La primavera è ormai all’orizzonte e con il suo arrivo viene voglia di tirare la moto (o lo scooter) fuori dal letargo. Prima però, oltre alla manutenzione necessaria, sarebbe opportuno riattivare l’assicurazione, ma proprio su questo tema il cielo minaccia nubi temporalesche. Rincarano le bollette, c'è lo spetro di un ulteriore aumento per benzina e carburanti in genere legato alla guerra tra Russia e Ucraina... e, ciliegina sulla torta, anche le polizze dei veicoli a due ruote secondo l’ultimo grido d’allarme lanciato in Senato da ANCMA – che ha quantificato gli aumenti – legati al DDL Concorrenza.
AGGIORNAMENTO L'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, in audizione al Senato, ha quantificato anche gli aumenti che subiranno le tariffe qualora l’articolo 27 del ddl Concorrenza dovesse rimanere invariato. Secondo un’analisi il prezzo di una polizza moto CARD è in media superiore dell’84% rispetto a una polizza “no CARD” stipulata per lo stesso veicolo. L’assenza sul mercato italiano di compagnie straniere, non solo limiterebbe la concorrenza sul mercato, ma amplierebbe il divario tra il Nord del Paese e il Sud, dove i costi per assicurare un motociclo sono già oggi circa il 68% più alti. Insomma, senza offerta “no CARD”, si potrebbero verificare in alcune province del meridione incrementi di prezzi molto significativi, elemento che andrebbe ulteriormente a favore dell’elusione dell’obbligo assicurativo. “Effetti che si muovono evidentemente contro i principi stessi del provvedimento e colpiscono un mercato in crescita e una filiera che in Italia vale oltre 21 miliardi di euro e offre occupazione a più di 380mila persone”, riferisce ANCMA.
LA SITUAZIONE Tutto parte dalla CARD, ovvero Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto. Il rischio di un aumento considerevole del costo per assicurare un motociclo ruota tutto attorno a questo acronimo. E all’articolo 27 del ddl Concorrenza, che estende questa procedura, a cui oggi aderiscono le imprese assicurative italiane, anche a quelle operanti in Italia con sede legale in altri Paesi europei. Proprio su questo punto Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) è pronta a dare battaglia, perché – si legge in una nota diffusa stamane dall’associazione – “la novità introdotta dal provvedimento non solo ridurrebbe
I RISCHI Il risarcimento diretto, introdotto nel 2007, prevede in pratica che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall’assicurazione del responsabile del sinistro, bensì dalla propria: quest’ultima riceverà successivamente un rimborso forfettario dall’assicurazione del conducente che ha causato l’incidente. Un meccanismo che ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento nel settore auto. Tuttavia, come chiaramente evidenziato da uno studio commissionato da ANCMA all’Università LUISS e dell’andamento del mercato assicurativo, la convenzione CARD genera effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perché la rigidità del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l’altro, anche un elevato tasso di danni alla persona”. “Per queste ragioni – ha evidenziato ANCMA - negli ultimi anni il mercato assicurativo motociclistico si è indirizzato anche verso compagnie di assicurazione estere operanti in Italia che, non essendo sottoposte al regime dell’indennizzo diretto CARD, possono garantire coperture assicurative non penalizzanti per l’utente delle due ruote. Un fenomeno, che ha contribuito a calmierare i costi assicurativi, scesi del 16% negli ultimi cinque anni”.
Assicurazione auto e moto
RISCHIO ELUSIONE E SOLUZIONE Se tuttavia le disposizioni del ddl Concorrenza rimarranno invariate, ANCMA stima che senza l’offerta “no CARD” in ambito motociclistico gli aumenti dei costi saranno percentualmente a doppia cifra, con una particolare e pesante ricaduta sulle polizze stipulate al Sud. Per questo, con l’avvio delle audizioni in commissione Industria al Senato sul testo approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso novembre, l’associazione si prepara a chiedere di concedere alle compagnie straniere di continuare a vendere assicurazioni «NO Card» solo per le 2 ruote oppure di consentire anche alle compagnie italiane di non aderire al CARD esclusivamente per le polizze motociclistiche, come già accade in Francia”.
CRESCITA A RISCHIO “È sacrosanto – si chiude il comunicato di ANCMA - che le regole del gioco siano uguali per tutti, ma bisogna tenere conto della particolarità del nostro ambito, perché l’obiettivo del ddl Concorrenza non deve essere perseguito a discapito dei consumatori e di un mercato in forte crescita, come quello rappresentato dall’intera filiera delle due ruote”.