Mille chilometri in due giorni per scoprire che la media dei tre diapason è ben più di una entry level o di una moto "intelligente" vorrei-ma-non-posso. A suo agio nel misto come in città, non sfigura nemmeno in autostrada.
NUDISTA Sulla carta, in fondo, l'XJ6 della globetrotter ha davvero pochino. Il ruolo della giramondo, in famiglia, spetta alla versione con il cupolino, la Diversion. A lei, naked che più nuda non si può, toccano invece i panni attillati della cittadina modello e della moto cosiddetta intelligente. Il che, però, non vuol dire che faccia la figura della secchiona della classe, con un palmo di cervello e un look trasandato. Questa Yamaha, alla faccia di un prezzo nell'orbita dei 6.000 euro, fa una certa scena anche se passata sotto la lente d'ingrandimento. Non a caso il mercato l'ha premiata e la XJ6 ha di fatto "cannibalizzato" la sorella maggiore FZ6.
QUA LA ZAMPA La sella è piazzata a soli 785 mm dal suolo, un'altezza che permette di poggiare bene i piedi a terra anche a chi è di zampa corta, senza penalizzare chi è più alto della media. Le pedane sono infatti alla giusta altezza, ben centrate e non impongono agli arti inferiori di stare piegati in modo innaturale. Il manubrio dal canto suo, è regolabile su due posizioni, grazie a riser double face, e si trova nella giusta posizione per fare andare a braccetto comfort e possibilità di controllo.
AMA LA PULIZIA Il vero habitat della XJ6 sono però le strade extraurbane, non le autobahn tedesche. Qui la media giapponese sfodera un grande equilibrio, che permette di tenere un passo allegro senza che sia necessario un particolare impegno psicofisico. Forcella e monoammortizzatore sono di tipo economico ma non per questo lavorano male e fanno un buon gioco di squadra, gestendo bene i 205 kg in ordine di marcia della XJ6. Quando l'asfalto è butterato, incassano i colpi con discreta disinvoltura mentre quando si viaggia su un biliardo garantiscono un bel feeling nella guida. Tracciando linee pulite e rotonde, senza tirare staccate assassine, ci si può divertire alla grande. Certo, non bisogna avere la pretesa di esagerare, guidando di corpo con il coltello tra i denti, specie quando il fondo non è in perfette condizioni. In questo caso, le sospensioni possono infatti andare un po' alle corde, innescando leggere oscillazioni ma senza comunque arrivare a tradire mai.