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Prova esclusiva

Kymco Myroad 700i


Avatar Redazionale , il 31/01/11

13 anni fa - In sella per primi al nuovo scooter bicilindrico di casa Kymco

Anche Kymco vuole dire la sua nel segmento dei maxi scooter e lo fa senza complessi con il Myroad 700. Motore bicilindrico, sospensioni elettroniche e sistema keyless. Il Myroad ha molte carte da giocarsi, anche quanto a doti di guida.

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ANTEPRIMA Questa è una prova particolare. Non c’è una presentazione stampa, a dire il vero non c’è nemmeno lo scooter, almeno dai concessionari. Si, perché il Kymco Myroad 700 che vedete nelle foto è ancora un prototipo (sia pur allo stadio quasi definitivo) ed è l’unico esistente in Italia, almeno al momento. La produzione dello scooter definitivo partirà, infatti, verso marzo e il Myroad arriverà dai concessionari a primavera avanzata. Diciamo che la fortuna di essere “esperto” (termine gentile per non dire vecchio) e di avere un background piuttosto consistente a volte ti dà l’indubbio privilegio di poter provare in anteprima una moto o uno scooter.

BETA TESTER C’è sempre un certo orgoglio quando una Casa ti chiama per fare il “beta tester” di un nuovo prodotto. Sei il primo, dopo di loro ovviamente, a salire sulla moto o sullo scooter e sei il primo a dare un giudizio “puro”, ovvero ripulito dalle inevitabili contaminazioni e abitudini che si hanno quando si ha sottomano qualcosa per lungo tempo e ci si abitua anche ai difetti. Bene, dopo un mese e 1.000 km condivisi (al freddo) con il maxi Kymco posso dire di averlo conosciuto piuttosto bene e di averne sviscerato pregi e difetti.

TEMPO AL TEMPO Si sono presi il loro tempo a Taiwan: il Myroad si è fatto vedere per la prima volta all’Eicma nel 2007, poi è tornato a mostrarsi ai vari saloni ma su strada, fino a oggi, non si era ancora visto. Quattro anni, un tempo necessario a sviluppare al meglio un prodotto che sarà la bandiera tecnologica della Casa di Taiwan e che si va a confrontare con i “mostri sacri” –presenti e futuri- del segmento, non solo dal punto di vista delle dotazioni, ma anche da quello della guida e delle prestazioni.

CAMBIO DI IMMAGINE Nel frattempo, in questi quattro anni, l’immagine di Kymco è parecchio cambiata, da azienda che sforna prodotti low cost, si è trasformata in un marchio “pesante”, capace di competere ad armi pari con la concorrenza giapponese ed europea. Il mercato ne è la riprova: dei primi trenta mezzi più venduti in Italia ben 6 sono marchiati Kymco e non si ottengono certi risultati per caso.

SALTO DI QUALITÀ Con il Myroad 700, però, la sfida è di ben altra portata, si entra in un altro campo, e in Kymco volevano essere certi di potersela giocare senza punti deboli. Ma entriamo nel dettaglio e vediamo di scoprire come è fatto questo Kymco. Dopo averlo toccato con mano direi che è fatto piuttosto bene. A parte qualche plastica di aspetto un po’ economico (zona cruscotto più che altro), la qualità costruttiva è ottima e anche visto fianco a fianco di modelli concorrenti il Myroad non sfigura affatto, anzi: a parlare per lui ci sono plastiche ben fatte, accoppiamenti curati, verniciature brillanti, vano rivestito, maniglione in alluminio, leve regolabili nella distanza e luci posteriori a LED. Insomma, aspetto e materiali sono degni di un’ammiraglia.

TECNICA AL TOP Ma, ovviamente, è la tecnica a essere interessante, con il motore a fare la parte del protagonista. Piazzato fisso nel telaio, come avviene per tutti i concorrenti, il bicilindrico DOHC otto valvole da 699 cc adotta una trasmissione tradizionale con cinghia e variatore e ha numeri da primo della classe (55 cv a 7250 giri; 63 Nm a 5500 giri); andando a spulciare nelle schede tecniche dei rivali si scopre che solo il GP800 fa meglio.

DOPPIA PIASTRA La ciclistica non è da meno del motore, Kymco ha già utilizzato la forcella a doppia piastra sullo Xciting 500/300 e ovviamente replica anche sul Myroad, che così offre un avantreno di tipo motociclistico, condiviso in questo caso solo con TMax e Burgman 650.

ABS E KAYLESS DI SERIE Classica la dotazione dell'impianto frenante, con tre dischi abbinati a pinze a doppio pistoncino e con l’ABS Bosch offerto di serie. Piatto ricco, dunque, e non è tutto perchè proprio nella dotazione di serie il Myroad riesce a prendere le distanze dalla concorrenza. Oltre all’ABS troviamo, infatti, anche il sistema di avviamento keyless, che consente l’avviamento dello scooter senza inserire la chiave. Basta tenere in tasca il trasponder perché il Myroad riconosca il suo proprietario sbloccando il blocchetto di accensione (che altrimenti gira a vuoto) dopo che si è azionato un pulsantino (piuttosto nascosto) alloggiato sul manubrio sinistro. Diciamo che la procedura di sblocco e blocco non è così immediata e il cicalino che avvisa che il sistema è sbloccato è talvolta un po' fastidioso, ma, una volta fatta l’abitudine, il sistema è comunque una bella comodità.

SOSPENSIONI ELETTRONICHE Il Myroad non si fa mancare niente e rilancia, portando per altri versi la tecnologia a livelli mai visti su uno scooter. La chicca è, infatti, il debutto su uno scooter della regolazione elettronica delle sospensioni, in pratica un sistema simile all’ESA di BMW, ma a metà, visto che sul Kymco agisce solo sugli ammortizzatori posteriori.

COME TU MI VUOI È possibile quindi regolare l’assetto secondo le condizioni di guida e del carico, agendo su un pulsante piazzato sul manubrio a fianco a quello d’accensione. Tre le scelte possibili: Soft, Medium, e Hard. Il display sul cruscotto indica l’assetto scelto, che resta in memoria anche spegnendo lo scooter. Prestazioni e dotazione da primato, quindi: questo promette il Kymco Myroad, che arriva sul mercato in un momento in cui marchi “pesanti” (leggasi BMW, per esempio) si stanno muovendo in questo segmento, inevitabilmente rivitalizzandolo. Il prezzo al momento non è ancora stato definito.

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COME VA Parlando di scooter, il Myroad ha dimensioni importanti che però, alla fine, riesce a nascondere molto bene. Il Myroad, infatti, si muove decisamente bene anche in città, complice la snellezza generale del mezzo (il Burgman 650 ad esempio è parecchio più largo) e anche il fatto che si siede piuttosto vicini alla parte anteriore dello scooter. Sella e scudo in effetti non sono così lontani, lo scooter è importante ma “corto” davanti e lungo dietro e il risultato è che, prestazioni a parte, si ha la sensazione di guidare un mezzo di cilindrata inferiore a quella reale.

GRANDE MA PICCOLO Lo scudo, infatti, è piuttosto stretto, gli specchietti alti, fissati al manubrio, e lo scarico aderente. Risultato: tra le auto in colonna si svicola senza problemi come se si guidasse uno scooter di cilindrata decisamente inferiore. La pedana lunga consente le classiche due posizioni delle gambe, anche se alla fine anche nella posizione più distesa non si sta mai troppo spaparanzati.

DUE CASCHI L’abitabilità, quindi, è buona ma quanto a spazio vitale c’è chi fa meglio, anche se al Kymco alla fine non manca nulla, nemmeno un vano sottosella capace di alloggiare due caschi integrali più altri oggetti. Peccato non ci stia una valigetta, a causa dell’imboccatura stretta e di una conformazione un po’ irregolare.

PROTEZIONE Anche il parabrezza (piuttosto compatto) e lo scudo proteggono bene pur senza esagerare; un po’ di aria attorno alle gambe alla fine si sente, ma in compenso non ci sono mai turbolenze anche alla massima velocità (chi scrive è alto 172 cm mentre Paolo Sardi, che guida nelle foto, è alto 182 cm). Comfort nella media quindi, più tendente verso lo sportivo che verso il supersoft. A questo contribuisce l’assetto tarato piuttosto sul rigido che conferisce al maxi taiwanese un’indole piuttosto sportiva che si fa un po’ sentire sulle sconnessioni. Alla fine nella maggior parte dei casi ho io ho usato il MyRoad con il setting “Soft” che è quello più “universale”, offre buon controllo idraulico ma un comfort accettabile; il “Medium” sostiene di più lo scooter nel caso ci sia un passeggero e l’Hard l’ho trovato invece fin troppo rigido, roba da moto sportiva.

BILANCIATO Detto questo, la ciclistica mi è piaciuta parecchio, molto bilanciata tra anteriore e posteriore. Con i pesi saggiamente disposti abbastanza in basso, il Myroad non fa sentire il suo peso durante la guida. Un vero piacere, poi, scoprire come il Myroad trasmetta molto bene ciò che succede sotto le sue ruote (da 15” anteriore e 14” posteriore con pneumatici radiali) offrendo un feeling notevole in ogni situazione, cosa che  - a parte un paio di prodotti eccellenti - è davvero rara tra gli scooter.

UN TIPO SVELTO È rapido e maneggevole, ha scarsissimo effetto autoraddrizzante quando s’inserisce in curva con freni tirati (e con gli scooter succede spesso) e anche alla velocità massima (il tachimetro supera i 190 indicati a poco più di 8.000 giri, sono circa 175 veri da GPS, potendo si viaggerebbe tranquillamente a 150-160 indicati di crociera) mantiene una stabilità impeccabile. Non dico quindi una bugia quando affermo che, ciclisticamente, il Myroad è il miglior Kymco che ho provato fino a oggi.

LA SPIA CHE TI AVVERTE L’unica cosa fastidiosa, alla fine, è la spia “speed” che si accende sul cruscotto quando si superano i 150 orari indicati a ricordarti che stai andando forte. Ma è anche vero che, in tempi di tutor, la legge e il buon senso impongono di andare più piano. Se non si fa mai accendere la spia, ne beneficiano anche i consumi, che sono piuttosto sensibili al ritmo tenuto dal pilota. In media siamo sui 15 km/litro per un utilizzo misto (città/extraurbano/autostrada) con una guida normale. Ma si può fare molto meglio guidando in modo accorto o molto peggio dando fondo all’acceleratore soprattutto in autostrada.

TWIN CON BRIO Il motore, poi, sa il fatto suo, leggermente più ruvido e rumoroso di analoghe unità giapponesi ha un timbro di scarico sportivo, secco, e doti di ripresa e accelerazione allineate a quella della migliore concorrenza. Erogazione e variatore sono in perfetta sintonia: in 1.000 km mai uno strappo o un’incertezza, neanche dopo un uso intenso in città. L’accelerazione è decisa, a parte un flesso attorno ai 5.000 giri indicati dove il twin taiwanese sembra prendersi una pausa di riflessione per poi ripartire deciso verso gli alti regimi.

FRENI DA TIRARE Chiudo con il capitolo freni, lodando l’ABS Bosch, che è veramente a punto nella sua taratura offrendo un livello di sicurezza notevole e non andando in affanno nemmeno sul pavé. Quello che si vorrebbe (ma anche qui ci potrebbero essere cambiamenti sul prodotto finale, del resto lo abbiamo provato anche per dare questo tipo di indicazioni) è un po’ più di grinta alla prima “tirata” di leva, quando l’impianto sembra mordere poco. Alla fine il Myroad potenza frenante ne ha, ma occorre andarla a cercare tirando per bene le leve, che tra l’altro, anche nella posizione più vicina, restano sempre un po’ lontane dalle manopole.

PROMOSSO Alla fine mi sento di promuovere questo 700. Soprattutto se il prezzo sarà da Kymco, il Myroad avrà ottime carte da giocarsi perché ha buone prestazioni, una ciclistica ottimamente bilanciata, dotazioni superiori alla media e qualche chicca tecnologica che non può che conquistare qualcuno. In un momento in cui marchi blasonati s'interessano al segmento dei maxi scooter, Kymco vuole dire la sua, e la dice a voce alta…


Pubblicato da Stefano Cordara, 31/01/2011
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