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Honda PCX 125i


Avatar Redazionale , il 31/05/10

13 anni fa - Honda va all'attacco dei prodotti low cost ma lo fa alla sua maniera. Look sportivo ma non troppo, facile da guidare, il PCX arriverà a giugno a un prezzo molto competitivo, con un motore che promette di far risparmiare anche una volta staccato lo scontri

Honda va all'attacco dei prodotti low cost ma lo fa alla sua maniera. Look sportivo ma non troppo, facile da guidare, il PCX arriverà a giugno a un prezzo molto competitivo, con un motore che promette di far risparmiare anche una volta staccato lo scontrino...


NEW AGE
Volenti o nolenti questa è una delle novità più importanti del momento. Perché va bene le moto, va bene i cavalli, ma se andiamo a guardare i numeri di vendita gli scooter 125 sono quelli che al momento "tirano la carretta" di un mercato in affanno. Avere un modello in più, a maggior ragione se moderno, economico ed ecologico, significa magari far respirare le finenze di chi lo produce. Di sicuro la pensa così la Honda che dopo aver fatto debuttare il PCX sul mercato Thailandese si è affrettata a portarlo anche in Europa.

PARENTELA STRETTA Che questo scooter faccia parte della new age Honda è fuor di dubbio, a confermarlo è lo stesso faro "a farfalla” che caratterizza la VFR 1200 e lo scooter Faze 250 e che probabilmente sarà il marchio di fabbrica dei nuovi prodotti dell'ala. 


PUNTI DI FORZA
Look inusuale, tunnel centrale e ruote "medie" (da 14") sono tre delle caratteristiche più evidenti del PCX, ma è evidente che per essere vincente in questo momento nel segmento dei 125 uno scooter deve soddisfare la clientela non solo in termini di immagine ma anche e soprattutto in termini di rapporto prezzo/contenuti. In questo senso il PCX  ha molte frecce al suo arco perchè il look appare azzeccato e non manca qualche richiamo a scooter più "grandi" come ad esempio il manubrio "nudo", da moto, che già abbiamo visto sul Forza.

ATTRITI? NO GRAZIE Il punto di forza del nuovo scooter Honda sta infatti nel motore, il 125 cc che lavora sotto le plastiche del PCX non è uguale a quello dell'SH ma sembra più una evoluzione "in grande" del 50 utilizzato dallo Zoomer. Si tratta, invece, di una nuova unità a bassi attriti (tecnologia che Honda ha già sperimentato con il 50 4T dello Zoomer), che promette consumi ridottissimi (46 km/litro). Curiosa comunque la collocazione del riadiatore sul fianco del motore stesso (anche questo utilizzato per il motore dello Zoomer) dove solitamente si trova invece la ventola dei motori raffreddati ad aria.


MUTO AL SEMAFORO
La "quasi" novità sta anche nella tecnologia denominata "idling stop system” che arresta il motore al semaforo e lo riaccende automaticamente quando si accelera allo scattare del verde. Diciamo "quasi novità" perché Honda aveva già sperimentato questa soluzione sugli scooter @ 125 e 150, ma i tempi allora forse non erano ancora maturi. La funzione "idle stop", comunque, può essere attivata o disattivata manualmente dall'utente per mezzo di un pulsante sul manubrio. Visto che può consentire un risparmio fino al 5% di carburante chi vorrà fare a meno?

COMPATTO Dimensioni compatte, sella bassa (760 mm), peso limitato (124 kg in ordine di marcia) e capacità di carico interessante (sotto la sella ci dovrebbe stare un integrale) il PCX adotta ovviamente anche l'ormai classico (per Honda) sistema di frenata combinata CBS in questo caso ripartito tra disco anteriore e tamburo posteriore ed è equipaggiato di serie con il doppio cavalletto: centrale e laterale.

RISPARMIO A TUTTO TONDO Il risparmio non arriva solo a lungo andare - grazie ai livelli di consumo bassissimi - ma comincia già in concessionaria. Il PCX, come lo vedete e con tutte le caratteristiche descritte, costa 2.200 euro, un prezzo decisamente interessante, soprattutto se si fanno i debiti confronti con la concorrenza. Dove è vero che si possono strappare prezzi più favorevoli di poche centinaia di euro, ma solo a patto di qualche rinuncia e non pochi compromessi (soprattutto per quanto concerne qualità dei materiali e freschezza progettuale dei motori).


NUOVA CATEGORIA
C'è low cost e low cost, ormai gli scooteristi lo hanno capito. Parlando del PCX, si dovrebbe però coniare il termine "low cost premium”, una sorta di evoluzione del concetto di low cost che rispetto all'originale mantiene l'accezione del prezzo basso e del posizionamento d'accesso, ma perde qualsiasi connotato che possa insinuare scarsa qualità, prestazioni limitate o progettazione ridotta al'essenziale. Nulla nel nuovo 125 di Honda è lasciato al caso o trascurato.

TUNNEL Il che non significa che non abbia in assoluto difetti. A scanso di equivoci, e prima di far partire i violini, puntiamo perciò il dito sul tunnel centrale e il cupolino. Il primo è un bel po' alto, e probabilmente costituirà il principale deterrente verso la clientela femminile – tradizionalmente orientata alla pedana piatta -, nonostante l'altezza della sella (76 cm) sia tutt'altro che proibitiva. Il secondo è invece molto basso e inclinato, soluzione molto per l'estetica, un po' meno per garantire protezione dall'aria a chi guida.

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AGILE
Imbracciato il manubrio (nudo), la sterzata agile (contenuta in meno di 2 metri di raggio) è il pregio che percepisci dopo una manciata di metri. Il PCX non è proprio un fuscello per essere un 125 (1.917x738 mm), ma è estremamente maneggevole, molto ben bilanciato, e non vibra quando si apre il gas in rettilineo. In questo senso le dimensioni aiutano soltanto a percepire una buona presenza sulla strada, senza impicci nei cambi di direzione o nelle serpentine in mezzo alle code.

UN COLPO DI MANO(POLA) La posizione di guida è bassa, ma comoda, con l'ausilio di un supporto lombare – non regolabile – che a dirla tutta risulta un filo scomodo nei contraccolpi di buche e pavé (malgrado la taratura morbida delle sospensioni). I comandi sono tutti a portata di mano, compreso del sistema "Idle stop” (posto sulla destra) che permette di disinserire o inserire la funzione "stop&go”, promossa a pieni voti: il motore si spegne automaticamente quando si è fermi – e a minimo regime – da più di tre secondi; dopodiché riparte semplicemente ruotando la manopola del gas, con una luce lampeggiante sul quadro strumenti ad indicare, quando si è fermi, che l'Idle stop è in funzione. Secondo i calcoli di Honda, questa funzione migliora del 5% il consumo del PCX.


IL PIENO A BORDO
Il blocchetto di accensione necessita un po' di perizia, ma ha tante funzioni. Ad esempio, girando la chiave a metà corsa si attiva il pulsantone posto a fianco, che premuto ora all'uno, ora all'altro dei due estremi consente due operazioni: l'apertura elettrica della sella, oppure quella "a molla” del tappo della benzina, posto sul tunnel centrale (soluzione che consente di far benzina senza scendere dallo scooter). Dietro lo scudo, non mancano vanetti dove riporre documenti, chiavi varie o il cellulare; senza dimenticare che si può contare su un sottosella abbastanza ampio da accogliere un casco integrale e altri oggetti. Tutti dettagli che si fanno apprezzare.

FARA' STRADA Il piatto forte del PCX è però il motore 4T a iniezione elettronica raffreddato a liquido: abbastanza silenzioso e soprattutto quasi astemio. L'erogazione è pulita e costante, forte di una discreta ripresa, ma quel che più stupisce dopo oltre 45 km di strada è il non vedere alcuna tacca scomparire dall'indicatore della benzina, segno che le promesse fatte in cartella stampa non sono rimaste sulla carta. Le buone prestazioni del motore sono infine tenute a bada da un impianto frenante all'altezza della situazione, che si avvale della frenata combinata (ripartita tra il disco anteriore da 240 mm e il tamburo posteriore da 240 mm), con un freno anteriore più modulabile che reattivo.


Pubblicato da Stefano Cordara, 31/05/2010
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