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Chevrolet Volt, una pila da 160.000 chilometri


Avatar di Luca Cereda , il 22/07/10

13 anni fa - Con l'avvento delle auto elettriche cambiano anche i valori dei componenti dell'auto. Le batterie, per esempio, conteranno forse più dei motori. E le garanzie si adeguano.

Con l'avvento delle auto elettriche cambiano anche i valori dei componenti dell'auto. Le batterie, per esempio, conteranno forse più dei motori. E le garanzie si adeguano.

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PRIMA VOLT Ogni rivoluzione sociale che si rispetti è introdotta da momenti chiave che tracciano il cammino verso il cambiamento. A maggior ragione, poi, se i tempi di transizione sono lunghi e il nuovo corso destinato a modificare le nostre abitudini quotidiane. E mentre l'auto corre verso l'elettrico - tenendolo però ancora nel mirino - ecco che Chevrolet lancia la garanzia sulle batterie agli ioni di litio della Volt. Otto anni di durata o 160.000 chilometri percorsi, assicurati nero su bianco (ed è cedibile senza extra-costo in caso di passaggio di proprietà della vettura).

CHIAVE DI VOLT Nessuno aveva mai osato tanto. E questo passo compiuto da Chevrolet, dimostra oltremodo - se ce ne fosse bisogno - come il futuro dell'elettrico passi soprattutto da lì: dalla batteria. Quanto durerà, quanto peserà e, soprattutto, quanto costerà? Arriveremo a ricaricare l'auto la sera, prima di andare a dormire, come facciamo col telefonino?

UNO ALLA VOLT Perfino il presidente Obama ha fatto una visita agli stabilimenti della Compact Power – compagnia del Michigan che produce le batterie della Volt per conto di Chevy – ha voluto vederci chiaro. Gli avranno detto che è una batteria da 16 kWh, che garantisce un'autonomia di 60 km di crociera in modalità cento per cento elettrica e che, una volta esaurita, chiede aiuto a un piccolo motore a scoppio che beve benzina. Ma questo non trasmette moto alle ruote, serve solo a trasmettere corrente al motore elettrico e a ricaricare le batterie, in modo tale che l'autonomia creca fino a 500 km (dichiarati) e permetta pure di scappare dalla città con la Volt.

CALDO O FREDDO E poi che, per salvaguardare la durata e l'affidabilità delle batterie, nella progettazione di queste celle è stato curato meticolosamente ogni aspetto. A partire dalla gestione termica: quella della Volt, infatti, è l'unica batteria che può essere riscaldata o raffreddata a seconda delle temperature, per ottenere un rendimento efficiente. La diagnostica compiuta dal sistema di gestione è in grado di effettuare qualcosa come 500 analisi per 10 volte al secondo: la maggior parte serve ad assicurare il corretto e sicuro funzionamento della batteria, mentre le restanti informazioni tracciate riguardano le prestazioni e la sua durata.

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DA' LA CARICA La composizione chimica? Spinelli di manganese di litio – chissà la faccia del presidente! - che a dispetto del nome dovrebbero offrire lunga durata e prestazioni elevate, mantenendo una temperatura ottimale senza il rischio di mandare il veicolo (che ne guadagna efficienza in frenata e accelerazione) in fumo. La batteria non deve, però, caricarsi né scaricarsi mai completamente. In tal caso ne verrebbe accorciato il ciclo di vita: ed è per questo che Chevrolet ha predisposto delle "zone” cuscinetto che impediscono di andare a secco.

A PROVA DI… Dall'inizio delle sperimentazioni ad oggi sono passati circa tre anni, e gli ingegneri GM hanno effettuato test sulle batterie della Volt per più di un milione di miglia (tradotto in tempo, quattro milioni di ore). I test includono il cortocircuito, la corrosione, la resistenza alla polvere, agli urti, all'immersione in acqua, allo schiacciamento e all'intrusione, oltre che agli elevati sbalzi di temperatura combinati a sessioni di guida estrema. Tutto appare ben collaudato e pronto per la produzione in serie che a breve prenderà piede nello stabilimento GM di Brownstown. Ma la gente è pronta all'auto elettrica?

COME SI SPEGNE? Negli Stati Uniti il governo ha stanziato più di 2 miliardi di dollari a favore di 45 tra aziende, università e organizzazioni in 28 Stati per progetti riguardanti la fabbricazione di batterie, motori e mezzi di trasporto elettrici. Una buona fetta di questi se li è intascati GM, che con la Volt si prepara a tastare il polso degli americani sull'elettrico. E intanto ha sponsorizzato un corso di formazione specifico per vigili del fuoco sulle tecniche d'intervento in caso d'incendio di un'auto elettrica. Sì, insomma, casomai gli spinelli di manganese di litio dovessero avere effetti stupefacenti… in negativo.


Pubblicato da Luca Cereda, 22/07/2010
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