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F1 2022

Perché la Safety Car è rimasta fino all'ultimo: i fatti in pista e la spiegazione FIA


Avatar di Luca Manacorda , il 11/09/22

1 anno fa - Il GP Italia si è chiuso senza la possibilità di vedere sorpassi

GP Italia: perché la Safety Car è rimasta fino alla fine

Una serie di sfortunate coincidenze ha reso impossibile concludere il GP Italia senza Safety Car in pista
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SICUREZZA E POLEMICHE Finali di gara e Safety Car, un binomio che in F1 porta sempre polemiche, ancora di più dopo il discusso finale della stagione 2021 ad Abu Dhabi. Oggi a Monza il ritiro di Daniel Ricciardo a 6 giri dal termine ha creato di nuovo scompiglio, con il GP Italia che non è più ripreso, concludendosi con le monoposto tristemente in fila indiana. Un epilogo che ha deluso i tanti tifosi presenti oggi sul circuito lombardo, che hanno sfogato la loro frustrazione con sonori fischi e cori contro la FIA. Ma cosa è successo esattamente e perché la Direzione Gara non sarebbe stata esente da colpe?

F1 GP Italia 2022, Monza: le operazioni di recupero della McLaren di Daniel Ricciardo | Foto: Twitter @F1 F1 GP Italia 2022, Monza: le operazioni di recupero della McLaren di Daniel Ricciardo | Foto: Twitter @F1

PESSIMO TEMPISMO Quando al giro 47 Ricciardo ha parcheggiato la sua McLaren a bordo pista nel tratto tra le due curve di Lesmo, tutti hanno previsto che si sarebbe entrati in un periodo di Safety Car. La vettura di sicurezza è però uscita dalla corsia box mentre Max Verstappen si trovava in curva 4, alla Seconda Variante, quindi con quasi un giro intero da recuperare per il leader del gran premio. A complicare la situazione, il fatto che l'olandese alla fine di quel giro si sia fermato ai box per sostituire gli pneumatici. Il primo pilota che si è ritrovato dietro all'Aston Martin guidata da Bernd Maylander è così stato George Russell, terzo in classifica generale. La vettura aveva le luci gialle sulla capote ancora lampeggianti e quindi non c'era neppure la possibilità di superarla, in quanto nel frattempo si stava anche cercando di far arrivare un carro attrezzi sul punto dove era ferma la McLaren che i commissari non riuscivano a muovere.

PROCEDURA LUNGA Quando i piloti si trovano lungo la pista lontani dalla Safety Car, devono comunque percorrerla senza scendere sotto un tempo minimo stabilito dalla Direzione Gara per questione di sicurezza. Questo ha fatto sì che Verstappen impiegasse ben due giri a raggiungere finalmente il trenino di monoposto accodate dietro a Maylander, il quale solo in questo momento ha potuto accendere le luci verdi che hanno permesso ai piloti davanti all'olandese di superarlo. A questo punto ci si è trovati con il leader della gara correttamente primo dietro la Safety Car, ma gran parte degli altri piloti in giro per la pista che dovevano tornare ad accodarsi, sempre rispettando il tempo minimo imposto. Tutto ciò ha portato ad esaurire i 6 giri che restavano inizialmente da percorrere.

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IL PRECEDENTE DI BAKU A far arrabbiare gli appassionati per questo finale neutralizzato è stato anche il ricordo di quanto avvenne nel GP Azerbaijan dello scorso anno. In quel caso, la Direzione Gara decise di esporre bandiera rossa dopo l'esplosione di una gomma di Verstappen, con la Red Bull dell'olandese ferma sul rettilineo davanti ai box a pochi giri dal termine. Mancavano appena due giri, eppure si decise di non privare lo spettacolo delle emozioni di una minigara con partenza da fermo, nella quale in effetti non mancarono poi i colpi di scena (ricorderete il dritto di Lewis Hamilton in curva 1).

LA DIFESA DELLA FIA Conscia delle proteste contro quanto accaduto oggi a Monza, la FIA ha poi raccontato la propria versione dei fatti, escludendo che sia stato il tempismo con cui è entrata la Safety Car ad essere decisivo: ''Mentre è stato fatto ogni sforzo per recuperare rapidamente l'auto n. 3 e riprendere a correre, la situazione si è sviluppata e i commissari non sono stati in grado di mettere l'auto in folle e spingerla sulla via di uscita. Poiché la sicurezza dell'operazione di recupero è la nostra unica priorità e l'incidente non è stato abbastanza significativo da richiedere una bandiera rossa, la gara si è conclusa in Safety Car seguendo le procedure concordate tra la FIA e tutti i concorrenti. Il tempismo del periodo di Safety Car all'interno di una gara non ha alcuna influenza su questa procedura''.

TUTTI SCONTENTI L'operato della Direzione Gara nel GP Italia ha scontentato anche i protagonisti della gara. Chris Horner, nonostante la Red Bull abbia potuto beneficiare di un finale senza rischi per Verstappen, ha dichiarato: ''Non vogliamo vincere con una Safety Car, vorremmo aver vinto la gara in pista. Hanno avuto abbastanza tempo per far funzionare tutto. Dovremo approfondire''. Toto Wolff, ricordando l'amara conclusione del GP Abu Dhabi 2021, ha aggiunto: ''Questa volta hanno seguito le regole, forse avrebbero potuto far passare George un giro prima. Ecco come avrebbe dovuto essere''. Nel ring delle interviste di Monza, abbiamo interpellato a riguardo anche Carlos Sainz, che a MotorBox.com ha commentato: ''Non sono a favore di una bandiera rossa in questi casi, ma la Direzione Gara è stata un po' 'pigra' in questa situazione''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 11/09/2022
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