si adatta bene al corpo e rimane sempre molto aderente. Qualità, tipologia di pelle, cuciture e chiusure zip sono di livello molto alto. Nonostante non sia realizzata su misura, calza bene e non mi fa male, nemmeno dopo una giornata di turni.

GUANTI DAINESE FULL METAL D1 Sicuri, grazie alle protezioni in titanio su nocche, dorso e giunture delle dita, sono anche piuttosto comodi e danno un pizzico di stile - che non guasta. Dolori zero, qualche fastidio verso i mignoli. Calzata accurata, con un sistema di chiusura preciso.

STIVALI DAINESE TR COURSE OUT Stivale smilzo e stiloso, con un sistema di calzata un po' particolare: tirando giù la zip posteriore si scopre un gambaletto interno che, oltre ad avere una funzione protettiva in caso di caduta, migliora il comfort. A proposito di sicurezza, il sistema Axial Distortion Control evita danni alle caviglie mentre il paratibia anteriore, il tallone in PTU e il puntale in Nylon aumentano la protezione. Numeri dal 41 al 47.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 27/06/2016
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