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Honda SW-T600 ABS


Avatar Redazionale , il 17/02/11

13 anni fa - La gamma SW-T Honda si allarga con l'introduzione del motore 600 sotto il vestito del 400

La gamma SW-T Honda si allarga, con l'introduzione del motore 600 sotto il vestito del 400 presentato nel 2009. Risultato: stesse ottime qualità su strada e costruttive, con prestazioni al top

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TUTTO CHIARO In Honda devono aver particolarmente apprezzato quello spot televisivo che utilizzava il claim "ti piace vincere facile?", perlomeno a giudicare da alcune delle novità presentate per la stagione 2011. Il nuovo SW-T600, per esempio, è figlio del successo del fratello di cilindrata inferiore, che a sua volta era nato come downsizing del Silver Wing 600, dal quale il nuovo scooter bicilindrico Honda riprende in toto la motorizzazione. E un discorso simile potrebbe essere fatto andando a guardare sotto la pelle delle nuove CBR 600F e CrossRunner: modelli nuovi a tutti gli effetti, nati utilizzando al meglio la "banca organi" della casa di Tokyo.

SOLO IL MEGLIO L'operazione fatta da Honda con il nuovo SW-T600 è perciò tanto semplice da comprendere quanto esente da critiche, dato che la casa giapponese è partita da uno scooter di successo e dalle ottime qualità riconosciute (basta leggere i commenti alla prova dell'SW-T400 pubblicata a inizio 2009 che trovate qui sotto tra le correlate), dotandolo poi di una potenza maggiore e un ulteriore upgrade estetico e funzionale. Riconoscere il 600 dal 400, poi, è anche piuttosto facile, dato che l'ammiraglia della gamma ha la parte superiore dello scudo frontale e posteriore verniciati, i contrappesi al manubrio cromati e le pinze dei freni dorate.

DOTAZIONE COMPLETA(BILE) Essendo il top di gamma, poi, non stupisce che l'ABS sia di serie e s'inserisca in un impianto frenante dotato di frenata integrale e un grosso disco singolo anteriore da 276 mm. Come in tutte le realizzazioni Honda (tranne che nel caso delle CBR/RR), il sistema C-ABS sfrutta pinze a tre pistoncini anteriori (qui una sola ovviamente) e quando si agisce sulla leva del freno posteriore, una parte della forza frenante viene mandata a uno dei tre pistoncini anteriori, migliorando la stabilità e l'efficacia in frenata. Oltre all'ABS, sull'SW-T600 sono di serie il bauletto posteriore, un blocchetto accensione a doppio cilindretto "anti-spadino", l'antifurto H.I.S.S. con chiave elettronica e la hciave unica per tutte le serrature. Come optional, invece, si possono avere, fra gli altri, le manopole riscaldate su 5 livelli e un film protettivo da applicare alla carrozzeria per proteggerla dal pietrisco.

A QUOTA 51 Dotazione e finiture al top fanno dell'SW-T600 un prodotto raffinato e perfetto per chi, anche su uno scooter, vuole sentirsi coccolato al massimo, ma non vuole rinunciare anche a una buona riserva di potenza, utile sopratuttto se si ha l'esigenza di fare molti chilometri fuori città. Da questo punto di vista, il bicilindrico parallelo di 582 cc montato su questo scooter offre 51 cv a 7.500 giri e una coppia massima di 55 Nm a 6.000 giri, dunque performance decisamente migliori rispetto al 400 (39 cv e 37,8 Nm), dal quale riprende in toto la ciclistica e l'estetica generale.

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PUNTA ALLA SOSTANZA Nonostante la potenza sia al vertice della categoria (il TMax ha 43,5 cv, il Burgman 650 55), l'indole dell'SW-T600 è turistica, votata al massimo comfort con il contorno di una spinta del motore sempre vivace e sostanziosa. Lo spazio in sella è notevole, grazie a un passo di ben 1.600 mm (il più ampio della categoria) e a un sellone a due piani di estensione notevole. Per contro, il peso è un po' elevato (250 kg dichiarati, contro i 225 dello Yamaha e i 277 dell'enorme Suzuki) anche se lo scooterone Honda fa di tutto per essere facile e intuitivo alla guida.

REATTIVO E VELOCE Le qualità dinamiche dell'SW-T600 sono in tutto sovrapponibili a quelle del 400 da cui deriva: per cui si apprezza la sensazione di essere in sella a un mezzo dal baricentro basso e dal buon equilibrio alle velocità ridotte. Per contro, questa sorprendente agilità - in relazione dimensioni complessive - obbliga a un minimo di apprendistato fuori città, dove lo scooter Honda mostra di essere anche fin troppo veloce a scendere in piega. Nulla che possa preoccupare o mettere in imbarazzo, si tratta invece di una caratteristica che, una volta capita, risulta persino divertente, dato che poi l'appoggio in piega è solido e neppure la stabilità ne viene turbata. Certo, con una punta massima vicina ai 170 km/h indicati e una sezione frontale di un certo tipo, è comprensibile un minimo di alleggerimento dell'avantreno in prossimità dle limite, ma nulla che possa prendere in contropiede chi guida.

CUORE GRANDE E PULITO In sella all'SW-T600 si nota anche il maggior brio del motore, che riesce a smuovere la massa di questo scooter a cinque stelle con molta più facilità di quanto riesca a fare il 400. Piccole modifiche all'iniezione e all'aspirazione (nell'ottica di contenere le emissioni) hanno però leggermente smussato il carattere del bicilindrico rispetto a quanto riuscisse a fare sul Silver Wing 600. Ciò non toglie che la progressione sia assolutamente gratificante, così come la maggior coppia - oltretutto sviluppata a un regime inferiore - metta meno sotto sforzo la trasmissione, che quindi non mostra segni di affaticamento o i piccoli stratti che saltuariamente avevamo avvertito provando l'SW-T 400.

OK ANCHE NEL PREZZO In conclusione, Honda con il nuovo SW-T600 cerca di stimolare quella domanda di due ruote esclusive e raffinate che pare siano le uniche a uscire al momento dalle concessionarie. Completa così verso l'alto la sua gamma di scooter bicilindrici, con un prodotto magari non molto "nuovo" in termini d'immagine, ma sicuramente costruito molto bene e capace di prestazioni notevoli. Il tutto a un prezzo relativamente concorrenziale, dato che l'SW-T600 costa 8.800 euro f.c. e comprende nel prezzo l'ABS e il bauletto posteriore (il TMax costa 10.690 euro, e il Burgman 9.400). Tre le colorazioni previste, tutte inedite: Sword Silver Metallic, Pearl Cosmic Black e Titanium Metallic.


Pubblicato da Michele Losito, 17/02/2011
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