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Volkswagen Phaeton 2011


Avatar Redazionale , il 05/05/10

13 anni fa - Da Wolfsburg a Pechino la parole d'ordine è una sola: Volkswagen continua a credere nella superammiraglia e rilancia la posta. Con un restyling semplice ma deciso e iniezioni sottopelle di tecnologia. E se la pazienza è la virtù dei forti...

Da Wolfsburg a Pechino la parole d'ordine è una sola: Volkswagen continua a credere nella superammiraglia e rilancia la posta. Con un restyling semplice ma deciso e iniezioni sottopelle di tecnologia. E se la pazienza è la virtù dei forti...

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2011 La superammiraglia costruita nella fabbrica supertrasparente di Dresda si rinnova. Dimostrazione di forza e fiducia quasi irridente quella di Volkswagen: alle opinioni superficiali di chi potrebbe liquidare il tutto come la prosecuzione di un flop annunciato, la casa di Wolfsburg oppone una fiducia incrollabile nel modello e nelle proprie capacità di essere riconosciuta, nel tempo, come marchio capace di compete anche nel top di gamma. E solo chi ha la forza di dieci marchi e numerosi modelli e stabilimenti ai quattro angoli del globo può permetterselo.

STRATEGIA DI LUNGO PERIODO Il nuovo capitolo del modello si articola in un refresh estetico, a cura del team capitanato da Walter de' Silva, e tecnologico. Non si tratta di rivoluzione ma di due indirizzi precisi che segnano la strategia di lungo periodo: l'ammiraglia di Casa ha acquisito una sua fisionomia esterna a cui sembra rimanere fedele, da rimodulare solo con pochi tocchi glamour, e strizza gli occhi al led ai clienti appassionati di tecnologia. Trattandosi pur sempre di un restyling, la Phaeton mantiene le proporzioni volumetriche conosciute.

GEOMETRIE VARIABILI Con cofano e bagagliaio ben definiti, linee pulite e tipicamente teutoniche con linea di cintura protettiva e poche concessioni agli arzigogoli bizzarri. E se quando si parla di gusti estetici prendere posizione diventa materia spinosa non si può negare che, come nel caso del passaggio dalla Golf 5 alla Golf 6, il team stilistico abbia fatto un gran lavoro. Consumando gomme e matite intorno ai semplici concetti di griglie orizzontali e linee leggermente più definite la Phaeton guadagna una presenza stilistica più decisa. Più fresca e meno anonima senza eccedere in esibizionismo.

LUNGO O CORTO? Due le taglie esterne disponibili che si riflettono sugli spazi interni: la lunghezza base da 506 centimetri, e la versione "limo like" con passo lungo da 518. Scelta doppia anche per l'accoglienza posteriore, dove si può optare per la panchetta da tre o, meglio, molto meglio, due poltrone presidenziali. A proposito, i supersedili iperconfortevoli, climatizzati e regolabili elettricamente in 18 posizioni rimangono uno dei pezzi forti della proposta Vw. Come la cura degli accoppiamenti e l'utilizzo di Alcantara o pelli di qualità pensate per durare nel tempo senza troppi fronzoli.

ESAGERIAMO Tornando alle apparenze, siamo ancora ben rintanati nei confini dell'understatement, ma la nuova berlina mette in mostra una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. A dominare gli occhi è la mascherina cromata ma schiacciata che caratterizza il frontale accompagnata dai gruppi ottici ammiccanti di led. Il cromo della mascherina viene poi riecheggiato da un altro fregio nel paraurti. Il rigonfiamento del cofano caratterizza in modo semplice e geometrico il frontale completamente ridisegnato. Mentre al posteriore sono i gruppi ottici ridisegnati e i giochi delle gocce al led a forma di M a creare nuove suggestioni. Come i terminali dei tubi di scarico squadrati che fanno capolino uno per lato. Frecce integrate negli specchi ridisegnati, nuovi cerchi cromati e nervature a movimentare le lamiere caratterizzano la fiancata. Dove le linee vetrate scorrono via senza andamenti particolari o stranezze di sorta.

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ESAGERIAMO Dove la rediviva Phaeton non teme confronti è alla voce tecnologia. Ingegneri e uomini del marketing della doppia V si sono fatti prendere le mano e la caratterizzazione appare decisa e senza compromessi nella direzione degli aiuti e dei vizi tecnologici. Ci sono i fari adattivi bixenon pensati per conciliare massima visibilità per chi guida e sicurezza (di non essere abbagliato) per chi sopraggiunge in senso contrario. Annegata nello specchietto c'è la telecamera che legge i limiti di velocità e i cartelli stradali e li rimanda sul display del cruscotto. Non una novità assoluta ma la versione che equipaggia la Phaeton legge anche i dettagli, come gli orari dei divieti, e allerta pure su eventuali divieti di sorpasso. Ci sono poi i sensori e le bocchette onnipresenti del climatizzatore quadrizona.

GRANDE G E ci sono, ancora, gli 8 pollici del display annegato nella plancia, attraverso il quale visualizzare tutte le funzioni del sistema multimediale di bordo, disponibile in due versioni, con hard disk da 30 gb e che arriva a sincronizzarsi con i principali telefoni sul mercato, iPhone compresi, per abilitare il vivavoce. Degna di nota anche l'innovazione legata al navigatore: a patto di avere una sim dati a disposizione diventa possibile navigare con le modalità tipiche delle visioni satellitari di Google e soprattutto con le informazioni e i Point of Interest del motore di ricerca. Luoghi di interesse, locali, alberghi e tutto quello che interessa a portata di ricerca e occhio. Un altro passo verso l'integrazione tra Rete ed automobili sempre più ineluttabile.

RADAR NASCOSTO Il radar, nascosto nel logo Volkswagen all'anteriore, abilita le funzioni di regolazione attiva della velocità, utilizzabile dai 30 km/h fino ai 200, oltre ad evitare tamponamenti indesiderati: i sistemi di bordo prima allertano il guidatore preparando i freni all'azione e, se del caso, intervengono direttamente per scongiurare il peggio. Non manca il side assist per aiutare autista o guidatore nel superare gli angoli ciechi degli specchi o della visuale senza troppi patemi. In questo contesto la scelta di propulsori da 6, 8 o 12 cilindri, diesel o benzina, e la trazione integrale rappresentano garanzia di qualità meccanica, tecnica e capacità di adattarsi a gusti ed esigenze dei clienti più diversi.

CAMPA CAVALLO Cosa manca alla superberlina di casa Volkswagen per arrivare al successo? Nulla in particolare se, nel tempo, gli uomini di marketing saranno capaci di posizionarla e farla percepire in modo distintivo rispetto alla Audi A8, cosa facile su alcuni mercati meno su altri. A quel punto le qualità nascoste e il value for money della Phaeton potrebbero ottenere riconoscimenti seri. Soprattutto pensando in ottica globale: basta girare sulle strade di Pechino per capire che in certi mondi automobilistici, meno legati al puro fascino dei superbrand come Audi e Mercedes, l'operazione ammiraglia by Volkswagen non sia così peregrina… Se sui mercati più evoluti non dovesse bastare il refresh allora si vocifera di un appuntamento al 2014, con una Phaeton che dovrà rinnovarsi ancora per continuare la sfida. A Wolfsburg hanno fiducia e pazienza…


Pubblicato da Luca Pezzoni, 05/05/2010
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