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Prova

Chevrolet Aveo 2011


Avatar Redazionale , il 27/05/11

12 anni fa - La Chevrolet Aveo 2011 punta sulla linea sportiva e sul prezzo

La Chevrolet Aveo 2011 volta pagina: mette su qualche centimetro, diventa più "macchina" e passa a un look più sportivo. Proposta al lancio a meno di 10.000 Euro, ha le carte in regola per fare da outsider di lusso nel segmento B.

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EX NOVO Dopo aver lasciato per qualche tempo alla Cruze il posto di best seller della gamma Chevrolet, l'Aveo torna a reclamare il suo ruolo di primadonna nella famiglia crociata. A legittimare le sue ambizioni è l'arrivo di una nuova generazione, confezionata sulla base di un pianale inedito e disegnata partendo dal proverbiale foglio bianco. L’obiettivo della Chevrolet Aveo 2011 fuori dalle mura domestiche è invece quello di ritagliarsi un posto al sole nel combattuto segmento B su scala mondiale, visto che la nuova arrivata sarà venduta quasi in ogni angolo del pianeta, con carrozzeria a due o tre volumi.

ALLO SCOPERTO Per piacere a tutte le latitudini la Chevrolet Aveo 2011 punta su una linea che evolve gli stilemi tipici del marchio in chiave sportiva, tanto nella variante a due volumi quanto in quella più classica a quattro porte. L'elemento più personale sono senza dubbio i fari scoperti, con la doppia coppia di proiettori tondi che sembra quasi dare uno sguardo quasi di sfida alla strada. In coda anche le luci riprendono la stessa forma circolare, che fa poi da ritornello nell'abitacolo a livello delle bocchette dell'aria laterali.

FAMILY FEELING Restando però per un attimo ancora all'esterno, tra i segni particolari vanno annotati gli ormai tipici passaruota bombati, la linea di cintura a cuneo, l'immancabile mascherina sdoppiata e le maniglie delle porte posteriori della versione 5p nascoste nei montanti. Nel complesso la Chevrolet Aveo 2011 sfoggia una spiccata personalità e ha anche un'aria più importante della progenitrice, complice l'aumento di una taglia buona da parte della carrozzeria. Rispetto al modello uscente lunghezza e larghezza della Aveo 2011 due volumi aumentano rispettivamente di 12 e 5,5 cm, per un ingombro totale di 404 cm x 173,5. La berlina 4p è lunga invece 440 cm, a tutto vantaggio del bagagliaio, che raggiunge così i 502 litri contro i comunque buoni 290 della sorella a coda mozzata.

COME IN MOTO Quanto all'interno, il tratto più caratteristico è rappresentato dal motivo chiaro che attraversa la plancia da parte a parte e continua poi sui pannelli delle porte. A contendergli la scena chi sono il mobiletto centrale con finitura effetto titanio e la strumentazione d' ispirazione motociclistica, con il contagiri analogico e un display multifunzione a fornire informazioni sulla velocità e su tutto il resto. Il motivo arcuato che disegna la plancia dà all'ambiente un aspetto accogliente, mentre sul fronte qualità si registrano alti e bassi, con materiali di pregio alternati ad altri più economici. Un’altra dote dell'Aveo 2011è la presenza di  un doppio cassetto davanti al passeggero e di furbi vani portaoggetti sulla plancia e sulle portiere.

RICOMINCIO DA TRE Lontano dalla vista la Chevrolet Aveo 2011 sfoggia soluzioni più classiche di quelle estetiche, con un avantreno McPherson e un retrotreno a ruote interconnesse. La gamma motori prevede al lancio tre unità a benzina. Apre le danze un 1.200 da 70 cv e 115 Nm, che fa passare da 0 a 100 in 14,3 secondi e toccare i 162 km/h, con una percorrenza media di 16,9 km/litro. Più efficiente è il suo gemello pari cilindrata da 86 cv che, con la stessa coppia si dimostra allo stesso tempo più vivace e parco nei consumi: avendolo sotto il cofano la pratica 0-100 è archiviata in 13,4 secondi, si toccano i 171km/h e si fanno 18,2 km con un litro. A completare l’offerta c’è poi il 1.400 da 100 cv e 130 Nm abbinato che fa coppia fissa con il cambio automatico a sei marce. In questo caso le voci salienti della scheda tecnica sono 13,1 secondi, 175 km/h e 11,1 km/litro. In un secondo tempo la gamma si amplierà, con l’arrivo anche di varianti 1.3 turbodiesel da 75 e 95 cv, oltre che di una proposta bifuel.

OFFERTA LANCIO Tre sono anche gli allestimenti a listino. Quello base si chiama LS, va a braccetto con il solo 1.200 da 70 cv e ha di serie 6 airbag, lo stereo, l’ESP e il cruise control. Manca invece il clima, che diventa di serie con la versione LT, assieme ai comandi al volante dello stereo, ai cerchi in lega da 15”, al sedile di guida regolabile in altezza, al computer di bordo. Al top c’è infine l’Aveo LTZ, con anche gli alzacristalli posteriori, il cassetto portaoggetti sotto il sedile passeggero, i retrovisori elettrici riscaldabili e i cerchi che diventano da 16”. Quanto ai prezzi, in teoria dovrebbero partire da 10.320 euro ma per il lancio è prevista un’offerta che vede la Chevrolet Aveo 1.2 70 cv LS offerta a soli 9.950 con di serie anche il climatizzatore, normalmente optional a 800 euro. E a questa cifra la competitività c'è tutta.

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PONTE DI COMANDO La prima cosa che colpisce salendo a bordo della Chevrolet Aveo 2011 la modernità degli arredi. A dare questa impressione sono soprattutto il mobiletto centrale con scollo V, le due tasche portaoggetti che si aprono ai suoi lati e, soprattutto, la strumentazione che pare presa pari pari da una moto di ultima generazione. Più che su una plancia, starebbe bene infatti dietro il manubrio di una maxinaked, con la sua forma esile e minimalista. A completare il ponte di comando c’è poi un bel volante con inserti materiale schiumato che fa una gran scena.

BELLA TRIANGOLAZIONE Se l’occhio ha la sua parte, il resto del corpo non ha comunque di che lamentarsi, ben adagiato su un sedile comodo e ben regolabile, che permette di trovare la giusta triangolazione con il volante stesso e con la pedaliera. Anche i passeggeri posteriori sono trattati bene, con porte che hanno un angolo di apertura ampio, centimetri in abbondanza per la testa e un discreto spazio per le ginocchia.

DA SOLA O IN COMPAGNIA Una volta su strada la Chevrolet Aveo 2011 da subito l’impressione di una buona maneggevolezza, accentuata dalla leggerezza dello sterzo e dal ridotto diametro di sterzata. La visibilità nella zona posteriore non è il massimo ma nel complesso muoversi negli spazi stretti è facile per tutti. L’agilità non è però sinonimo di “inconsistenza”. Complici un buon isolamento dalle buche e una certa silenziosità a tutte le andature, la macchina si dimostra a suo agio anche fuori dalle mura cittadine, candidandosi a fare all’occorrenza anche da unica macchina di famiglia.

VIA DI MEZZO Gli uomini Chevrolet dicono fieri che l’Aveo ha la maggiore impronta a terra della sua categoria e su strada in effetti ci si muove con disinvoltura e sicurezza. L’indole non è certo sportiva ma il compromesso raggiunto è buono. Sullo sconnesso non si rischia mai l’incolumità delle vertebre e quando si affronta una curva in modo allegro si hanno reazioni sempre sincere e prevedibili. In casi estremi, comunque, l’Esp è una presenza rassicurante per tutta la gamma.

FLEMMA OLIMPICA I motori, dal canto loro, hanno l’un per l’altro un temperamento molto tranquillo. Il 1.200 da 86 cv, probabile best-seller della pattuglia Aveo, fa della regolarità il suo pregio maggiore. Fino al momento dell’entrata in coppia guadagna giri senza fretta, mostrando di preferire un piede felpato sull’acceleratore piuttosto che strapazzi. Anche pestando di brutto sul gas il quattro cilindri risponde con una flemma olimpica, facendo passare in breve tempo la voglia d’insistere e quindi di correre, visto che è solo dai 4.000 giri in su che la spinta si fa vivace.

MANEGGIARE CON CURA Con il 1.400, invece, la musica potrebbe anche essere diversa ma a stroncare ogni velleità di guida brillante ci si mette il cambio. Giustamente qualcuno potrebbe contestare che non è certo un automatico il partner ideale per fare gli sportivoni ma qui il discorso è più ampio. Anche senza strafare, si fa fatica a entrare in sintonia con la trasmissione che seleziona i rapporti in modo un po’ bislacco. Volendo ci si po’ dare al fai-da-te, inserendo personalmente le marce, ma questa operazione si deve fare tramite un pulsante sulla leva del cambio che non è affatto comodo e intuitivo. Anche qui, dunque, non resta che sotterrare l’ascia di guerra e guidare come se sotto l’acceleratore ci fosse un uovo, risparmiando benzina e mettendo in cassaforte i punti della patente.


Pubblicato da Paolo Sardi, 27/05/2011
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