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Prova

Honda Vision


Avatar di Luca Cereda , il 08/08/11

12 anni fa - Un vero Honda a prezzo hard-discount

Il gioco al ribasso del mercato ha spinto Honda a proporre una variante ancora più economica del Pcx. Più di sostanza che d'immagine, il nuovo Honda Vision apre la porte della gamma Honda a meno di 2000 euro.

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CHI L’HA DETTO… In barba al detto “chi più spende, meno spende” Honda rilancia la sfida dello scooter economico: dopo il PCX 125, ecco l’Honda Vision. Due scooter diversi ma stessa filosofia: convincere che senza svenarsi ci si può portare a casa un Honda vero, anche avvicinandosi ai prezzi dei più agguerriti competitor asiatici. Missione possibile grazie alle economie di scala su cui può contare Honda, la produzione dislocata in Cina e una cilindrata un po’ insolita per il mercato italiano: 110 cc.

TRATTI DI FAMIGLIA Proprio il fatto di fermarsi a 110 cc, a detta dei tecnici Honda, ha giocato un ruolo chiave nel contenere i costi potendosi permettere, così, un prezzo decisamente aggressivo (1.800 euro franco concessionario). Le prestazioni dell’Honda Vision sono però vicine a quelle di un 125, ed è a questo segmento di mercato che si rivolge, piazzandosi sul primo gradino della gamma della Casa di Tokio, 500 euro sotto il PCX e quasi alla metà del prezzo dell’SH. SH a cui il Vision cerca nel suo piccolo di assomigliare: profilo stretto, slanciato, sella lunga, linee oblique e spoilerino portapacchi a mo’ di coda di passero. Ma visto da vicino è un’altra cosa.

COCKPIT VINTAGE La diversità di rango e di prezzo tra i due si vede tutta: nelle qualità plastiche, un po’ durette sul Vision, nelle finiture, nell’abitabilità. Qualche vite a vista di troppo, pochi fronzoli, evabbé; infondo se lo scooter deve essere economico da qualche parte si dovrà pur risparmiare, e Honda col Vision optato a sacrificare in parte l’estetica (non da torcicollo, ma nemmeno anonima) per non penalizzare la meccanica. A pagare dazio dei tagli alle spese è soprattutto la strumentazione, che si presenta un po’ rétro: completamente analogica e senza orologio.

DISCO E TAMBURO A compensare ci sono però alcuni comfort come il doppio cavalletto di serie, le pedane passeggero non integrate alla carrozzeria ma indipendenti) ganci portaborsa, portacasco e un doppio vano nel retro scudo che funge un po’ da svuota tasche. E c’è poi una base tecnica che comprende l’iniezione elettronica con sonda lambda e la frenata combinata di tipo CBS da innescare tirando il freno posteriore. I due freni sono un disco 220 mm davanti e un tamburo da 130 mm dietro, mentre forcella idraulica e monoammortizzatore costituiscono il reparto sospensioni. Le ruote strette da 14” calzano pneumatici 80/90 all’anteriore e 90/90 al posteriore.

PARSIMONIOSO L’Honda Vision ha anche un motore praticamente nuovo, un 4T di 110 di cilindrata raffreddato ad aria forzata che rispetta la normativa Euro 3. Sulla carta d’identità scrive 8,3 cavalli alla voce potenza e 8,7 Nm alla coppia, ma il suo principale vanto sono i consumi: 52 km al litro a una velocità costante di 60 km/h, dichiara Honda con un filo di ottimismo (sono in realtà numeri difficili da eguagliare all’atto pratico, nelle condizioni di uso normale dello scooter). Considerato che il serbatoio è di 5,5 litri, cotanta parsimonia garantirebbe 285 km percorsi con un solo pit-stop dal benzinaio.

BAGAGLIAIO IN ARRIVO C’è nero, grigio, rosso blu e bianco, il nuovo Honda Vision. Il bianco ha il “plus” del rivestimento della pedana in tinta con la carrozzeria, mentre sulle altre versioni questa particolare componente è invece grigia o nera. Al momento del lancio (porte aperte già fissato per il week-end del 9-10 dicembre) saranno già disponibili optional come il parabrezza, i paramani e il telo coprigambe; successivamente si aggiungeranno alla lista altre new entry tra cui un bauletto da oltre 30 litri.

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FACE TO FACE Se con il PCX Honda era riuscita a coniugare un’offerta economica con uno stile molto curato e una forte presenza e personalità estetica, va premesso subito che il Vision non ha lo stesso sex-appeal. E’ bene ricordare, però, che tra i due ballano comunque 500 euro di prezzo di listino e che, come direbbe il sempreverde Trapattoni, non si può avere “l’uovo, la gallina e il sedere (della gallina) caldo”: a 1800 euro qualche compromesso va messo in conto per forza. Anche perché, per il resto, lo scooter non tradisce la fama di Honda in materia.

SLIMFAST E’ un 110, il Vision, ma assolve appieno i compiti di un 125. Tanto più se il suo habitat è la città, dove quel paio di cavalli in meno non li patisci quasi per niente e ti accorgi che il prezzo basso non è la sua unica virtù. Bassa è anche la sella, che assieme alle misure compatte (l’interasse si ferma a 125,5 cm) e il peso contenuto (in ordine di marcia fanno 102 chili tondi) ne fanno un mezzo estremamente maneggevole e svelto nei cambi di direzione, aiutato anche da una silhouette esile e le ruote taglia slim.

CHI CERCA TROVA Stretta ma lunga, la sella vanta una discreta abitabilità, anche per due; la pedana piatta invece accomoda sufficientemente bene i piedi ma lascia poco spazio a grossi carichi da tenere tra le gambe, come magari la cassa di bottiglie o più sacchetti della spesa. Quanto alla posizione di guida, non è comoda come quella del PCX ma fa sentire tutto sommato a proprio agio, benché un  po’ perpendicolare. Sotto la sella si cela un vano nel quale, di norma, ci sta un casco integrale; per aprirlo bisogna però prima rintracciare l’apposita serratura, imboscata sotto la carenatura della fiancata.

ALLA LUNGA… Facile l’interazione col cruscottino e con la strumentazione dell’Honda Vision; l’unico piccolo fastidio lo dà il tasto del clacson, sporgente sul comando delle frecce e perciò spesso un po’ d’impiccio quando le si deve azionare. Bene l’accensione, immediata e non particolarmente rumorosa. Pronti-via, lo spunto da fermo del Vision è appagante e l’allungo anche, all’inizio, ma dopo un po’ la sua verve si esaurisce e la ricerca della velocità di punta (che per noi non ha mai superato la soglia dei 90 km/h) diventa un’impresa piuttosto futile. Nei lunghi tratti in rettilineo, infatti, la minore potenza si fa sentire ai questo 110 paga dazio rispetto ai concorrenti da 125 cc. Da apprezzare, però, la stabilità che l’avantreno riesce sempre a mantenere, senza vibrazioni né sbacchettamenti di sorta.

FRENATA COMBINATA A compensare questa mancanza ci pensano spunto e ripresa, che in città permettono al Vision di circolare svelto. Svelto e agile, visto che la ciclistica, nella sua semplicità, asseconda bene le serpentine. A neofiti delle due ruote, poi, un aiuto a entrare in immediata sintonia col Vision arriva anche dalla frenata combinata di tipo CBS, che quando si tira la leva del freno posteriore agisce su entrambe gli assi; quanto al disco anteriore, sa intervenire di polso, all’occorrenza, bloccando bene il Vision di fronte all’emergenza, ma sollecitato con mano più leggera mostra anche margini di modulabilità.       

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Pubblicato da Luca Cereda, 08/08/2011
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