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Prova su strada

Suzuki Address


Avatar di Marco Rocca , il 06/04/15

8 anni fa - Con 50 km al litro e 97 kg di peso, il Suzuki Address è un cittadino modello

A chi bada al sodo e vuole spendere poco, Suzuki dedica il nuovo Address. Leggero, agile ma soprattutto poco assetato, arriva a percorrere 50 km con un solo litro di benzina. 

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VINCE A MANI BASSE Per evitare il tanto odiato stress da incolonnamento, non sono molte le alternative in città. O si scelgono i mezzi pubblici (dove e quando funzionano) o ci si procura un mezzo a due ruote. In tal caso si può scegliere se pedalare o andare a motore. Nella seconda eventualità il re è uno e uno soltanto, lo scooter. Pratico e comodo, porta ovunque da un capo all’altro della città nel più breve tempo possibile. E quanto a scooter Suzuki sa il fatto suo. Oltre all’apprezzatissima famiglia Burgman, che non ha bisogno di presentazioni, la Casa di Hamamatsu ha deciso di ampliare la gamma scooter con il nuovo entry level, l’Address 110, che ha tutti i numeri per diventare il miglior amico negli spostamenti urbani.

TRE PUNTI CARDINE Se di città parliamo, tre sono gli elementi che possono fare la differenza nella scelta dello scooter: il peso, l’autonomia e l’altezza della sella. Con 97 kg sulla bilancia (praticamente un cinquantino), il Suzuki Address ha le carte in regola per essere il primo della classe nello slalom tra le auto, così come per essere parcheggiato sul marciapiede. Spartano e con poche concessioni al lusso, l’Address è snello e maneggevole grazie al passo corto (1 metro e 26) e alle ruote da 14”, la giusta via di mezzo tra i ruota bassa e i ruota alta.

IL MOTORE Equipaggiato con un monocilindrico da 113 cc 4 tempi raffreddato ad aria da 9 cavalli, il Suzuki Address dosa bene consumi e prestazioni. Il segreto sta nel nuovo sistema di iniezione, che ottimizza l’afflusso della miscela aria-carburante nel motore, a tutto vantaggio di un consumo vicino ai 50 km al litro o, per dirla diversamente, meno di 2 litri ogni 100 km. Questo significa avere contatti con il benzinaio quanto mai occasionali, visto che riempiendo il serbatoio da 5,2 (occhio a non infilare la banconota da 10 Euro al distributore perché sarebbero troppi) si può arrivare a percorrere qualcosa come 265 km.

PROPRIO PER TUTTI Dicevamo dell’altezza della sella, spesso fattore preponderante nella scelta soprattutto per il pubblico femminile. Il metro non lascia dubbi: solo 75,5 centimetri separano le terga dal suolo. Questo vuol dire mettere saldamente i piedi a terra anche se si è sotto il metro e settanta, a tutto vantaggio della sicurezza. Devo confessare che la prova del nuovo Suzuki Address non è stata delle più lunghe ma è stata comunque sufficiente a farmi apprezzare la praticità del piccolo due ruote.

L’INTEGRALE? CI STA Gli scooteristi sanno bene che il vano sottosella è spesso il punto debole di tanti scooter. Sul Suzukino ho a disposizione uno spazio di carico di 21 litri, il che vuol dire poter alloggiare casco integrale e guanti senza dover saltare sulla sella per chiuderla. Rimanendo in tema praticità non posso non menzionare il comodo blocco del freno posteriore (una sorta di freno di stazionamento) che aiuta a tener fermo lo scooter quando lo si lascia sul cavalletto laterale e la pedana piatta, utilissima a contenere (anche se con qualche difficoltà) la classica confezione d’acqua o la borsa per la palestra. Nel retroscudo, inoltre, sono ricavati due pratici scomparti aperti utili a far posto a piccoli oggetti.

SOLO DUE COLORI Possibili migliorie? Beh, per esempio mi sarebbe piaciuto vedere nella strumentazione l’orologio digitale, sempre utilissimo quando si indossano i guanti, o qualche tinta in più rispetto alle due a catalogo che non lasciano molto spazio alla fantasia… ma alla fine si può chiudere un occhio visto che per portarsi a casa il Suzuki Address occorrono 1.899 Euro che diventano 1.990 se lo si sceglie con il bauletto. E già che stiamo parlando di accessori, sappiate che Suzuki ne ha previsti alcuni per venire incontro a diverse esigenze. Qualche esempio? Il classico parabrezza e i paramani (rispettivamente 185 e 161 Euro), il bauletto da 30 litri come detto (70 Euro) e anche l’imbottitura per il vano sottosella (110 Euro) che evita agli oggetti di sbattere rumorosamente all’interno. Chicca per il segmento, le manopole riscaldabili su 5 livelli (217 Euro), una manna per gli scooteristi incalliti e, per finire, un set di decalcomanie (119 Euro) per abbellire (de gustibus) l’Address.

OFFERTA LANCIO Interessante sapere infine che fino al 30 aprile, Suzuki propone un’offerta lancio, con formula rateale a Interessi Zero (TAN 0%, TAEG massimo 4,02%) in 18 o 24 mesi, per importi compresi tra 500 e 2.000 Euro. 

IN QUESTO SERVIZIO 

Casco GIVI X.07 I caschi da città rischiano sempre di essere scomodi e un po' rumorosi. Non è il caso, però, dell'X.07, jet particolarmente protettivo oltre che molto silenzioso. E' proprio questo il suo fiore all'occhiello: grazie allo sviluppo della calotta e degli interni, davvero ben fatti, è quasi a livello di un integrale. Cosa gli manca? Una linea attraente, un colore più vivace (anche se, oltre al grigio, ci sono altre tinte a catalogo) e un sistema per non far appannare subito la visiera.

Giacca REV'IT! FLATBUSH - E’ il classico giubbotto in pelle, un must per motociclisti (e anche scooteristi). La vestibilità è buona perché non è troppo fasciante risultando comodo anche con il paraschiena. L’imbottitura interna, estraibile, consente di dosare il “peso” della giacca in base alle stagioni per essere calda d’inverno e non troppo "bollente" d’estate. Le tasche non mancano, sia fuori sia all'interno, anche se con i guanti si fatica un po’ ad aprire le cerniere. Stilosissimoanche da usare senza lo scooter.

Guanti IXON RS GLOBAL HP - Comodi e morbidi, i guanti Ixon RS Global HP sono perfetti per la mezza stagione, quella primaverile per intenderci. Calzano bene soprattutto a chi ha le mani non troppo grandi (per me, la L è troppo grande). Dulcis in fundo, sono fortissimi nel rapporto qualità prezzo.

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Jeans OJ BLUSTER - I jeans OJ Bluster sono i classici jeans da moto, quindi dotati di protezioni certificate, ma che si mascherano bene da normali pantaloni una volta scesi dalla sella. Morbidi e confortevoli, hanno nel taglio slim il loro asso nella manica, cosa che spesso manca ai jeans tecnici. Anche in questo caso, il rapporto qualità/prezzo è un plus non indifferente.

Scarpe GAERNE VOJAGER ACQUATECH - Spesso chi si muove in moto o scooter non utilizza scarpe o stivali tecnici perché, tra i tanti motivi, una volta non in sella sono troppo... da moto. Ma non in questo caso: le Gaerne sono il giusto compromesso tra capo tecnico e da tempo libero. Morbide il giusto, dal taglio modaiolo, faranno la differenza se servirà avere il piede ben protetto.

MANCANO SOLO I PEDALI Quando si è in sella, il Suzuki Address diventa il prolungamento del corpo. E’ agile come una bicicletta e riesce a infilarsi anche dove scooter più “importanti” sono costretti ad arrendersi alla coda. Il mono da 9 cavalli è abbastanza brillante da permettere di passare davanti a tutti quando il semaforo diventa verde. L’allungo poi è costante fino ai 90 all’ora circa. Ma non sono le prestazioni a fare la differenza sull’Address. Il punto forte dello scooter giapponese è senza dubbio la praticità, c’è poco da fare.

SENZA PENSIERI In città non si può chiedere di meglio. I 97 chili in ordine di marcia sono apprezzabili anche in termini di impegno mentale per chi è alle prime armi. Le manovre si compiono con grande facilità. Inversioni, retro e - perché no - usare il cavalletto centrale non è mai un problema. E’ ben bilanciato, il Suzukino, tanto che si rivela piacevole anche nei percorsi misti, dove mostra doti di “piegatore” inaspettate. In curva e tra i tornanti l’asseto è composto e l’anteriore dà sicurezza, più di altri scooter della stessa categoria.

CAPITOLO FRENI Complice la leggerezza del mezzo, ci si ferma sempre in poco spazio. Certo, manca l’ABS e al posteriore c’è un tamburo invece del disco ma le prestazioni sono sufficienti. Anche il comando del blocco del freno posteriore è una chicca che la concorrenza non può vantare, utilissimo quando si parcheggia in pendenza. Insomma se le vostre intenzioni sono quelle di non spendere un capitale e di muovervi agilmente in città, l’Address può essere una valida scelta.

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Casco Givi X.07 I caschi da città rischiano sempre di essere scomodi e un po' rumorosi. Non è il caso, però, dell'X.07, jet particolarmente protettivo oltre che molto silenzioso. E' proprio questo il suo fiore all'occhiello: grazie allo sviluppo della calotta e degli interni, davvero ben fatti, è quasi a livello di un integrale. Cosa gli manca? Una linea attraente, un colore più vivace (anche se, oltre al grigio, ci sono altre tinte a catalogo) e un sistema per non far appannare subito la visiera.

Giacca REV'IT! Flatbush - E’ il classico giubbotto in pelle, un must per motociclisti (e anche scooteristi). La vestibilità è buona perché non è troppo fasciante risultando comodo anche con il paraschiena. L’imbottitura interna, estraibile, consente di dosare il “peso” della giacca in base alle stagioni per essere calda d’inverno e non troppo "bollente" d’estate. Le tasche non mancano, sia fuori sia all'interno, anche se con i guanti si fatica un po’ ad aprire le cerniere. Stilosissimoanche da usare senza lo scooter.

Guanti IXON RS GLOBAL HP - Comodi e morbidi, i guanti Ixon RS Global HP sono perfetti per la mezza stagione, quella primaverile per intenderci. Calzano bene soprattutto a chi ha le mani non troppo grandi (per me, la L è troppo grande). Dulcis in fundo, sono fortissimi nel rapporto qualità prezzo.

Jeans OJ BLUSTER - I jeans OJ Bluster sono i classici jeans da moto, quindi dotati di protezioni certificate, ma che si mascherano bene da normali pantaloni una volta scesi dalla sella. Morbidi e confortevoli, hanno nel taglio slim il loro asso nella manica, cosa che spesso manca ai jeans tecnici. Anche in questo caso, il rapporto qualità/prezzo è un plus non indifferente.

Scarpe Gaerne Voyager Acqatech - Spesso chi si muove in moto o scooter non utilizza scarpe o stivali tecnici perché, tra i tanti motivi, una volta non in sella sono troppo... da moto. Ma non in questo caso: le Gaerne sono il giusto compromesso tra capo tecnico e da tempo libero. Morbide il giusto, dal taglio modaiolo, faranno la differenza se servirà avere il piede ben protetto.


Pubblicato da Marco Rocca, 06/04/2015
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