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Prova

Honda PS125i


Avatar Redazionale , il 21/04/06

18 anni fa - Sotto il vestito, l'SH.

Un vestito nuovo, bicolore e disegnato da un italiano, e una base meccanica stracollauda, presa nientemeno che dal best-seller SH. E' questa la formula scelta dalla casa alta per il suo nuovo scooter a ruote basse, che entra in listino a 2.850 euro f.c..

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W LA MODESTIA Stando a quelli della Honda, per la sigla PS c'è una duplice chiave di lettura. Si può intendere come Paneuropean Scooter ma anche come Perfect Scooter. Alla faccia della modestia! Trionfalismi a parte, il nuovo commuter della Casa alata nasce comunque come best-seller predestinato, visto che nel Vecchio Continente il segmento in cui va a inserirsi fa registrare oltre 300.000 immatricolazioni all'anno e copre il 25% circa delle mercato delle due ruote targate.

BASE COLLAUDATA Per ritagliarsi un posto al sole il PS125i punta su una base stracollaudata, quella cioè dell'SH-i, un habituè delle hit parade di vendita. Dal fratello a ruote alte, il nuovo scooter Honda eredita in pratica il telaio e il motore, entrambi sottoposti soltanto a modifiche di contorno. Lo stretto indispensabile per adattarsi alle diverse esigenze connesse all'adozione di cerchi da 13".

ITALIAN STYLE Assolutamente inedito è invece il vestito che indossa il PS, originale già nella scelta cromatica, sempre e soltanto bicolore (grigio-rosso scuro, nero-rosso scuro, verdino-grigio oppure azzurro-grigio). La linea, frutto della matita italiana di Gianni Pedone, cerca di soddisfare tanto i palati dal gusto classico quanto chi cerca un pizzico di sportività. Quella che traspare per esempio dalle piccole nervature che solcano lo scudo ai lati della mascherina del radiatore e che trovano poi continuità nel parafango anteriore.

VAI COL LISCIO Se la parte centrale il PS ha un aspetto esile, complice la pedana piatta e sottile, la zona posteriore è invece abbastanza atletica. A dominare la scena è la lunga sella, a sua volta piatta come un'asse da stiro, sottolineata da fianchetti molto filanti. La loro forma guida lo sguardo verso la luce di coda, con indicatori di direzione integrati e sovrastata da un portapacchi in resina, i cui attacchi fungono anche da maniglie per il passeggero.

ANCHE INTEGRALE A fare del PS uno scooter pratico e versatile provvede però soprattutto il vano sottosella, cui si accede dopo aver girato la chiave in senso antiorario nel blocchetto d'accensione e che è capace di accogliere anche un casco integrale. Per i trasporti eccezionali non resta invece che sfruttare la pedana. Dietro lo scudo ci sono tra l'altro anche un utile gancio per fissare i manici di una borsa della spesa e un vano con serratura per gli oggetti più piccoli. Manca invece la stampella laterale, che sarebbe stata una comoda alternativa al peraltro validissimo cavalletto centrale.

GIOCO DI SQUADRA Il telaio, come già anticipato, deriva da quello dell'SH, abbinato però a ruote da 13" che calzano pneumatici 110/90 all'anteriore e 130/70 al posteriore. La struttura è tubolare in acciaio e l'interasse è di 1.340 mm. La forcella e gli ammortizzatori sono griffati Showa, con questi ultimi regolabili nel precarico molla su tre posizioni. L'impianto frenante è invece di tipo misto, con un disco anteriore da 220 mm e un tamburo posteriore da 130 mm. Il PS adotta il sistema di frenata integrale CBS, Combined Brake System, che agisce solo sul disco anteriore quando si usa la leva destra e interviene invece su entrambi i freni quando si tira la leva sinistra. Sulla stessa leva è montato anche un freno di stazionamento semplice ma funzionale.

CUORE IN COMUNE Il motore riprende a sua volta il gruppo termico dell'SH, cui abbina un nuovo carter. Si tratta di un 125 a quattro tempi raffreddato a liquido con alimentazione a iniezione elettronica PGM-FI e catalizzatore HECS3 con sonda lambda, che gli consentono di rientrare senza fatica nei limiti imposti dalla normativa Euro 3. La potenza massima è di 13,7 cv a 9.000 giri, con un picco di coppia di 11,5 Nm a 7.000 giri, inviati alla ruota tramite una frizione centrifuga e un cambio a variazione continua V-Matic.

DA SUBITO Interamente realizzato in Italia, ad Atessa, il PS125i entra in questi giorni in listino a 2.850 euro franco concessionaria e andrà pian piano a rimpiazzare il Dylan. Per chi è titolare di patente A, questo scooter viene proposto a 3.000 euro anche in versione 150, identica in tutto alla 125 fuorché nel motore, che ha un alesaggio maggiore. In questo caso la potenza e la coppia salgono a 15,8 cv e 14 Nm, utili a disimpegnarsi meglio quando ci si trova nel traffico di autostrade e tangenziali. Tra gli accessori previsti per il momento spiccano un bauletto in tinta da 35 litri con eventuale borsa interna, un antifurto e un parabrezza alto con paramani separati.

TAGLIA UNICA Né lungo né corto, né alto né basso: il PS è di una taglia unica che veste bene un po' tutti. La sella non è rasoterra, visto che la Honda dichiara 800 mm al garrese. In ogni caso, i suoi fianchi stretti e la pedana sciancrata in stile carving permettono un saldo appoggio al suolo anche a chi non ha zampe da fenicottero. Chiaramente chi ama guidare in punta di sella troverà sotto le terga un'imbottitura un po' scarna ma basta arretrare di qualche centimetro per trovare tutta la morbidezza che si può desiderare. La pedana è a una giusta distanza dal piano della sella, come il manubrio, che ospita blocchetti elettrici semplici e funzionali e una strumentazione chiara e ben leggibile. Le finiture badano soprattutto al sodo: forme semplici, materiali solidi e assemblaggi curati sono una ricetta azzeccata per uno scooter come il PS.

L'EQUILIBRISTA A livello dinamico la Honda ha deciso di puntare su un telaio di una certa solidità. Il PS è agile sì, ma non è la proverbiale bicicletta, la cui eccessiva maneggevolezza potrebbe aiutare i neofiti nei primi metri ma potrebbe anche indurre in seconda battuta a eccessi di confidenza. Lo sterzo non è leggerissimo e infonde una piacevole sensazione di bilanciamento anche quando si viaggia a passo d'uomo. Muovere i 126 kg dichiarati nel traffico non è affatto un problema e pure quando si cerca di sgusciare in spazi angusti si gode di un gran equilibrio.

CITTADINO MODELLO Con il salire della velocità il PS resta docile, fila dritto che è un piacere, pur mantenendo una notevole prontezza a rispondere ai comandi. I limiti di tenuta sono discreti e permettono di disegnare le traiettorie in modo pulito e scorrevole. Chiaramente non si tratta di uno scooter sportivo, il suo habitat è comunque la città e nelle svolte non conviene essere troppo bruschi.

IL MOLLEGGIATO In ogni caso ci si può divertire a tenere un passo allegro anche nel misto. Tanto le buche più pronunciate quanto le raffiche di sampietrini o gli avvallamenti vengono assorbiti con una certa disinvoltura, grazie a sospensioni ben dimensionate. Anche i freni sono adeguati alle prestazioni, con il tamburo posteriore che, pur rappresentando una scelta fatta un po' in economia, si comporta in modo onestissimo. Nelle frenate d'emergenza un po' più di sensibilità non guasterebbe ma l'eventualità del bloccaggio resta remota e ci si ferma in spazi abbastanza contenuti.

POLE POSITION Ottimo e abbondante è infine il motore. La dieta ferrea e le strozzature imposte dalle norme antinquinamento non tarpano più di tanto le sue ali. Lo scatto da fermo è piuttosto brillante e permette di capitalizzare la pole position ottenuta quasi sistematicamente al semaforo. Anche in presenza di forti pendenze lo spunto è vivace e solo nei rilanci dalle velocità intermedie si deve spalancare con un lieve anticipo per completare in scioltezza un sorpasso.


Pubblicato da Paolo Sardi, 21/04/2006
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