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Hyundai Genesis Coupé


Avatar Redazionale , il 31/03/08

16 anni fa - La prima supercar di Casa Hyundai

La prima supercar di Casa Hyundai. La nuova coupé indossa l'abito buono ed esibisce il certificato di laurea al politecnico sportivo. Motori sopra i 200 cavalli, turbo o a sei cilindri, cambio a sei marce, trazione posteriore, sospensioni raffinate e scocca rigida.

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ANATROCCOLO Se qualcuno prendesse in mano l'annuario dell'auto o qualche vecchia rivista di fine Anni 80 e confrontasse foto e caratteristiche tecniche della (S)coupé Hyundai del tempo con quella appena presentata faticherebbe a crederci. Da anatroccolo a cigno in vent'anni.La nuova Genesis anticipa il passaggio definitivo della Casa coreana nel girone dei grandi, non solo per design e finiture ma anche nei fatti. Offrevera sostanza sportiva sotto il profilo telaistico e motoristico e l'unico tratto promesso in comune con l'antenata è il prezzo da discount.

STAR ANNUNCIATA Annunciata dal concept del 2007 la Genesis arriverà sui mercati nel 2009 con due obiettivi: fare concorrenza vera alle star del segmento sia negli USA che in Europa, senza timori tecnici e con la solita arma della convenienza. Oltre che trascinare le vendite della Casa che, nei programmi, dovranno raddoppiare in pochi anni. Che i coreani facciano sul serio lo dicono comunque due indizi. Il gossip in primis. Pare che al management di primo livello sia stato posto l'aut-aut: impegnarsi nel raddoppio delle vendite oppure dare le dimissioni. E poi la scheda tecnica, sia la Genesis berlina che la Coupé utilizzano la stessa piattaforma meccanica con soluzioni meccaniche "premium": non manca davvero nulla.

TURBO O CILINDRI? I propulsori sono all'altezza delle intenzioni: un due litri a quattro cilindri turbo da 212 cavalli, con testata e monoblocco in alluminio, che sembra pensato apposta per i nostri mercati, e un bel sei cilindri da 3,8 litri, con cavalleria che supera quota trecento (306) e l'architettura raffinata comprensiva di sistema di alzata e fasatura variabile delle valvole, che trasformano la Genesis nell'anticamera della supercar. Oltre che in una temibile concorrente per blasonate muscle car americane e presunte nobili sportive europee. Tutto nel rispetto dell'obiettivo della Casa: costruire e vendere la sportiva con oltre 300 cavalli più conveniente sul mercato. Al momento, negli USA, la Mustang costa circa 25.000 dollari.

CAMBIO DI MARCIA Le prestazioni si annunciano vivaci con il propulsore di ingresso (promesso molto conveniente nel rapporto qualità prezzo) e strapotenti per la versione muscolosa: con uno zero-cento coperto in meno di sei secondi. I cambi disponibili sono il classico sei marce manuale o l'automatico sequenziale ZF (a cinque rapporti sul 2.0 litri a sei sul sei cilindri). Sempre alla voce trasmissione sarà disponibile come optional il differenziale Torsen autobloccante. Anche gli altri organi meccanici sottopelle sono da libro dei sogni.

RIGIDINA La nuova Genesis sfodera sospensioni raffinate, a partire dai sottotelai per isolare la scocca dalle vibrazioni,con Mcpherson all'anteriore e multilink al posteriore, coadiuvate da barra antirollio su entrambi gli assi. La scocca viene annunciata con livelli di rigidità strutturale del 24% superiore rispetto ad una BMW SPORTIVONA La trazione è senza esitazione posteriore, come dovrebbe essere su tutte le vere sportive, mentre la distribuzione dei pesi dice 55% davanti e 45% dietro. I cerchi sono da 18 o 19 pollici (225/40 davanti e 245/40 dietro) a seconda degli allestimenti, previsti in tre intonazioni diverse oscillanti tra il comfort e lo sport. Anche i freni sono all'altezza delle ambizioni, con pinze a quattro pistoncini e, soprattutto, la firma Brembo.

TECNOLOGIA SICURA Alla perfetta architettura sportiva la Genesis unisce la giusta dose di tecnologia mirata alla sicurezza attiva e passiva. ABS con brake-assist e sistema di controllo elettronico di stabilità ESC, scocca rigida con zone frontali e posteriori morbide per favorire l'assorbimento degli urti. Non manca la solita batteria di airbag e poggiatesta attivi per prevenire i colpi di frusta. I fari allo Xeno ad alta densità garantiscono potenza di illuminazione, minore assorbimento energetico e attenuazione dell'effetto abbagliamento dei veicoli provenienti in senso contrario.

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TECNOLOGIA DIVERTENTE Alla tecnologia sicura si aggiunge quella divertente. Dal tradizionale cockpit sportivo, scuro e sobrio, ma lontano da sensazioni risparmiose, con strumentazione tonda e di tipo analogico cui si aggiungono il display informativo, ai sedili in pelle contenutivi e riscaldabili, come pure la chiave elettronica con avvio del propulsore tramite pulsante. Agli amanti del bel suono è dedicato (come optional) il sistema Audio Infinity.

INTEGRATA Di serie l'interfaccia (presa Usb e jack da 3,5 mm) per collegare i vari lettori Mp3, assicurandone nel contempo la ricarica e il governo del menù (e relative indicazioni sul display di bordo)tramite i comandi dell'hi-fi. Sembra un dettaglio ma molte coupé blasonate obbligano a smanettare direttamente sul volume o i comandi dell'iPod perché non si interfacciano perfettamente con i sistemi di controllo di bordo. La net-generation apprezzerà.

CHE STILE Abbiamo lasciato per ultimo lo stile. Se il concept di arancio vestito aveva sorpreso per look azzardato quasi in stile fast and furious, le foto rubate nel corso di un panel test avevano messo in mostrauna sportiva anche elegante, che pareva far invecchiare di una generazione molte concorrenti. Gli scatti ufficiali e gli entusiasmi registrati alla presentazione negli States sembrano confermare le aspettative. Poche linee senza esagerazioni, scavate per le prese d'aria nel frontale, levigate nelle superfici piatte e innervate da giochi muscolari, lo sguardo affilato tipicamente orientale. Hyundai ha indetto un concorso tra i vari Centri Stile interni sparsi per il mondo e ad azzeccare il progetto sono stati i designer basati in California.

E CHE SGUARDO Tutto l'insieme rimane armonico, con proporzioni da tipica trazione posteriore: cofano lungo da bolide, linea di cintura tirata verso l'alto che cede leziosa solo all'altezza del finestrino posteriore per disegnare due spalle larghe. Una silhouette proiettata in avanti, con l'abitacolo appena accennato nel mezzo e i treni delle ruote a filo con le estremità anteriori e posteriori, per aumentare la sensazione di sportività. Al posteriore domina il padiglione, che scende gradatamente in diagonale, sui due gruppi ottici dall'effetto tridimensionale. I due tuboni di scarico integrati nel paraurti firmano la chiusura.


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Pubblicato da Luca Pezzoni, 31/03/2008
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