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Prova

MV Agusta Rivale 800


Avatar Redazionale , il 02/01/14

10 anni fa - La prima MV a uscire dagli schemi. Guarda il video

La prima MV a uscire dal coro è la MV Agusta Rivale 800. Telaio e motore riprendono la Brutale 800, ma l’estetica fa il verso alle maxi-motard. Come tutte le MV, però, il prezzo non è per tutti: 12.900 euro

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CONTROTENDENZA Mentre il mercato moto sta precipitando in un burrone di cui non si vede la fine, c’è chi riesce ancora ad alzare la testa andando controcorrente. E, per fortuna, questa voce non è straniera ma è tutta italiana: si chiama MV Agusta, azienda che, nonostante le dimensioni raccolte, sta guadagnando punti su punti a livello di vendite, soprattutto grazie all’ultima piattaforma tre cilindri. L’ultima creatura è la MV Agusta Rivale 800, una moto stradale che richiama l’ignorante mondo del motard, reinterpretato all’italiana.

MA CHE MOTO È? Prima di addentrarsi nella analisi della moto, la domanda è: che moto è la MV Agusta Rivale 800? È facile additarla come la concorrente diretta della Ducati Hypermotard (prezzo simile, estetica ancor di più), ma ovviamente a Schiranna hanno voluto fare le cose a modo loro. Il motore è un tre cilindri, abbastanza insolito per una maxi-motard, e la corsa della forcella è ben più contenuta: 150 mm contro i 170 dell’Hyper. Una moto più simile a una naked con il manubrio alto, quindi, che non a una motard pompata.

CUORE TRIPLO Visto il grosso investimento fatto a livello di R&D e considerato l’apprezzamento del pubblico, a Schiranna non si sono fatti troppi problemi a installare paro paro il motore a tre cilindri della Brutale 800 anche sulla MV Agusta Rivale 800. 798 cc, 79 x 54,3 mm di alesaggio e corsa, acceleratore Full Ride By Wire, doppio albero a camme in testa, tutto quanto già visto e rivisto, così come già visti sono le strabordanti prestazioni: 125 cavalli a 12.000 giri e 84 Nm a 8.600 giri, tutto accoppiato a un peso anoressico di soli 178 chili (+11 rispetto alla Brutale 800). Rimangono anche la gestione elettronica del motore MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), che gestisce Traction Control tarabile su 8 livelli e le mappature motore (Sport, Rain, Normal e Custom), e l’EAS (Electronic Assisted Shift), il cambio elettronico che qui è di serie.

UN CLASSICO Anche sul comparto ciclistico della MV Agusta Rivale 800 le novità non sono così evidenti: rimane infatti il classico traliccio in acciaio misto a piastre in alluminio, con forcella Marocchi da 43 millimetri davanti regolabile e mono Sachs, anch’esso completamente regolabile. Identico anche lo stupendo forcellone monobraccio.

COSA CAMBIA Per non essere disordinato, dedico un paragrafo a cosa cambia sulla Rivale 800: cambia il software elettronico di gestione, ora molto più evoluto e che consentirebbe di addolcire sia la risposta del gas, sia l’erogazione della coppia, passando per l’intervento del Traction Control. A livello di telaio cambiano le quote ciclistiche in maniera importante: aumenta l’angolo del cannotto (ora 24,5° contro i 23° della Brutale 800), aumenta la corsa delle sospensioni (forcella 150 millimetri, + 25, e mono 130 mm, +5) e di conseguenza aumentano anche l’interasse (1.410 mm, + 30) e l’avancorsa (104,5 mm, + 9,5).

ALTRI NUMERI A cambiare è anche la distribuzione dei pesi, curiosamente a leggero vantaggio del retrotreno: dei 178 chili totale, 89,5 sono sull’asse posteriore, 88,5 sull’anteriore. Cambia ovviamente anche l’ergonomia, con il manubrio più largo e con più raggio di sterzo (non molto, un solo grado), la sella più alta (881 mm, +71) e più avanzata grazie al serbatoio di dimensioni ridotte in lunghezza (12,9 litri, -4,6). Dulcis in fundo sono nuovi i freni, che ora contano su delle pinze Brembo radiali a quattro pistoncini, e le gomme di primo equipaggiamento: le Pirelli Rosso II, in misura classica 120/70-17 davanti e 180/55-17 dietro.

STYLISH Ovviamente, capitolo a parte della Rivale 800 lo gioca l’estetica. Come ogni moto di Schiranna, anche la Rivale (e forse lei ancora di più) ha un design curatissimo in ogni dettaglio. In particolare, si voleva andare a richiamare il mondo del motocross e del motard, con dettagli come la coppa paramotore, la sella monopezzo lunga, i paramani, ecc. Degno di nota è anche il portatarga infulcrato al forcellone monobraccio, una chicca che lascia lo stupendo codone libero da qualunque orpello inutile.

QUANDO QUANTO La MV Agusta Rivale 800 sarà ovviamente tra le protagoniste di EICMA, ma si potrà già provare il prossimo week end nelle concessionarie aderenti (si prenota il test ride dal sito ufficiale). Disponibile in tre colorazioni (Grigio Avio metallizzato opaco, Rosso/Argento e Nero metallizzato), è venduta a 12.690 euro comprensiva di tutto il pacchetto elettronico. Arriverà (speriamo a breve) anche con l’ABS.

In questo servizio:

Casco: Shark Raw

Giacca: Spidi Ace Tex 

Guanti: Spidi TX-1

Pantaloni: Alpinestars Axiom Kevlar

Scarpa: Alpinestars Joey WP

ARTE ALLO STATO PURO A rischio di rientrare nella cerchia dei luoghi comuni, anche questa MV Agusta Rivale 800 è arte motociclistica: non c’è un millimetro della (poca) carena che sia identico all’altro, le linee sono senza soluzione di continuità ma comunque in un equilibrio armonioso. È sempre difficile tuffarsi in un progetto tutto nuovo, ma in MV, quanto a stile, difficilmente hanno da imparare. Quello che mi piace un po’ meno sono piccolezze, come i connettori a vista e i cavi non nastrati. In questo, la scuola giapponese è ancora un passo sopra.

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IL TRIANGOLO SÌ! È bella anche in sella la MV Agusta Rivale 800: ci salgo e mi ricorda in tutto e per tutto una maxi-motard, ma a modo suo. Si è molto sul davanti (il manubrio è tra i denti) ma sulla sella simil-cross ti ci muovi bene, come meglio ti trovi. Le pedane sono un pelo avanzate ma alte, il manubrio largo ma basso, la sella alta ma larga. Una posizione che ricorda l’Hypermotard, con la sella quasi ad altezza manubrio, ma senza l’obbligo di sederti dove dice lei. Sembra poca cosa, non lo è affatto.

APPRENDISTA MOTOCICLISTA Mattina ore 10, strade umide, moto sconosciuta. Il nostro apripista a quanto pare ha deciso che queste sono le condizioni ideali per tirare fin da subito. Ma francamente, almeno sul discorso moto, ho bisogno di un minimo di apprendistato: non è un difetto o che, semplicemente con la MV Agusta Rivale 800 vanno prese le misure, non te la senti in mano dopo il primo tornante, anche se da subito mi è chiara una cosa: almeno su strada, è ben più equilibrata e neutra delle sue parenti strette, sia a livello di motore sia di assetto.

FINALMENTE L’ELETTRONICA Fin da subito è anche molto evidente il lavoro fatto sull’elettronica. Il ricordo della Brutale 800 è ancora vivido: una moto emozionante, certo, ma quanto a raffinatezza di elettronica e risposta del gas, delicata quanto un gorilla sotto anfetamine. Bene, sulla MV Agusta Rivale 800 è tutto diverso: sparito il tiro irruento ai bassi (e meno male!), ora c’è una spinta utile ma umana, riesci a dosare meglio e con più accuratezza l’apertura delle farfalle. Attenzione però a non confonderlo con mancanza di coppia ai bassi regimi: semplicemente ora la moto è più gestibile, intuitiva, si procede meno a scatti. Parlando in termini assoluti, però, come qualità di erogazione e risposta al gas non siamo ancora a livello di chi, lungimirante, si è affidato a fornitori come Bosch o simili.

C’HO PRESO LA MANO Quando finalmente ho trovato la quadra della moto (serve qualche minuto), allora comincio a provare piacere fisico. È una moto pensata per generare divertimento allo stato puro su un bel misto di curve. La guidi di corpo, certo, non basta il pensiero o meglio un dito per farla girare. Ma una volta impostata la curva, la Rivale prende la corda con una rapidità disarmante (merito senza dubbio del peso anoressico), si tuffa letteralmente dentro la curva, molto motard ma senza sorprese sgradite. Ed è lì che stupisce: perché te l’aspetti che chiuda, che vada raddrizzata e invece è rigorosa, non perde la linea e chiude la curva quasi da sola. Rapida ma stabile, due aggettivi che spesso non vanno d’accordo ma che qui, magicamente, trovano ciascuno il proprio spazio.

TRE PER TUTTI…QUASI Si è già detto molto sulla piattaforma a tre cilindri da circa 800 cc. Alcuni amano la sua irruenza, altri lo detestano definendolo una bestia senza controllo. Dal canto mio posso dire che, grazie agli ultimi aggiornamenti, ora è una bestia tutto sommato controllata: ai bassi c’è tanta coppia ma non strappa, anche se attorno ai 4.000 c’è un bel cambio di passo. La spinta sembra essere costante da lì in poi ma attorno agli 8.000 arriva un avvertibile secondo step, con il triple che esplode letteralmente divorando i rettilinei. È migliorato nei modi di fare, come sicuro è il fatto che, con il passare del tempo e degli aggiornamenti, sarà sempre più docile e mansueto. A oggi, però, rimane un motore cui è meglio dare del lei (se non del voi), almeno finché non lo si conosce a fondo.

BELLA DAVANTI Scendendo più nel dettaglio, della Rivale 800 mi è piaciuto molto l’avantreno: rispetto alla sorellastra Brutale, fin troppo nervosa, qui non c’è quella labilità di avantreno. Merito sicuramente dell’angolo del cannotto che, essendo più aperto, aiuta a non ballare sul davanti, ma anche della forcella, tarata praticamente alla perfezione per le strade aperte al pubblico, con la prima parte più sfrenata e via via sempre più chiusa di idraulica. Il risultato è che la guidi con il ginocchio fuori, come una sportiva, ma grazie al manubrio così largo c’è più controllo, è più immediata della Brutale ma meno nervosa. Insomma, la metti un po’ dove vuoi quando vuoi, anche quando pensi di essere al limite in realtà c’è ancora molto margine per correggere la traiettoria. Mi sarebbe piaciuto provare la versione con i riser più alti (optional da catalogo), per migliorare la triangolazione sella-pedane-manubrio (sono alto uno e novanta) e avere ancora più feeling con la ruota davanti. Ma non si può avere tutto dalla vita…

I’M ELECTRONIC Capitolo a parte lo recita il pacchetto elettronico, ormai consolidato ma comunque molto aggiornato. Il controllo di trazione ora funziona davvero, non opera tagli bruschi a mo’ di falegname ma sembra frenare il motore affamato di giri, soprattutto quando si riprende in mano il gas a centro curva. Discorso analogo per le mappature: bella la Normal, la più godibile, fin eccessiva la Sport, che mette in risalto un po’ di on-off soprattutto agli alti regimi, dopo gli 8.000. Da capire la Rain, perché se ai bassi è dolce e sopita, poi entra in coppia come le altre, sparando comunque molto forte. Bellissimo invece il quick shift, che varia il tempo di cambiata in funzione del regime. Non gli dò la lode, perché oggi come oggi, sul mercato, c’è chi è ancora più veloce e preciso. Mancanza pesante invece per quanto riguarda l’ABS, che con prestazioni del genere mi sembra quasi d’obbligo. Attendo fiducioso il suo arrivo…

LET’S FUN Bella e divertente questa Rivale 800. Nonostante sia la prima moto di MV a uscire dai consolidati modelli F e Brutale, è già matura come e più delle sue sorelle. Rimane una moto emozionale, che come tale va saputa domare e prendere per quello che è: scordatevi la moto per i lunghi viaggi, come anche di vedere qualcosa dagli specchietti, tanto belli quanto inutili. Ma è un capolavoro d’arte su due ruote e da oggi, se chi guida ha un po’ di criterio e manetta, sa anche essere divertente ed efficace senza spaventare.

In questo servizio:

Casco: Shark Raw

Giacca: Spidi Ace Tex 

Guanti: Spidi TX-1

Pantaloni: Alpinestars Axiom Kevlar

Scarpa: Alpinestars Joey WP


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 02/01/2014
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