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La Mercedes GLK 2012 ha un viso nuovo e qualche affinamento. Quel che serve per stare al passo con i tempi (e le avversarie)
ARIA FRESCA Rinfrescare, dopo qualche anno, l'immagine di un modello è pratica assai diffusa e amata dai Costruttori. Giunta alla boa delle 4 primavere, anche la Mercedes GLK 2012 si concede un restyling migliorativo. Nel design, certo, ma pure un po' nella sostanza.
ACCIGLIATA La matita dei designer è andata a toccare prima di tutto il frontale: l'espressione della Mercedes GLK 2012 si acciglia, con linee un po' più smussate rispetto al classico rigore teutonico della versione precedente. Nel complesso, il nuovo frontale s'integra bene con il resto della carrozzeria, compresi gli inediti gruppi ottici in coda, con sbuffi di led. Più cattiva e spigolosa la Premium, con la bocca pronunciata e cromata, più dolce (a dispetto del nome) la Sport, con i paraurti tutti in tinta.
FREDDA PRECISIONE Colpisce, nell'abitacolo della Mercedes GLK 2012, la lunghissima lastra d'alluminio (o legno, volendo) che corre lungo tutta la plancia, costellata da bocchette d'aria a stella, tipo SLS. I designer hanno messo mano pure alla strumentazione e al volantino a tre razze con inserti argentei, che si uniforma a quelli degli ultimi modelli di Stoccarda. A dominare, comunque, sono linee tese e rigide, che restituiscono sensazioni un po' fredde. A scaldare un po' l'ambiente ci pensano le sottili luci Ambient a led che corrono lungo le portiere (266 euro in pacchetto).
AVANTI, C'È POSTO Con una silhouette squadrata – anche se meno ingessata rispetto agli esordi – la Mercedes GLK 2012 nasconde un'abitabilità da MPV: perfino i più alti, sia davanti sia dietro, hanno centimetri a sufficienza per gambe, spalle e testa. Semmai, è il bagagliaio a non dimostrarsi a prova di trasloco: la scheda tecnica dichiara uno spazio utile che va da 450 a 1.550 litri, tuttavia non ci vuole un ingegnere per capire, una volta aperto il pesante portellone (l'apertura elettrica costa 544 euro) che le misure non strabiliano, soprattutto in altezza. Sempre ottima, se ci fosse bisogno di ricordarlo, la finitura.
PUNTA SUL CDI Sotto il cofano, i cavalli di battaglia della Mercedes GLK 2012 sono i turbodiesel CDI: 200, 220, 250 e 350. I primi due, forti di 143 (solo 2WD) e 170 CV, percorrono entrambi 100 km con 5,5 litri di gasolio (143-159 g/CO2). Menzione particolare per il 250 CDI, che sviluppa 204 CV grazie a due turbo e per fare 100 km consuma 6,1 litri: già in regola con le normative Euro 6, si fregia della dicitura BlueTEC (edulcorato dall'Ad Blue, liquido a base d'urea) e riesce ad emettere quanto il 220 da 170 CV. Top di gamma il 2.9 V6 della GLK 350 CDI capace di 265 CV, con 620 Nm di coppia a partire da 1.600 giri e 6,9 l/100 km dichiarati. I grammi di CO2? 189. Per gli irriducibili del benzina c'è la GLK 350, forte di un sei cilindri a V accreditato di 306 CV e 8,1 l/100 km. Da ricordare, di serie su tutte, il dispositivo ECO Start/Stop.
STERRATI FELICI I fuoristradisti più incalliti possono scegliere il pacchetto tecnico Offroad che, ad una cifra assolutamente non esagerata per gli standard della Stella (714 euro) offre una serie di chicche per cavarsela quasi senza problemi quando l'asfalto finisce. Così combinata, la Mercedes GLK 2012 si alza di 30 mm sulle ruote e conquista una grembialatura specifica a protezione del sottoscocca. Il cambio automatico 7G-Tronic adatta i punti di cambiata alle esigenze della guida sporca, lo stesso fa il pedale dell'acceleratore. Nelle discese più ripide potete inserire il DSR (Downhill Speed Regulation), che mantiene automaticamente, tramite i freni, la velocità (tra i 4 e i 18 km/h, impostabile manualmente). In più, selezionando la modalità Offroad, in abbinamento all'Intelligent Light System, i proiettori allo xeno ruotano all'esterno di 6 gradi, aumentano la potenza di 4 watt e assumono un fascio luminoso simmetrico. Naturalmente, c'è pure la trazione 4Matic che, in condizioni normali, invia il 55% della potenza dietro. Valore che può cambiare in fretta grazie al differenziale centrale, in caso di pattinamenti.
MENO CARA La Mercedes GLK 2012 non è poi così esosa, rispetto alle concorrenti: i prezzi vanno dai 35.730 euro della 200 CDI BlueEFFICIENCY ai 50.927 della 350 BlueEFFICIENCY. Quando Audi Q5 e BMW X3 vanno, rispettivamente, da circa 40.000 a più di 59.000 euro. Due le versioni disponibili: Sport, senza sovrapprezzo, che comprende cerchi in lega da 19”, luci diurne a led ed elementi esterni cromati e Premium, a partire da 7.623 euro in più. Con una dotazione che s'arricchisce con assetto sportivo, navigatore Becker e Park Assist, per dirne tre. Da aggiungere, purtroppo, su tutte rimangono gli airbag laterali posteriori (411 euro), il pacchetto assistenza alla guida con Active Lane e Blind Spot Assist, Distronic Plus offerto a 2.595 euro, il ruotino di scorta, la telecamera posteriore, il sistema Keyless Go... La differenza fra 2 e 4 ruote motrici? Circa 4.500 euro.
SUL TRONO Sentirsi bassi e acquattati come al volante di una sportiva non è possibile, ma la Mercedes GLK 2012 ripropone un posto guida regolabile al centesimo di millimetro: dovete solo abituarvi a restare sempre un po' alti. Tuttavia, se avete scelto una SUV, probabilmente vi farà molto piacere. Anche perché il parabrezza quasi verticale permette di vedere anche il bambino che attraversa la strada all'ultimo, mentre il lunotto posteriore non è così generoso. Occhio in manovra.
S'INIZIA DAL BASSO La prima scelta cade su una GLK 220 CDI 4Matic. Due curve, un breve rettilineo e qualche rotonda bastano per capire che lei non vuole esser tirata per il collo. L'assetto e lo sterzo (più diretto dicono in Mercedes, anche se a me non sembrava molto) sono votati al comfort e se le sospensioni non riescono ad assorbire esclusivamente le buche profonde, per colpa dei PZero da 19” ma mostrano un certo aplomb quando si spinge, il volantino a tre razze appare poco preciso ai piccoli angoli e un bel po' demoltiplicato. Così, tra le curve ci si sbraccia molto, pur con un rollio non eccessivo. I 170 CV del 220 CDI, complice il cambio automatico 7G-Tronic (veloce ma più che altro dolce) sono fluidi e gradevoli, pur senza stupire per brillantezza. Zero vibrazioni e ticchettio del diesel. La soluzione per contenere i costi senza perdere troppa verve.
OVER THE TOP E' poi la volta della Mercedes GLK 350 CDI. Il V6 gattona silenzioso sulle stradine di collina ma è sufficiente una piccola pressione sul pedale destro per scatenare Newtonmetri (620, a partire da 1.600 giri) e 265 CV pronti e vivacissimi. Migliora, grazie all'assetto sportivo, pure l'handling: i già citati Pirelli PZero da 19 pollici ci mettono del loro a tener aggrappata al suolo la GLK, ma lo sterzo appare un filo più diretto – con tutta probabilità grazie alle sospensioni più rigide – e l'assetto più a punto e reattivo, senza per questo andare in crisi quando lo si stuzzica con manovre azzardate. Bene il matrimonio con il 7G-Tronic, tuttavia alcune concorrenti ragionano più in fretta: qui si bada alla dolcezza di funzionamento piuttosto che alla rapidità.
FUORISTRADA SE LA CAVA La prova in fuoristrada mette in luce l'anima sporca della Mercedes GLK 2012: il pacchetto tecnico Offroad fa la voce grossa e, complice una gommatura specifica, si passa fra twist, buche, rocce e fango con una sicurezza invidiabile per una sport utility. Anche grazie alla maggiore altezza da terra, al cambio automatico e al Downhill Speed Regulation l'esperienza è facile e sicura, pure per chi di fuoristrada non ne ha mai visto. Di proprietari di GLK immersi in guadi e impelagati in difficili twist, in effetti, non credo di averne mai visti. Il bello comunque è sapere che, volendo, si può fare. Mica poco.
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