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Opel Meriva 2006 e OPC


Avatar Redazionale , il 14/03/06

18 anni fa - Sorpresa, arriva anche in versione OPC

A tre anni dal debutto anche la Meriva segue la moda del lifting: pochi ritocchi al vestito e novità sostanziose sotto. E a sorpresa arriva anche in versione Opel Performance Center.

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OCCHIO FINO Chiamiamolo lifting, anche se è leggerissimo. Davanti cambia (si fa per dire) la mascherina, che rispetto alla precedente acquista una barra trasversale cromata più ampia, e ritocca i paraurti, ora con una presa d'aria maggiorata e due prese d'aria laterali con i fendinebbia integrati. Dietro si risolve tutto con una finitura cromata alla base del portellone e con i gruppi ottici fumé. Il resto è tutto come prima. Stesse dimensioni (4,05 metri di lunghezza; 1,69 di larghezza e 1,62 di altezza), stesso stile e stessa versatilità. I ritocchi non incidono infatti sulla filosofia stilistica Opel, che prevede linee tonte alle estremità e un po' di nervature nella parte centrale, il cofano con accenno di bombatura e i fari vistosi.

FLEXSPACE

Piccole novità anche all'interno, dove è stata data una spolveratine al look dei rivestimenti, ora caratterizzati da colori più vivaci e fantasie più moderne, nuove finiture cromate dei pannelli porta e della strumentazione e scelta di materiali e rivestimenti molto curata. Punto di forza resta però il rivoluzionario sistema di ribaltamento dei sedili FlexSpace, che consente di far scomparire i sedili posteriori senza doverli togliere dalla vettura e di configurare a piacere l'abitacolo. Un sistema che aggiunge flessibilità anche al bagagliaio, che dai 420 litri in configurazione normale, può variare fino a una capacità di 1.400 litri e a una lunghezza del vano di appoggio di ben 2,4 metri.

WELCOME

Rimane (a richiesta) il Travel Assistant, il bracciolo con molti vani all'interno, fissato dietro il sedile centrale posteriore, che compare appena si ribalta lo schienale, così come il vano ricavato sotto il piano del bagagliaio per proteggere da occhi indiscreti i bagagli più piccoli. Tra le nuove dotazioni destinate a migliorare il comfort la Meriva 2006 aggiunge il portellone ad apertura elettrica e il pacchetto "Welcome", con i fari e le luci interne attivabili a distanza con il telecomando, che restano accesi per 30 secondi in modo da illuminare la strada. Altre novità a richiesta sono i fari alogeni adattabili AFL (Adaptive Forward Lighting), che illuminano la strada seguendo i movimenti dello sterzo, la predisposizione per l'uso dei telefonini con interfaccia Bluetooth e, in arrivo dai modelli di categoria superiore, il dispositivo Quick Heat, per riscaldare l'abitacolo in pochi secondi anche a freddo.

LA SCELTA

Quattro gli allestimenti previsti: i soliti tre (Enjoy, Edition, Cosmo) e la novità OPC, la più pepata delle Meriva. Sulla Enjoy è quasi tutto a richiesta, mentre sulla Edition si comincia ad avere di serie stereo e lettore Mp3 con lettore CD e comandi sul volante; climatizzatore e alzacristalli elettrici anteriori e il pacchetto Comfort, con scomparto sotto il sedile passeggero anteriore, bracciolo anteriore, scomparti porta oggetti posteriori e rete nel bagagliaio. Sulla Cosmo ci sono in più i fendinebbia, i cerchi in lega da 15" e i retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente. Sulla OPC compaiono anche gli airbag a tendina e i cerchi in lega da 17".

MOTORI MODERNI

Fin qui poco di nuovo. Le vere novità sono infatti sotto il vestito. E sono tutte in tre nuovi motori destinati a rinvigorire le vendite della più richiesta tra le monovolume compatte. I magnifici tre sono un nuovo 1.3 CDTI da 75 cv (55 kW) capace di spingere la Meriva fino a 157 km/h e farle percorrere 20 km con un litro di gasolio, e due nuovi motori 1.6 a benzina: Twinport Ecotec da 105 cv (5 in più rispetto al precedente 1.6 benzina) che raggiunge i 181 km/h e percorre 15 km con un litro di benzina, e 1.6 Ecotec Turbo da 180 cv montato sulla OPC.

OPEL PERFORMANCE CENTER

OPC, è lei la grande novità del 2006. Dopo Astra, Zafira, Vectra e Vectra Station anche la Meriva ha la sua versione "sportiva". A lei è stato riservato un altro gioiellino della tecnica motoristica Opel, un 1.6 benzina capace di sviluppare 112,5 cv/litro (sono 180 complessivamente) e di spingere la Meriva OPC oltre 220 km/h, con un tempo di accelerazione nel 0-100 km/h di soli 8,2 secondi. Niente male per un 1.600 cc Turbo che pesa solo 131 kg. Caratteristiche ottenute con un monoblocco in ghisa, valvole di scarico al sodio, getti d'olio per raffreddare pistoni, un turbo raffreddato ad acqua integrato nel collettore di scarico e un intercooler raffreddato ad aria.

INCREMENTO DI COPPIA

La coppia massima di 230 Nm è disponibile dai 2.200 ai 5.500 giri/min, valori che fanno subito intuire come la OPC sia prestante sin da quando inizia a muoversi. Tra le raffinatezze di questo motore da segnalare la funzione overboost, che intervenendo sulla gestione elettronica del turbo (stimolata da alcuni sensori che tengono conto della rapidità di pressione sull'acceleratore) porta un incremento di coppia di circa il 15% (36 Nm) per un tempo di 5 secondi. Utile soprattutto in fase di sorpasso. Così facendo la coppia massima sale a 266 Nm.

PIU' BASSA

La Meriva OPC ha inoltre un assetto ribassato (10 mm davanti; 15 dietro) rispetto alle Meriva "normali" e sospensioni più rigide, con quelle anteriori McPherson e posteriori ad assale di torsione e molle elicoidali, derivate da quelle di Astra SW e Zafira. Un sistema che garantisce un'ottima tenuta di strada, con un minimo rollio e grande reattività. Le molle sono più rigide e gli ammortizzatori a gas più "frenati". La OPC, inoltre, monta di serie cerchi da 17" e pneumatici da 205/45 ZR 17 88W, mentre a frenarla con sicurezza pensano freni a disco ventilati da 308 mm. Di serie anche l'ABS con ripartitore elettronico di frenata, la frenata assistita per ridurre i tempi di reazione e il controllo di trazione TC Plus che agisce su motore e freni.

DISTINGUO

Diversa sotto, e diversa anche fuori e dentro: la OPC si distingue innanzitutto per la mascherina con griglia a nido d'ape, per il paraurti anteriore con prese d'aria maggiorate, gli spoiler posteriori, il terminale di scarico trapezioidale e persino dalle pinze freni di colore blu. Blu come l'Arden Blue riservato in esclusiva alle OPC, mentre a chi il blu sembra triste la Casa offre di dipingere la Meriva OPC anche con lo Star Silver, il Sapphire Black e il Magma Red. All'interno la destinazione sportiva è evidenziata con sedili anteriori avvolgenti Recaro, per la finitura della strumentazione, con bordo cromato e scale in blu, per il volante sportivo in pelle, l'impianto hi-fi di serie, così come il climatizzatore e gli alzacristalli elettrici anteriori. A richiesta anche sulla OPC sono disponibili i fari alogeni adattabili AFL.

PREZZI

Per le novità di cui sopra, si va dai 16.200 euro di una 1.3 CDTI 75 cv allestimento Club, ai 18.700 della stessa motorizzazione in versione Cosmo, la più accessoriata. La 1.6 benzina da 105 cv ha invece un prezzo di accesso di 16.500 euro in allestimento Enjoy, mentre la stesso motore su una versione Cosmo costa 17.650 euro. Per la OPC il prezzo è unico e viene 23.250 euro. Tutte già disponibili presso i concessionari.

COME VA

OPC: iniziamo con lei. L'allestimento sportivo contrasta un pochino con il tipo di vettura, il baricentro alto e la posizione della seduta da monovolume classica, tendente al verticale. Un certo fastidio lo provoca subito la seduta corta del sedile, che in una persona di altezza media arriva fino a metà della coscia. E questo nonostante il sedile sia regolato il più basso possibile. La posizione di guida ideale si trova solo grazie alla grande escursione in altezza e in profondità della regolazione del volante.

NON CORRERE PAPA'

La OPC la proviamo in pista sul circuito di Anagni, un percorso ricco di curve strette ma con rettilinei brevi dove al massimo si riesce a inserire la quarta marcia (la OPC è dotata di un cambio manuale a sei rapporti + retro). L'impressione è subito positiva, e non solo perché avevamo lasciato da poco una 1.6 benzina da 105 cv, non proprio entusiasmante. L'accelerazione della OPC è subito intensa, progressiva, senza strappi, ben assistita da un cambio con i rapporti tarati per rendere più grintosa la guida. La Meriva blu è piacevole da guidare, prende velocità in un attimo e su strada potrebbe creare qualche problema di convivenza a quei papà che basta un po' di strada libera o una minima provocazione perché si dimentichino di avere una famiglia al seguito. Vero è che farsi prendere la mano (o meglio, il piede destro) è un attimo.

MATERNA

Sorprendente anche la tenuta di strada, elevata in considerazione del tipo di vettura. La OPC quasi non si piega, resta incollata a terra e quando capisce che chi guida sta esagerando un po' troppo interviene maternamente a tagliargli ogni velleità pistaiola. In pratica nelle curve prese troppo allegramente interviene d'autorità il controllo di stabilità che taglia potenza al motore e mette subito tutti in riga. Anche con il pedale dell'acceleratore a tavoletta, in curva la OPC quasi si ferma, inizia a muoversi con lentezza cercando così di limitare i possibili danni dovuti a errori di guida.

TARATA PER LA PISTA

Una soluzione che può andar bene per calmare gli ardori dei piloti meno esperti, ma che deluderà certo chi si sente padrone del mezzo, che quando lo ritiene opportuno desidera togliersi qualche soddisfazione di guida. Soprattutto sui percorsi tutto curve, i più divertenti da affrontare con la OPC. E dire che la messa a punto dell'ESP è stata effettuata dai tecnici Opel sul circuito del Nürburgring, con tarature che consentono una guida più sportiva ritardando il più possibile l'intervento del sistema di controllo della stabilità. Purtroppo però si sono "dimenticati" di rendere l'ESP disinseribile. La OPC è così: sportiva ma sulla carta. Prendere o lasciare. In compenso i consumi ufficiali dicono di percorrenze elevate visto il mezzo, con una media di circa 13 km/l, una percorrenza cittadina di 9,6 km/l e di 15,8 km/l nei percorsi autostradali.

1.6 TWINPORT

Ha cinque cavalli in più del 1.6 che sostituisce e consuma meno. Merito di una tecnologia ottimizza la miscela aria-benzina nella camera di scoppio e riduce le perdite di energia nel flusso dei gas. Non è brillante ai bassi e in più ha bisogno di un lancio prolungato prima di prendere velocità e riuscire a viaggiare su medie elevate. I 150 Nm di coppia a 3.900 giri non aiutano molto nell'impresa, soprattutto quando è richiesta una spinta in più nei sorpassi in velocità. Consuma poco, ha percorrenze medie di 15 km/l ma in Italia non dovrebbe trovare molti consensi. Non ha la brillantezza dei diesel, ma nemmeno quella dei benzina quando girano alti. Meglio di lui sicuramente il nuovo 1.3 CDTI, oltretutto più economico.

1.3 CDTI

Coppia elevata e consumi ridotti sono le caratteristiche che lo rendono interessante. E' lo stesso quattro cilindri che nel 2005 ha vinto il titolo di "Motore dell'anno" nella categoria compresa tra i 1.000 e i 1.400 cc, portato a 75 cv dai 69 che aveva. In pratica è lo stesso 1.248 cc già adottato su Corsa, Tigra e Astra. L'iniezione common rail a 1.400 bar di pressione fornisce cinque iniezioni per ciclo che migliorano la fluidità di funzionamento e consentono di ottimizzare i consumi come pochi altri. Lo si percepisce bene su strada, quando inizia a tirare da subito e si mantiene allegro anche a velocità elevate. La coppia di 170 Nm è massima infatti dai 1.750 giri e rimane tale fino ai 2.500, mentre i 75 cv di potenza sono sufficienti per spingere senza troppo sforzo i 1.300 chili della Meriva.
Pubblicato da Gilberto Milano, 14/03/2006
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Engine of the year 2008: da 1.0 a 1.4 litri