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Bentley Continental Supersports


Avatar Redazionale , il 20/04/09

15 anni fa - Una supercar del futuro prossimo

Un nome che viene dal passato per una supercar del futuro prossimo. Prestazioni esagerate, dieta ferrea e drastico taglio nelle emissioni. Ma niente combustioni magre e neppure tecnologie ibride con recupero dell'energia in frenata: semplicemente beve anche bioetanolo.

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CREWE In quel di Crewe, tra brume d'Oltremanica e sapore di pellami e finiture sartoriali l'hanno pensata bella. Il tema del momento sono auto ragionevoli e la sostenibilità ambientale? Ecco servita la Bentley più veloce e potente di sempre, quasi oltraggiosa nelle prestazioni (630 cavalli e 3.9 secondi nello 0-100), ottenuta partendo dalla base della Continental GT Speed, alleggerita di altri 110 kg. Eppureanche la più "ecologica", almeno sulla carta. Basta abitare in Svezia o Brasile e farle bere biofuel (E85), la Supersport lo trangugia di buon grado. Se si usa la classica benzina verde invece, a livello di emissioni, tutto rimane come prima se non peggio. E allora non rimane che dedicarsi alle meraviglie meccaniche ed estetiche.

CANDIDA SPORTIVA La cromia immacolata, tanto di moda in questi ultimi tempi automobilistici, non riesce a nascondere la cura muscolare. Le sembianze rimangono quelle note della Continental. Ma presa d'aria centrale che aumenta del 10% la portata d'aria per il motore, il paraurti traforato e le due griglie sul cofano, con i passaruota allargati per far posto a carreggiate irrobustite sono i primi indizi della seduta in palestra. Le finiture brunite di molti particolari, ottenute grazie ad uno specifico procedimento, e le due bocche da fuoco cromate al posteriore nel paraurti rivisto costituiscono quasi una prova.

CHE CLASSE Nell'insieme la Continental che diventa Supersport sacrifica un filo di discrezione, quel portamento che la fa sembrare parte integrante dell'arredamento urbano di Chelsea o Belgravia nella capitale inglese, e guadagna un trucco più pesante ma anche intrigante.Quasi sorprendente, pensando alle creature abituali di casa Bentley. Dipende dai gusti ma non si può non rimanere emozionati di fronte a un misto di sapori classicheggianti e da pista, che si inseguono lungo il coro metallico firmato con la B e la mascherona a nido d'ape modello "Partenone" sull'anteriore.

CORREVA L'ANNO Poi basta dare un'occhiata all'abitacolo per capire che l'appellativo Supersport a Crewe l'hanno onorato davvero. Tradizione importante perché la prima Bentley con questo nome risale al 1925, basata sul modello "3 litri", e divenne la prima vettura della Casa a superare i 160 chilometri orari. Si distingueva, oggi come allora, per l'alleggerimento feroce rispetto al modello di derivazione e, al tempo, fu oggetto anche di un importante travaso di tecnologia dalle auto vincenti a Le Mans.

BAULETTO E BOCCHE DA FUOCO Stupisce ma non troppo quindi verificare che dentro la "Conti" Supersport contemporanea non ci sono, per una volta, i legni pregiati ad adornare l'abitacolo ma vero carbonio. E soprattutto mancano i sedili posteriori, ora al posto delle sedute posteriori c'è uno spazio vuoto rivestito in alcantara, che pesa meno e alla bisogna può venire utile per appoggiarci la tuta da pista. E i sedili anteriori di pilota e passeggero sono stati rimpiazzati con unità di taglio più sportivo, anche loro in fibra di carbonio, sempre in nome della dieta ferrea. Pure la corona del volante è rivestita in morbida pelle ad alto grip, per l'utilizzo tra i cordoli senza pericolosi scivoloni.

DOPPIA W Alzando il lungo cofano anteriore, traforato dagli sfoghi per l'aria come non ci si aspetterebbe da una Bentley, si prosegue con le meraviglie. Il sei litri con dodici cilindri a doppia V arriva, con l'aiuto dei due compressori, ad erogare una mandria di 630 cavalli a 8000 giri, con 800 Nm di coppia disponibile dai 1700 ai 5600 giri. Quanto basta per consentire al fantino di usare la frusta in pista senza timori di rimanere senza fiato, come di percorrere al trotto con tutta la dolcezza necessaria i viali alberati verso casa.

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ZEROCENTOSESSANTA Le prestazioni? La punta velocistica massima, secondo la Casa, si assesta sui 329 chilometri orari.Lo zero-cento si copre in meno di 4 secondi (3,6) mentre forse ancor più significativo rimane lo zero-centosessanta che richiede solo 8,9 secondi. In ripresa la coppia si fa sentire e si passa da 80 a 120 in 2,6 secondi. Non mancano ritocchi meccanici su tutte le componenti del capitolato tecnico a fare la differenza. A partire dai 110 kg complessivi risparmiati rispetto alla "Speed".

VIVIBILE Proseguendo con il cambio ZF Quickshift a sei rapporti, che offre logiche di funzionamento riviste e taglia i tempi nel passaggio di rapporto del 50%. E offre anche la possibilità di scalare due marce alla volta. Anche la trazione integrale,distribuita al 40% davanti e al 60% dietro (in luogo del classico 50-50 ma sempre con i differenziali Torsen a darsi da fare) aiuta, insieme alle sospensioni a quattro bracci in alluminio e al servosterzo ritarato, a rendere gli ingressi e le uscite di curva più veloci.

CERAMICA Il sistema CDC di controllo elettronico delle sospensioni è stato rivisto nelle logiche di funzionamento, come l'ESP. I nuovi cerchi da venti pollici a dieci razze assicurano da soli un risparmio di 10 kg rispetto a quelli della Continental di serie, e sono stati disegnati per assicurare il raffreddamento adeguato ai freni in carboceramica con pinze a otto pistoncini. I più grandi ad oggi montati su una vettura di normale produzione. Per la cronaca la Supersport calzapneumatici Pirelli 275/30.

24 MESI Cavalleria, raffinatezza, nuovi colori e finiture per interno ed esterno. Non una semplice versione sportiva della Continental, ma la summa della capacità Bentley di unire prestazioni e vivibilità in una supercar, dove per una volta la forma si piega alla funzione in nome delle prestazioni. Vedi l'assetto ribassato, lo spoiler che si alza a velocità superiori agli 80 km orari e un'opera di affinamento complessivo che ha impegnato il team ingegneristico di Casa.

NUOVO MODELLO? Questo secondo Bentley autorizza a parlare quasi di un modello a parte. Se non nelle sembianze almeno nello spirito e nella muscolatura. E poi c'è il rispetto del pianeta: il tempo di sviluppo richiesto, 24 mesi, si giustifica anche con le modifiche alla mappatura elettronica del motore che, grazie alla sensoristica, si autoregola a seconda che stia bevendo benzina super, bioetanolo oppure un mix delle due.

IN PACE E per chi ha un distributore di Biofuel " E85" sotto casa diventerà possibile convincersi di rispettare l'ambiente: Bentley - in piena folgorazione verde - suggerisce che le emissioni non andrebbero calcolate solo "allo scarico" ma nel ciclo complessivo comprensivo della produzione del carburante. Vero, ma per Bentley sembra più che altro una trovata di marketing in un periodo che si annuncia duro: dopo aver raggiunto le 10.000 unità vendute all'anno le previsioni di forte ridimensionamento richiedono approcci innovativi.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 20/04/2009
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