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Prova su strada

Triumph Speed Triple & Thruxton


Avatar Redazionale , il 13/06/06

17 anni fa - British Racing Spirit

Cosa vuol dire correre all'inglese? Lo abbiamo provato di persona salendo in sella alle due Triumph protagoniste dei trofei più anticonformisti che ci sono. Thruxton e Speed Triple, cinque cilindri in due sono pronte a dimostrare con i fatti che le gare sono ancora autentico e sano divertimento.


TROFEO DI SUCCESSO
A dicembre 2005 c'erano già 36 iscrizioni confermate e questo senza nemmeno sapere le date delle gare. Iniziato un po' per gioco un po' per passione (soprattutto quella di Mario Lupano il boss di Triumph Italia) il trofeo dedicato alla sportiva classica di Casa Triumph in un solo anno è stato capace di diventare un piccolo fenomeno. In un momento in cui molti altri challenge faticavano a riempire le fila l'organizzazione ha deciso addirittura di raddoppiare la griglia.

RICETTA SEMPLICE Il successo del trofeo Triumph deve far riflettere, la gente ha voglia di correre, di divertirsi soprattutto, ed ha voglia di spendere il giusto. In questo senso il merito della Thruxton Cup è senz'altro quello di aver saputo riportare il trofeo monomarca nella sua dimensione più puramente ludica. La frase correre per divertimento (ma in pista tutti se le danno di santa ragione) è in questo caso veramente azzeccata.


SPORTIVA PER TUTTI
Questa sportiva "pure british", una volta scesa in pista, ha poi dimostrato di avere un fascino trasversale, capace di ammaliare sia i gentlemen driver con qualche annetto sulle spalle, sia i giovani che si sono fatti attrarre anche dalla possibilità di correre a spese davvero contenute.

COSTA POCO Oltre alla semplicità insita nella moto, la Thruxton in versione trofeo ha anche dei costi di gestione molto contenuti, non si cambiano gomme e pastiglie a raffica, si entra si gira e si torna a casa contenti. Insomma si dice sempre che i trofei monomarca sono propedeutici ma questo lo è sul serio.


TRIPLE DA PISTA
Un po' più baldanzoso e impegnativo invece il trofeo dedicato alla Speed Triple 1050, la maxi naked che sul mercato ha fatto faville e che viste le prestazioni è stata capace di attirare anche qualche manetta pesante. Tempi da paura, insomma, e strutture bene organizzate, tutto senza dimenticare però lo spirito che contraddistingue questi trofei. Uno spirito che abbiamo voluto vivere anche noi andando ad annusare l'aria che tira nel paddock, provando le moto, ascoltando qualche testimonianza e cimentandoci anche in una gara con la Speed, finita in mestizia per una scivolata. Ecco come si vivono i trofei british. Gentlemen start you engine.


THRUXTON CUP: STIMOLANTE PER LUI

SPEED TRIPLE CUP: NUDA DA CORSA



THRUXTON: STIMOLANTE PER LUI


La prova della Thuxton moto è stata organizzata ad Adria. Sono curioso, perché questa moto così agghindata da pista ha un fascino quasi irresistibile. Se è bella da guidare quanto da ammirare sarà davvero uno spasso! L' appuntamento con Federico Dal Forno pilota della Thruxton Cup che ci ha messo gentilmente a disposizione la sua moto, è alle 10 in autodromo.

AMORE A PRIMA VISTA Appena scarichiamo la moto dal furgone è colpo di fulmine; come si fa a non innamorarsi a prima vista di una moto del genere? Verdona, con la tabella porta numero in pieno stile anni '60, pedane arretrate, scarichi che escono fino al codone come gli scrambler di una volta, i due ammortizzatori ai lati della sella rigorosamente monoposto, insomma uno spettacolo!


PILOTA PER CASO
Il tempo non è dalla nostra e comincia a piovere, così, aspettando che la situazione meteo migliori, parlo un po' con Federico per farmi spiegare come si muove in pista la piccola inglese; appena accenno a chiedere qualche notizia gli occhi di Fornox iniziano a brillare, "Guarda se non ci fosse bisognerebbe inventarla! Certo, la moto ha i suoi limiti, soprattutto al motore che ha 67 cv alla ruota, ma in circuiti come questo non sfigura neanche con i 600. Nel misto poi è davvero divertente grazie alla ridotta misura delle gomme che la rendono molto agile nonostante non sia proprio un peso piuma." E in frenata? "Bisogna un po' abituarsi, perché la leva diventa molto lunga ma il potenziale della frenata non tradisce mai, la moto rimane sempre neutra e consente davvero delle staccate al limite da vera sportiva".

CORSA VINTAGE Finalmente con la pioggia che se ne va siamo pronti a scendere in pista con la bicilidrica di Hinkley. Il sound del motore è bellissimo, e la posizione di guida è davvero strana; si è sdraiati sul serbatoio, le pedane sono molto alte e arretrate e il busto carica molto i polsi. Si avverte subito all'interno coscia il calore del motore dovuto dall'uscita dei due scarichi, anche questo è correre old style!

AGILISSIMA Arrivato alla prima curva mi accorgo della prima dote della Thruxton, la maneggevolezza. La velocità con cui la Triumph cerca la corda ha un che di impressionante...incredibile!


MEGLIO SCORRERE
In uscita non si ha a disposizione una gran cavalleria per cui tutto si gioca sulla scorrevolezza. Più scorri, meno perdi, ma in entrata e in percorrenza questa la Thruxton dimostra un potenziale davvero sorprendente, mai e poi mai avrei pensato che si potesse andare così forte con questa moto. Il motore praticamente di serie certo non impressiona, ma è proprio questo il bello della Thruxton la potenza la usi tutta e alla fine gli dai un gas esagerato senza paura. Ricomincia a piovere, torno ai box con un sorriso ebete stampato in faccia.

*BRPAGE*

SPEED TRIPLE CUP: NUDA DA CORSA


Per la prova della Speed abbiamo esagerato e l'abbiamo provata direttamente in gara anzi più che altro in prova visto che la mia gara è finita al secondo giro con questi risultati: distorsione interna/esterna del malleolo destro, botta alla spalla destra e morale calpestato da uno Scania di passaggio.

Ebbene sì, lo ammetto, era passato troppo tempo dall'ultima caduta in pista e...non ho resistito! Ma andiamo per gradi; arrivo giovedì sera a Vallelunga con tanta voglia di correre ma consapevole di non conoscere il circuito, avendoci girato tanti anni fa e per una giornata di prove libere.

CHE BELL'AMBIENTE La prima cosa che mi colpisce è l'ambiente. Sono rimasto molto sorpreso dall'aria che si respira dentro e fuori le gare; l'agonismo non manca ma la principale linfa di questo trofeo è il divertimento.In pista ci si "scanna", fuori si aspetta la sera per mangiare insieme magari davanti a una grigliata fumante a ridere e scherzare dandosi consigli su come affrontare questa o quella curva. Il vero spirito dei gentlemen driver alloggia senza dubbio nel paddock dei trofei Triumph. Ma è tempo di scendere in pista.


NUDA E CATTIVA
La "mia" Speed è davvero cattiva molto più attraente della versione stradale e talmente nuda che attaccarci gli sponsor è un mestiere molto difficile. Un cupolino appena accennato, il puntale, il codone mozzo e uno scarico a trombone da cui il triple canta in modo gutturale e profondo.

SEDUTA ALTA La prima impressione che si ha salendo sulla moto è quella di essere davvero in alto e, grazie al manubrio ribassato, non si soffre molto la posizione.
La moto è cattiveria allo stato puro, la risposta al gas è sempre pronta e immediata e se ci si fa prendere la mano ci si trova a derapare senza nemmeno volerlo, spazzolando in uscita manco si fosse Hayden. Sul veloce invece, la Speed si rivela perfetta segue le linee senza problemi e frena anche alla grande concedendo staccate impressionanti. Come sulla versione stradale si avverte un certa inerzia nei cambi di direzione, nei tornanti la Speed non è una piuma e questa caratteristica che la rende perfetta su strada richiede una guida ad hoc in pista. Meglio quindi anticipare la frenata e privilegiare la scorrevolezza alla guida sporca.


MOTORE PORTENTOSO
Il motore si conferma quel portento che avevamo provato su strada. Una turbina dalla prontezza entusiasmante, a qualsiasi regime basta solleticare il gas per ottenere una spinta decisa e forzuta. Tanta coppia sempre disponibile, quindi, che consente volendo, di cambiare meno usando magari una marcia in più senza perdere tempo. Mi è piaciuto molto il cambio. Forse non morbidissimo ma sicuramente preciso e coadiuvato da una frizione morbida e mai stanca nemmeno dopo numerosi giri. L'unico neo arriva dall'anteriore (ma lavorando un po' sull'assetto sono convinto che si possa migliorare la situazione di parecchio) che nella versione racing perde un filo di stabilità rimandando qualche sbacchettata se non caricato a dovere, soprattutto in accelerazione. Alla fine delle libere mi sento abbastanza soddisfatto, la pista mi piace molto e non ho faticato per trovare le traiettorie tranne alla Roma dove non riesco a scorrere come dovrei.

UFFICIALI DI TRAVERSO Avendo a disposizione due treni di gomme decido di affrontare il primo turno di prove ufficiali con le stesse gomme del giorno prima, in modo da poter contare su delle coperture più fresche per il secondo turno di prove e per la gara. Il risultato non è proprio come mi aspetto... le Metzeler K2 subiscono la "coppiona" del triple spesso mi trovo con la moto che derapa in uscita di curva, meglio non azzardare per dare il meglio nel secondo turno di prove. Chiedo ai meccanici di 100hp di sfilare leggermente la forcella in modo da poter caricare maggiormente l'avantreno con i miei 58kg...e di mettere le gomme nuove ( grazie Enrico).


SECONDO TURNO Nel secondo turno va decisamente meglio, la Speed mostra il meglio del suo repertorio e sembra addirittura un'altra moto.
Ho molto più feeling e riesco a spingere con maggior decisone. Infatti i tempi scendono di quasi tre secondi al giro, e anche le pieghe aumentano al punto che mi accorgo che il puntale tende molto ad appoggiarsi in curva. Alla fine del turno strappo un 1.54 che mi vale un 15° posto in griglia a causa della somma dei tempi. Sono contento, nonostante tutto, anche perchè sento di avere ancora un buon margine di miglioramento.

GARA SPRINT Eccoci al grande giorno, sono sul rettilineo a riassaporare le emozioni della partenza di una gara, è un continuo solletico in pancia e ...via! Scatto bene con la moto che accenna a sollevarsi non mi impedisce di snocciolare le marce, la Speed sembra a posto ma decido comunque di non forzare subito al primo giro, ripassiamo il via e mi accorgo che il gruppo inizia a sgranarsi, attendo il tornantino per tentare l'attacco e passo esco dalla curva e imposto l'entrata della veloce esse prima della Roma e...finisce qui la mia prima avventura; il puntale si appoggia troppo su un leggero avvallamento sollevandomi completamente la ruota anteriore e facendomi chiudere lo sterzo con i risultati di cui sopra. A volte è proprio dura la vita del tester...


Pubblicato da Mirco Maffeis, 13/06/2006
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