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Opel Meriva, il primo contatto


Avatar Redazionale , il 26/01/10

14 anni fa - Monovolume, compatta e tedesca: ecco la nuova Meriva come mamma l'ha fatta, spogliata degli ultimi veli nelle stanze di casa sua, a Russelsheim. Molto più attraente della attuale, ha i suoi punti di forza nella flessibilità e nelle porte a doppio battente

Monovolume, compatta e tedesca: ecco la nuova Meriva come mamma l'ha fatta, spogliata degli ultimi veli nelle stanze di casa sua, a Russelsheim. Molto più attraente della attuale, ha i suoi punti di forza nella flessibilità e nelle porte a doppio battente.

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FASE DUE Dopo la fase uno (la pubblicazione delle prime foto) ecco la fase due del lancio della nuova Meriva, ovvero lo svelamento della vettura, il primo contatto; in attesa della fase tre (la presentazione al pubblico durante il Salone di Ginevra con la rivelazione degli ultimi dettagli tecnici) e della fase quattro (la prova su strada e il listino). Dunque, da oggi la nuova Meriva non ha quasi più segreti. Abbiamo potuto vederla e toccarla direttamente in fabbrica, a Russelsheim, dove è nata, nel vecchio edificio oggi adibito a Museo e a Centro di restauro. A circondarla, numerose Opel di ogni epoca, alcune delle quali leggendarie e altre a cui i progettisti della nuova Meriva si sono ispirati per la soluzione delle portiere.

CONTROVENTO Inutile girarci intorno: al di là della forma estetica, ora più sportiveggiante e originale, la grande novità di questa nuova edizione della Meriva è proprio l'apertura a finestra delle portiere, anche se forse sarebbe più corretto dire che le portiere posteriori si aprono controvento, visto che il montante centrale rimane. La Meriva è la prima e unica ad offrire questa soluzione nel suo segmento, con forti differenze rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato. Un'idea che prende forma da molto lontano, se si vuole dalle carrozze, ma che in Casa Opel inizia nel 1904 con la Opel-Motorwagen 16/18 System Darracq, carrozzeria in legno e due portiere incernierate posteriormente.

LA STORIA INSEGNA Si passa poi alla Opel 10/45 berlina del 1925, alla Admiral del 1937, quindi alla Kapitän (1938 al 1953) e alla Kadett Limousine sempre dell'epoca, fino alla concept Meriva del 2005, che aveva già le portiere controvento anche se solo sul lato conducente. Tutti modelli con le portiere incernierate allo stesso modo, quindi con il montante centrale, proprio come la nuova Meriva. O come le Rolls-Royce attuali, le uniche insieme ai taxi di Londra a utilizzare questa soluzione. Le altre varianti in commercio, parliamo di Mini Clubman e Mazda RX-8, hanno sì le portiere incernierate posteriormente (Mini tra l'altro ne ha una sola) ma queste sono più piccole delle altre. In compenso non hanno il montante centrale.

TEST VERITA' La soluzione di Mazda e Mini in teoria offrirebbe maggiore facilità di salita e discesa, ma con qualche controindicazione: l'apertura delle portiere in questi due casi non è indipendente, avviene solo se prima si apre la portiera anteriore (così come per la chiusura: prima si chiude la portiera posteriore poi quella anteriore). Inoltre, nel caso della Mini, per accedere ai sedili posteriori bisogna prima ribaltare e spostare in avanti il sedile passeggero anteriore. Tutte complicazioni che fanno perdere praticità al sistema, come hanno voluto dimostrare in Opel mettendo a disposizione dei convenuti tutte le vetture citate, Rolls compresa, per un test comparativo diretto.

COME UNA ROLLS E in effetti sulla Meriva si sale come su una Rolls-Royce. Nemmeno i taxi di Londra sono così pratici, con la seduta molto spostata all'indietro rispetto alla portiera. Qui invece è tutto più facile. E comodo. Anche perché tutte le portiere si aprono fino a coprire un angolo di 84°, quasi ad angolo retto, spalancando un varco enorme a chi vuole salire (o scendere). Con il vantaggio che chi scende, si pensi a dei bambini, non deve girare intorno alla portiera posteriore ma è sempre sotto controllo diretto del genitore. Diciamo che in questo modo anche il fattore sicurezza è di livello superiore. Le porte, inoltre, non si toccano mai fra loro e a velocità superiori ai 4 km/h si bloccano automaticamente, mentre se qualcuno cerca di aprire una portiera posteriore in movimento suona subito un allarme.

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ONDA DI STILE A questo proposito va sottolineato che l'aver incernierato posteriormente le portiere ha contribuito a rendere più sicura anche la seduta posteriore, ora protetta da un terzo montante ulteriormente rinforzato per sostenere il peso in più. Montante che protegge meglio le spalle e la testa di chi siede dietro da eventuali urti laterali. Si spiega così anche la soluzione stilistica che più di altre caratterizza questa nuova Meriva: l'andamento a onda nella parte posteriore della linea di cintura. Quello che i designer Opel sono riusciti a far passare come un'idea originale di stile nasconde in realtà la necessità di coprire la cerniera superiore sistemata sul terzo montante (la linea di cintura che termina infatti molto alta) e di consentire a chi siede dietro di godere di una corretta visuale esterna, grazie appunto all'abbassamento repentino della linea di cintura (la famosa onda) in corrispondenza del finestrino posteriore.

GIOVANI E MENO GIOVANI Quanto al resto del design, le immagini parlano da sole: la nuova Meriva vuole essere cool, sportiva, vuole trasmettere personalità in modo da attirare quella clientela attenta anche allo stile e che necessita di una vettura sufficientemente compatta ma estremamente flessibile (le misure verranno comunicate a Ginevra, ma si può già dire però che la nuova generazione è solo leggermente più grande dell'attuale). Si parla di famiglie giovani con figli piccoli, di mamme in particolare, che possono godere di una posizione di guida rialzata, di spaziosità, di facilità di accesso ai posti dietro e di un prezzo adeguato. Ma anche di clienti più avanti con gli anni però ancora attivi, che ai primi posti mettono la facilità di accesso e la flessibilità.

FLEX APPEAL Tutto sulla nuova Meriva è all'insegna del Flex. Dal sistema di apertura delle portiere (FlexDoors), al sistema di ribaltamento dei sedili (FlexSpace), all'originale portabici integrato (FlexFix), per finire con il sistema modulare di stivaggio realizzato con due guide che corrono longitudinali tra i sedili formando un binario centrale su cui poggiano e scorrono a piacere diversi contenitori (FlexRail). Tutto pensato per soddisfare le esigenze della clientela di cui sopra che, secondo una ricerca effettuata dalla stessa Opel, non chiede altro che poter stivare una ventina di oggetti indispensabili per i viaggi in auto.

MAI SENZA Si va dal Set infermeria, ai Libri, a una corposa Guida Hotel e Ristoranti, a diversi CD musicali, almeno due Cellulari, altrettanti Occhiali, Guanti, Penne, Portafogli, Bottiglie di acqua, almeno una Borsetta da signora, varie Riviste, un Beauty case, una Pila elettrica, un Thermos, varie Barrette di cioccolato/caramelle, Succhi di frutta e Frutta fresca di stagione. Un carico di oggetti che non devono stare però nel bagagliaio, ma che i progettisti Opel sono riusciti a sistemare nell'abitacolo della Meriva. Li prendiamo in parola, in attesa di verificare direttamente quanto tutto ciò sia vero, di provarla su strada e di conoscere scheda tecnica e listino.


Pubblicato da Gilberto Milano, 26/01/2010
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