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Benelli BN 600R


Avatar Redazionale , il 27/11/13

10 anni fa - Ricomincio da quattro (cilindri)

La nuova Benelli BN 600R è una vera moto, economica e semplice da guidare, tanto per il neofita, quanto per chi, dopo oltre dieci anni, decide di tornare in sella (come il sottoscritto)

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PARTIAMO DA LONTANO Prima di arrivare alla Benelli BN 600R è bene che vi racconti in breve la storia motociclistica di un cinquantenne. La premessa parte negli anni settanta, quando non ancora sedicenne cavalcavo, da ferma, la Benelli 125 2C di un amico. La mia storia su due ruote inizia con il restauro di una Lambretta, per poi approdare a una Morini 3 ½ Sport. Anni ottanta, un brutto incidente mi fa giurare alla mamma di non usare più le moto, promessa da marinaio perché prima mi metto a correre nei rally e poi, all’inizio di questo secolo, compero usata una già decana BMW R100 GS, che uso intensamente ma solo fino al 2003.

L’OCCASIONE FA L’UOMO… Da qualche giorno vedevo parcheggiata nel cortile della redazione la bianca Benelli BN 600R, quattro chiacchiere con i colleghi e nasce l’occasione di rimettere la divisa da mototurista per partecipare, il primo novembre, al raduno del Ghisallo. Non è un vero raduno organizzato, ma tutti i motociclisti della zona si ritrovano per una benedizione nella cappella del Ghisallo, dove per un giorno le due ruote, più a motore che senza, si riuniscono per commemorare gli amici che non ci sono più. Così potrò trovarmi con l’amico e collega Paolo, ma soprattutto insieme a altri svariati migliaia di appassionati, finalmente di nuovo in sella a una moto.

PRIME EMOZIONI Un po’ di emozione nell’indossare la mia giacca da moto, pantaloni, paraschiena, stivali e guanti, della Dainese. Solo il casco non è il mio di dieci anni fa, ma tutto mi fa tornare indietro nel tempo. Metto in moto la Benelli BN 600R e gusto il suono del quattro cilindri, che al minimo canta già come un violino. Parto, sgrano le prime marce e, non ancora al primo semaforo, mi accorgo di cercare una marcia successiva alla sesta. Sorrido, rilascio il gas e nuovamente, mi stupisco del freno motore, oltre che, poco dopo, della prontezza dei grandi dischi anteriori, che richiedono molta più dolcezza, specialmente nell’uso cittadino.

FINALMENTE Lascio la città e, finalmente, evitando accuratamente l’autostrada, trovo le prime curve. La Benelli BN 600R si lascia condurre con grande facilità, la sesta marcia sembra veramente il rapporto tuttofare: da 35 a oltre 130 all’ora senza bisogno di scalare. Per quanto scalare sia il sugo della guida, e non solo con le moto, avere sempre il motore che, in qualsiasi marcia, sia in grado di riprendere facilmente i giri, non solo facilita la guida, ma è sempre una bella sicurezza: un bel regalo tipico del quattro cilindri. Le prime pieghe, rispetto alla memoria passata, mi fanno capire l’evoluzione tanto dalle gomme quanto dai freni. Tengo aperta la visiera per gustare il piacere di sentire l’aria sulla faccia, mentre ogni tanto butto l’occhio sul tachimetro per vedere di non andare troppo forte.

NON ANCORA SAZIO Arrivo vicino a casa, in quel di Como, ma decido di sfogarmi ancora un po’, così allungo la strada e mi gusto il lungolago della Regina vecchia. Stretta ma meno frequentata della statale superiore, la strada mi fa ritrovare quella sensazione di libertà che solo la moto sa regalare. Rientro a casa e, prima di parcheggiarla in garage, mi fermo a guardare meglio la “mia” Benelli BN 600R. Mi piace soprattutto l’avantreno, con la forcella Marzocchi rovesciata (con steli da 50 mm) e i bei Brembo flottanti da 320 mm con pinze a quattro pistoncini. Una bella punta di giallo il mono Sachs regolabile, che tiene sospeso il retrotreno.

IL RADUNO Parto presto per non rimanere imbottigliato tra il mare di moto all’arrivo. Ma già uscendo da Como trovo un gruppo di svizzeri partiti prima di me. Ci salutiamo al bivio di Erba, sono incuriositi dalla mia moto, che riconoscono come vera primizia. Mi fanno parecchie domande alle quali, fortunatamente, sono in grado di rispondere. L’erba del vicino è sempre più verde, così capisco che sono fun sfegatati delle motociclette italiane, da Guzzi a Ducati da Bimota a Benelli. Anche loro sono felici che un marchio glorioso come Benelli sia tornato, pur col denaro cinese, a produrre belle motociclette. Arrivo e parcheggio proprio al cospetto della cappella, vengo subito avvicinato da un arzillo ottantenne, che appena vede la mia Benelli mi chiede se può provare a sedersi. Anche lui non è un giocatore di basket, esattamente come me, ed è felice di sentirla bene tra le gambe, riuscendo ad appoggiare bene quasi entrambi i piedi contemporaneamente. Dopo aver elencato tutte le caratteristiche tecniche, come se avesse digerito la brochure a colazione, termina sentenziando fiero: “Ci faccio un pensierino”, rivolgendosi a me come se fossi un concessionario.

CONCLUDENDO Ringrazio la Benelli BN 600R per avermi ridato sensazioni che non provavo da tempo. Il prezzo e le caratteristiche la rendono una motocicletta adatta, malgrado il peso non sia proprio piuma, sia ai neofiti, sia a chi, come me, decide di rimettersi in discussione e tornare in sella. Bentornata Benelli, anzi, voglio concludere proprio con il motto della pubblicità di allora che suonava più o meno così: “Bene bene, Benelli!

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IN TUTTA ONESTÀ Come i più attenti lettori avranno subito riconosciuto, il protagonista delle foto è Alessandro, che ringrazio infinitamente per essersi prestato a farsi fotografare in sella alla BN 600R. Non tanto e non solo perché le mie pieghe non sarebbero state come le sue, ma perché io sono più bravo a fotografare…

In questo servizio:

Casco: Nolan X-Lite X-603

Giubbotto: Alpinestars T-Fuel

Scarpa: Alpinestars Joey WP

Guanti: Spidi TX-1


Pubblicato da Roberto Tagliabue, 27/11/2013
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