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Prova su strada

Triumph Tiger Explorer 2016


Avatar di Andrea  Rapelli , il 16/03/16

8 anni fa - La Tiger Explorer è una viaggiatrice provetta

La Triumph Tiger Explorer è una viaggiatrice provetta

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SOTTOPELLE La guardi e, sulle prime, ti sembra quella di sempre. E invece poi scopri che la Triumph Tiger Explorer 2016 ha tanto di nuovo, soprattutto sottopelle.

LOOK AT ME Il capitolo estetica prevede nuovi convogliatori d'aria laterali – con la scritta Explorer in bella evidenza – un parafango più basso e cattivo, i gruppi ottici anteriori rivisti e un inedito parabrezza, regolabile elettricamente, di serie su tutte le versioni.

TRE CILINDRI Il cuore, il tre cilindri da 1.215 cc, si adegua alle normative Euro 4 (ridisegnato anche lo scarico) e cresce: sia nella potenza (139 cv a 9.300 giri, più due rispetto a prima) sia nella coppia (123 Nm a 6.200 giri, due Nm in più). Non mancano un'inedita frizione idraulica anti-saltellamento, che minimizza lo sforzo alla leva e una sesta più lunga: i consumi sono scesi del 5%.

HI-TECH Ma la vera novità della Triumph Tiger Explorer 2016 si nasconde fra i circuiti delle centraline: tanto per cominciare, l'acceleratore ride by wire conquista cinque mappature (Rain, Road, Sport, Offroad e Rider, cioè personalizzabile). Della partita, sempre per le versioni più ricche come la XCa che ho provato, sono anche ABS Cornering, Traction Control Cornering, Hill Hold Control (aiuto nelle partenze in salita) e sospensioni semiattive TSAS (Triumph Semi Active Suspension).

INFINITE POSSIBILITA' Se a tutto ciò aggiungete che ABS, Traction e sospensioni TSAS si possono regolare su più livelli, il rischio di fare un po' di confusione, una volta in sella, è tangibile. Il lato bello? Ecco un esempio: se volete godervi due pieghe come si deve in modalità Sport ma l'asfalto è simile più ad un campo di patate che ad un tavolo da biliardo, potete disaccoppiare le sospensioni, regolabili su ben nove livelli. Stesso discorso in Offroad Mode: potete modificare grado di intervento di ABS, controllo di trazione, la risposta delle sospensioni... C'è da studiare, insomma.

CHASSIS I tecnici di Hinckley hanno rivisto anche le quote fondamentali: l'avancorsa è scesa da 107,8 a 101,9 mm mentre l'inclinazione del cannotto di sterzo è passata da 24,1° a 23,5°. E' cambiata anche la seduta: sulla Tiger Explorer si sta più vicini al manubrio di 20 mm, grazie alla parte anteriore della sella maggiormente scavata.

SOSPENSIONI E FRENI Quasi dimenticavo i dati della ciclistica: davanti c'è una forcella a steli rovesciati da 48 mm di diametro, dietro un mono – sempre WP – anch'esso pluriregolabile. La versione XR, cerchi a razze, più stradale, ha regolazioni solo manuali: le Tiger Explorer XCa e XCx, cerchi a raggi, invece, offrono di serie le sospensioni semiattive TSAS. Capitolo freni: doppio disco anteriore da 305 mm con pinza monoblocco Brembo a quattro pistoncini, disco singolo posteriore da 282 mm con pinza flottante by Nissin.

QUOTA 20.000 Infine, i prezzi (f.c.): in concessionaria da Marzo, la Triumph Tiger Explorer 2016 XR parte da una base di 15.300 euro, che salgono a 17.900 per la XCx e arrivano fino ai 19.700 euro necessari per mettersi in garage una Explorer XCa. Oltre al parabrezza Touring, più generoso, quest'ultima prevede di serie anche Hill Hold Control, sella riscaldabile per pilota e passeggero, sensore pressione pneumatici, i mode Sport e Rider, i telai per le borse laterali, le pedane lavorate e i fendinebbia a Led.

IN QUESTO SERVIZIO

CASCO SHARK EXPLORE-R CISOR Un casco dalla doppia anima, questo Shark. Che può fare l'integrale classico, con tanto di visiera, oppure trasformarsi in un casco da offroad, grazie al frontino e alla maschera fornita di lenti Zeiss (intercambiabili). I fruscii si sentono in velocità, è vero, ma l'aerodinamica è buona. Così come la qualità costruttiva. Predisposto per il Bluetooth, ha anche un sottogola antivento integrato, estraibile all'occorrenza aprendo una zip. Due le misure di calotta, cinque le taglie (XS-S-M-L-XL). Il peso è di 1.450 g.

GIACCA REV'IT! DEFENDER PRO GTX Una giacca da mototuristi veri, questa Dominator. L'anima da giramondo la vedi dalla capacità di adattarsi alle condizioni atmosferiche. Piove? Il giacchino interno (staccabile) in Gore-tex non fa passare l'acqua e stoppa il vento. La colonnina di mercurio raggiunge i 40°? Nessun problema: le numerose prese d'aria – quattro sul busto, due sugli avambracci e una sulla schiena – tornano proprio comode. Oltre a far sudare poco, la Dominator è una giacca che non ti fa diventare Robocop nei movimenti, è piuttosto leggera e ben dotata in fatto di tasche (tutte a prova di polvere). Ci si può regolare la vestibilità con cinghietti su fianchi, bicipiti e polsi. La sicurezza? Oltre alla protezioni su spalle e avambracci, questa Rev'it! è dotata di paraschiena integrato e bande riflettenti. Taglie da (occhio che veste attillata) S a XYL.

PANTALONI REV'IT! DEFENDER PRO GTX Degni compagni di cotanta giacca, presentano due prese d'aria per gamba e protezioni su ginocchia e anche. Alla caviglia c'è una zip e una regolazione a velcro, con inserti riflettenti. Belle e utili (per non rovinare il serbatoio quando si guida in piedi) le fasce in vellutino nella parte interna della gamba, all'altezza del ginocchio. Volendo, i pantaloni si possono unire con zip alla giacca. Le protezioni non danno fastidio ma ricordate che questi pantaloni vestono abbondanti e regolari. Anche per loro interno in Gore-Tex staccabile. Qualità costruttiva notevole. Misure dalla S alla XXL.

GUANTI REV'IT! SAND PRO Guantini leggeri ma resistenti, non traforati. Il palmo scamosciato migliora il grip, la struttura alveolare in PU iniettato sulle nocche pensa ad evitare danni in caso di caduta. Vestibilità comoda, chiusura semplice con velcro all'altezza del polso. Completano il quadro inserti in pelle di capra, pecora e bovina. Taglie S-XXXL

STIVALI TCX INFINITY EVO GORE-TEX Uno stivale che sopporta senza fare un plissé pietraie e guadi (grazie al Gore-Tex) ma, al contempo, non è scomodo da indossare: aperti i due ganci in plastica, che hanno una sola posizione di utilizzo, è tutta questione di regolare – con il velcro – la chiusura al polpaccio. Se non li avete mai usati, ricordate che sono più alti rispetto agli stivali da strada e, talvolta, trovare la leva del cambio al primo colpo può non essere semplice. Basta un po' di pratica, comunque. Una volta scesi dalla moto, vi farà piacere sapere che hanno anche una soletta piuttosto morbida. Così come la tomaia, in pelle pieno fiore. La suola è realizzata da Michelin. I numeri? Da 38 a 48.

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IMPORTANTE E' una moto importante e imponente, la Triumph Tiger Explorer 2016. Specie nella versione XCa che ho provato: con questo allestimento l'ago della bilancia raggiunge quota 258 kg, a secco. Da fermo, ci vuole polso e un po' di mestiere nelle manovre.

LOW SEAT La sella, piuttosto larga, complica un pochino le cose: regolabile su due posizioni (837 o 857 mm da terra) costringe le gambe a stare più aperte del solito e non riesco a mettere perfettamente a terra tutto il piede (sono alto 178 cm). Volendo, c'è una versione Low Seat – basata sull'allestimento XCx – con sella più bassa (785-805 mm) e sospensioni dedicate.

PROTETTI La protezione aerodinamica è sempre ottima: grazie al parabrezza Touring regolabile elettricamente, il flusso d'aria che investe spalle e testa è limitato. L'assenza di vibrazioni e una sella stile poltrona la dicono lunga sulle potenzialità da viaggiatrice della Tiger Explorer. In questo senso, comode le prese 12V in zona manubrio e Usb sotto la sella, per ricaricare smartphone.

AFFINATA Su strada, il lavoro di affinamento generale si nota: adesso la Tiger Explorer è un poco più svelta a scendere in piega e, una volta lì, rimane sempre placida e imperturbabile. In ogni caso, è una moto più stabile che agile, va guidata in modo rotondo, senza forzare, perché peso e dimensioni si sentono fra le curve.

CUORE DOLCE Il tre cilindri ha una forza dolce e vellutata, non brutale: c'è praticamente a tutti i regimi e mostra solo un pizzico di ruvidità vicino al limitatore. Ma si può riprendere dai 2.000 giri circa senza strappi né sussulti. In Sport mode, la risposta del gas sembra meno ansiogena e apprensiva rispetto, per dire, alla modalità Dynamic della BMW R 1200 GS. 

LAVORO DI COPIATURA Le sospensioni semiattive? Si sentono lavorare, si percepisce la differenza delle tarature. Sulle tortuose strade portoghesi, nonostante l'andatura allegra ho preferito tenerle più sul morbido, per copiare al meglio gli stati d'animo dell'asfalto. E il giochino, finché si rimaneva ad andature nei limiti del buon senso, funzionava piuttosto bene. Se il ritmo è da coltello tra i denti, invece, meglio scegliere una risposta più sostenuta, soprattutto davanti.

ANCHE OFF Non male la frenata, con una leva di stampo giustamente turistico nell'attacco, così come il cambio, talvolta impreciso negli innesti. Volendo, con la Tiger Explorer 2016 potete anche farci del fuoristrada: tenendo bene a mente, però, che – nonostante i numerosi ausilii elettronici – quando il gioco si fa duro è sempre meglio darle del lei.

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CASCO SHARK EXPLORE-R CISOR Un casco dalla doppia anima, questo Shark. Che può fare l'integrale classico, con tanto di visiera, oppure trasformarsi in un casco da offroad, grazie al frontino e alla maschera fornita di lenti Zeiss (intercambiabili). I fruscii si sentono in velocità, è vero, ma l'aerodinamica è buona. Così come la qualità costruttiva. Predisposto per il Bluetooth, ha anche un sottogola antivento integrato, estraibile all'occorrenza aprendo una zip. Due le misure di calotta, cinque le taglie (XS-S-M-L-XL). Il peso è di 1.450 g.

GIACCA REV'IT! DEFENDER PRO GTX Una giacca da mototuristi veri, questa Dominator. L'anima da giramondo la vedi dalla capacità di adattarsi alle condizioni atmosferiche. Piove? Il giacchino interno (staccabile) in Gore-tex non fa passare l'acqua e stoppa il vento. La colonnina di mercurio raggiunge i 40°? Nessun problema: le numerose prese d'aria – quattro sul busto, due sugli avambracci e una sulla schiena – tornano proprio comode. Oltre a far sudare poco, la Dominator è una giacca che non ti fa diventare Robocop nei movimenti, è piuttosto leggera e ben dotata in fatto di tasche (tutte a prova di polvere). Ci si può regolare la vestibilità con cinghietti su fianchi, bicipiti e polsi. La sicurezza? Oltre alla protezioni su spalle e avambracci, questa Rev'it! è dotata di paraschiena integrato e bande riflettenti. Taglie da (occhio che veste attillata) S a XYL.

PANTALONI REV'IT! DEFENDER PRO GTX Degni compagni di cotanta giacca, presentano due prese d'aria per gamba e protezioni su ginocchia e anche. Alla caviglia c'è una zip e una regolazione a velcro, con inserti riflettenti. Belle e utili (per non rovinare il serbatoio quando si guida in piedi) le fasce in vellutino nella parte interna della gamba, all'altezza del ginocchio. Volendo, i pantaloni si possono unire con zip alla giacca. Le protezioni non danno fastidio ma ricordate che questi pantaloni vestono abbondanti e regolari. Anche per loro interno in Gore-Tex staccabile. Qualità costruttiva notevole. Misure dalla S alla XXL.

GUANTI REV'IT! SAND PRO Guantini leggeri ma resistenti, non traforati. Il palmo scamosciato migliora il grip, la struttura alveolare in PU iniettato sulle nocche pensa ad evitare danni in caso di caduta. Vestibilità comoda, chiusura semplice con velcro all'altezza del polso. Completano il quadro inserti in pelle di capra, pecora e bovina. Taglie S-XXXL

STIVALI TCX INFINITY EVO GORE-TEX Uno stivale che sopporta senza fare un plissé pietraie e guadi (grazie al Gore-Tex) ma, al contempo, non è scomodo da indossare: aperti i due ganci in plastica, che hanno una sola posizione di utilizzo, è tutta questione di regolare – con il velcro – la chiusura al polpaccio. Se non li avete mai usati, ricordate che sono più alti rispetto agli stivali da strada e, talvolta, trovare la leva del cambio al primo colpo può non essere semplice. Basta un po' di pratica, comunque. Una volta scesi dalla moto, vi farà piacere sapere che hanno anche una soletta piuttosto morbida. Così come la tomaia, in pelle pieno fiore. La suola è realizzata da Michelin. I numeri? Da 38 a 48.


Pubblicato da Andrea Rapelli , 16/03/2016
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