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Moto di Ferro Scrambler


Avatar Redazionale , il 08/02/15

9 anni fa - Ribelle ma dall’animo nobile: è la Moto di Ferro Scrambler

La Moto di Ferro Scrambler è una moto spaccona, in maniera quasi fastidiosa a volte. Ma è fatta così, prendere o lasciare. Vibra, fa baccano e non si concede al primo che passa. E in questo è adorabile

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UN PO’ DI FERRO Sono passati pochi mesi da quando ho provato, per la prima volta, una Moto di Ferro. Così si chiama l’azienda di Marco Lugato, uomo di stile e motociclista vero, che qualche mese fa mi lasciò provare la sua Tracker. Dolce nelle linee e nella levigatura dell’alluminio, mi mancò tuttavia un po’ di retrogusto piccante, quella sensazione di moto un po’ ribelle. E che, invece, non manca di certo a questa Scrambler.

BASE KAWA D’altra parte, la base meccanica è sempre quella. Sotto l’abito della Scrambler si nasconde infatti la celebre Kawasaki W800, tradita dal bicilindrico parallelo raffreddato ad aria qui verniciato di nero come anche i cerchi a raggi (caratteristica della Black Edition). La potenza, invece, quella rimane: 35 kW, in linea quindi con i limiti della patente A2. Anche il telaio è la solita doppia culla in tubi di acciaio, ma per il resto tutto, o quasi, cambia.

TU MI PIACI Mi piace la cura per il dettaglio con cui è realizzata la Moto di Ferro Scrambler, l’attenzione anche alla più minuta finitura. Come il tappo serbatoio, finalmente ricavato dal pieno e perciò allineato alla qualità di tutto il resto della moto, ma mi piace anche la strumentazione minimalista, il faro tondo e grosso come una palla da mini-basket, la sella cucita a mano, dall’imbottitura consistente e che va bene anche per due (a differenza della Tracker, ben più minimal). Devo dirla tutta? Se penso a una scrambler, con la memoria corro a moto smilze con scarichi laterali alti. Ma va bene così: la Moto di Ferro è un’interpretazione all’italiana, ben riuscita e un po’ sui generis. Mi piace lo stesso.

ANIMA RIBELLE Giro la chiave, pulsante rosso, e la Scrambler si mette in moto borbottando dal singolo scarico. Relativamente agile e guizzante, vibra per via del tassellone, scoppietta in rilascio, insomma si fa sentire. Il manubrio largo mi aiuta a guidarla come si deve nel traffico della city, e il suo borbottio attira più sguardi di Brad Pitt a una convention per donne single. Addirittura qualcuno con lo scooter mi segue per un pezzo di strada e mi ferma al semaforo per complimentarsi per l’acquisto. “Non è mia, ma riferirò”.

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ALL’AVVENTURA Mi capita anche di farci un piccolo tratto di sterrato, con la Scrambler. E, ovvio, non mi posso prendere tante libertà perché il peso c’è e il baricentro è piuttosto basso. Ma mi diverto comunque: il tassello importante mi regala fiducia, le sospensioni dalla giusta corsa mi aiutano a non andare in terra come un salame dopo due metri. Non è una moto per farci del fuoristrada, beninteso, ma davanti a una bella strada bianca la Moto di Ferro Scrambler non si tira indietro.

QUANTO VALE L’ALLUMINIO Non è un segreto che l’alluminio sia l'ingrediente principale di tutte le Moto di Ferro. Sembra un’assurdità dato il nome, ma è così. E l’alluminio non costa poco, soprattutto se pressofuso. Così la Moto di Ferro Scrambler arriva a costare 18.500 euro in versione Black Edition, 18.000 se si sceglie l'Alluminium Edition. Non sono pochi soldi ma l’oggetto è realmente unico e, se amate il genere, inimitabile, soprattutto per la cura con cui ogni dettaglio è pensato e realizzato. Segno che la manifattura italiana ancora esiste, e si fa valere.

IN QUESTO SERVIZIO
Casco ARAI FREEWAY
Giubbotto REV'IT ROAMER
Guanti REV'IT
Jeans MOTTOWEAR GALLANTE BLUE
Stivali GAERNE VOYAGER 


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 08/02/2015
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