Mini ha affidato a Deus Ex Machina il compito d realizzare due esemplari unici su base Mini John Cooper Works. Il risultato? Machina e Skeg: una con motore a benzina, l’altra elettrica, accomunate da look estremi, abitacoli artigianali e grafiche che non passano inosservate.
The Machina: con la pista nel sangue
La Machina è quella a benzina e si ispira al mondo delle competizioni. Vernice rosso-bianco-nera, parafanghi allargati, quattro fari supplementari sul cofano in stile rally, griglia dedicata e un’ala posteriore da Can-Am che sembra rubata a un prototipo. Davanti, le luci diurne diventano barre LED e lasciano spazio a prese d’aria extra, che ritroviamo anche nelle cornici dei fari traforate, mentre dietro un diffusore maggiorato completa l’opera.
Dentro, atmosfera da track day: sedili a guscio con cinture a 5 punti, volante a tre razze, pavimento in alluminio e rollbar a vista. Non mancano freno a mano idraulico come sulle auto da rally e interruttori fisici al posto dei menu digitali del classico touchscreen circolare.
Roba da puristi, insomma, ma con tocchi di assoluta orignalità, come il cruscotto rivestito in tessuto cerato.
The Skeg: la Mini per i surfisti
Se la Machina è corsa, la Skeg è relax. Qui la JCW elettrica si veste di argento, nero e giallo con pannelli in vetroresina grezza che richiamano le tavole da surf. Le cinghie per fissare la tavola sul tetto diventano elementi ornamentali distintivi che richiamano le cinghie sul cruscotto e sul volante.
La griglia è chiusa e retroilluminata, il bodykit ancora più esagerato della sorella termica: passaruota trasparenti in vetroresina (15% più leggeri), diffusore giallo acceso e un enorme “Flex Tip Surf Spoiler” sul tetto che ''reagisce al flusso d’aria proprio come una tavola da surf segue il profilo di un’onda''.
Dentro, la stessa filosofia con pannelli in vetroresina traslucida a vista, ''reattivi alla luce del giorno e all’ambiente circostante'', che creano un'illuminazione mutevole. Non mancano sedili racing rivestiti nel morbdo neoprene delle mute (bene per lo show, ma quanto fa sudare!), cinghie al posto delle maniglie e vassoi porta-muta.
Non più cavalli, ma più carattere
Sotto la carrozzeria, nessuna rivoluzione: la Machina monta il solito 2.0 turbo da 231 CV e 380 Nm, la Skeg l’elettrico da 258 CV e 350 Nm. Zero upgrade meccanici, ma un’esplosione di personalità che basta e avanza.
Le due JCW by Deus Ex Machina non verranno messe in vendita, ma resteranno prototipi da salone. L’unica “serie” arriverà sotto forma di una capsule collection di abbigliamento Mini x Deus, disponibile dall’8 settembre al salone IAA di Monaco e negli store Deus Ex Machina.
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
---|---|---|
Mini Cooper 3 Porte C Essential | 156 / 115 | 28.900 € |
Mini Cooper 3 Porte C Classic | 156 / 115 | 28.900 € |
Mini Cooper 3 Porte C Favoured | 156 / 115 | 30.900 € |
Mini Cooper 3 Porte S Classic | 156 / 115 | 31.900 € |
Mini Cooper 3 Porte S Essential | 156 / 115 | 31.900 € |
Mini Cooper 3 Porte C JCW | 156 / 115 | 32.900 € |
Mini Cooper 3 Porte S Favoured | 156 / 115 | 33.900 € |
Mini Cooper 3 Porte S JCW | 156 / 115 | 35.900 € |
Mini Cooper 3 Porte John Cooper Works | 231 / 170 | 39.900 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Mini Mini Cooper 3 Porte visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Mini Mini Cooper 3 Porte