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Prova

Aprilia RS 125


Avatar Redazionale , il 17/03/06

18 anni fa - nuovo look e grandi prestazioni

La RS 125 si mette il vestito della RSV e migliora nella tecnica, ora assolutamente al top. Bella da vedere e anche da guidare, sarà anche protagonista dello Junior GP Trophy, un challenge dedicato ai piloti in erba.

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COM'È
Dire che la nuova RS non somiglia alla RSV sarebbe quasi un'eresia.La piccola sportiva di casa Aprilia si rinnova completamente nel segno della ammiraglia sportiva. La linea ne ricalca gli stilemi in ogni parte, così dalla precedente RS un po' pacioccona (che ormai mostrava i segni dell'età) siamo passati ad una 125 aguzza, attillata, e moderna come non mai.

SEMPRE IN PISTA Da sempre la RS è presa a riferimento per le prestazioni in pista e il palmares lo sottolinea (oltre 20 titoli Sport production vinti). Ancora oggi è la moto preferita dai ragazzi che si cimentano nelle gare di 125. Senza contare che proprio la 125 di Noale è stata, negli anni passati, una vera e propria palestra di campioni con il Challenge da cui sono usciti la maggior parte dei ragazzi che corrono in GP.

LA MOTO DEI PILOTINI Un'iniziativa che è destinata a ripetersi, visto che la RS in versione kit sarà protagonista dello Junior Gp racing Dream un campionato dedicato proprio ai giovani piloti, organizzato con in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana. Aprilia ha dunque tutta l'intenzione di rinverdire i fasti dei tempi del Challenge. Per questo nel progettare la nuova RS ci hanno dato dentro.


TECNICA AL TOP
La base è quella della precedente moto telaio e forcellone di alluminio (ottimi) restano invariati e resta anche il leveraggio progressivo per la sospensione posteriore, mentre è nuova la forcella a steli rovesciati con steli da 40 mm piedino forgiato e attacco radiale per la nuova pinza del freno a quattro pistoncini. Il disco resta da 320 mm e grazie alla nuova pinza in Aprilia sono riusciti a guadagnare il 25% di superficie frenante rispetto al precedente modello.

IMPEGNO A TUTTO CAMPO L'impegno che tecnici e designer hanno rivolto alla progettazione di questa nuova moto è stato notevole, tanto che chi pensa che la nuova RS sia la precedente vestita a festa sbaglia di grosso.

RUOTE LEGGERE Perché, oltre al vestito, la RS è cambiata anche in tanti dettagli che alla fine fanno la differenza. Come i cerchi, ad esempio, nuovi e con disegno a sei razze sdoppiate ispirato direttamente alla RSV 1000 R. Pesano meno dei precedenti (-0,5 kg l'anteriore, -1,7 kg il posteriore) andando quindi ad influenzare positivamente la maneggevolezza.


CRUSCOTTO DA GRANDE
Anche la strumentazione (pesa solo 300 gr) si ispira senza mezzi termini a quella della RSV, con un cruscottino molto compatto e professionale in grado di fornire, oltre alle classiche informazioni, anche i tempi sul giro (cronometro azionabile con un pulsante dall'aspetto un po' fragile in verità, piazzato sotto il blocchetto sinistro). Poi la piastra di sterzo, realizzata per forgiatura e "scaricata" come sulla sorella maggiore, pesa solo 650 grammi. Un opera di alleggerimento globale che ha quindi fatto dimagrire di parecchio la RS portando la bilancia a 126 kg a secco.

DUE TEMPI FOREVER Confermato il motore motore, sempre il due tempi, alimentato con un carburatore Dell'orto da 28 mm e omologato Euro 2 (bellissimo il silenziatore ovale in alluminio) e disponibile sia in versione a 11 kW, sia in versione full power (21 kW dichiarati). In pratica le due versioni differiscono per l'adozione di una differente espansione, della valvola di scarico elettronica (presente solo sulla full power) e per una differente carburazione.


KIT PER LA PISTA
Particolari che saranno disponibili in un kit che il concessionario potrà montare anche in un secondo momento e che, ovviamente, renderà la RS utilizzabile solo in circuito. Certo ci sarà da spendere qualche Euro (circa 800) in più, che si aggiungerà ai 5.015 € franco concessionario previsti per la RS, lo stesso prezzo della vecchia versione, ma comunque non pochi.



COME VA
Prendete un manipolo di giornalisti (alcuni anche attempati) piazzateli tra i cordoli di un circuito (Calafat in Spagna per l'occasione) e date loro in mano un po' di RS 125 in versione full power. L'effetto è dirompente. La prova della RS coma al solito organizzata in modo eccellente dallo staff Aprilia, ha avuto l'effetto di un vero e proprio flash back ed è finita in bagarre.

SI TORNA RAGAZZI Chi, come il sottoscritto, ha passato ormai da un po' i trent'anni è stato proiettato indietro nel tempo, nei fantastici anni ottanta, quando le 125 andavano come razzi i ragazzini erano innamorati di loro. Bei tempi! Ma anche oggi salire su una 125 così ben attrezzata fa immediatamente spuntare un sorriso di soddisfazione. Occorre almeno un turno in pista per adattarsi alla iper reattività di una moto da 126 kg ma poi è divertimento senza limiti. La RS, poi, conferma come Aprilia quando si tratta di fare buone moto non perda mai un colpo.


BEN FATTA
Bella, nella sua nuova linea tagliente (il frontale ricorda la RSV ma anche la CBR 600 RR), e ben fatta con telaio e forcellone lucidati a specchio, la piastra forata e brunita, i tappi della forcella anodizzati. L'impatto è davvero notevole e la "Aprilietta" ha tutte le carte in regola per infiammare i giovani. È compatta (interasse 1345 il più corto della categoria) ma anche piuttosto abitabile. In sella ci si trova subito bene, con una posizione senza dubbio sportiva ma tutto sommato non troppo sacrificata. Poco fumo e tanto arrosto dal motore, ben messo quanto a cavalleria (oltre 160 indicati alla fine del breve rettilineo di Calafat) e con una erogazione pulita fin dai bassi regimi.

DEVE CANTARE Certo è sempre un 125 sportivo, per cui non si può nascondere una certa pigrizia quando la lancetta del contagiri staziona nella zona bassa. Per andar via brillanti occorre farlo cantare e restare sempre nella zona 8.500-10.500 giri, regime oltre cui il due tempi "mura" impietosamente. Una guida che fa scuola quindi, fatta di continue cambiate, di scorrevolezza e di uscite di curva con la frizione in mano per aiutare il motore a prendere i giri più in fretta. Il cambio non delude facendosi sempre trovare pronto all'appello e la frizione nemmeno, garantendo uno stacco sempre preciso anche dopo sollecitazioni ripetute e non proprio "gentili".


EQUILIBRIO VINCENTE
La ciclistica convince e se c'è una cosa in cui la RS davvero assomiglia alla RSV è nel bilanciamento. Sempre efficace e stabile la RS mette in mostra una maneggevolezza strepitosa ma anche una bella stabilità. Con lei in pista ci si diverte un sacco (e siamo certi che i ragazzi della Junior GP con lei andranno molto forte), e si impara l'arte del far correre il più possibile la moto in curva, con l'unico problema di restare aggrappati ad una sella dal rivestimento un po' troppo scivoloso. Le sospensioni non sono tra le più sofisticate ma alla fine compiono il loro dovere con una forcella che però avrei preferito più controllata nell'idraulica in estensione. Così com'è tende un po' al rimbalzo quando si mollano i freni, scomponendo un po' la pulizia di guida. A proposito di freni, il nuovo impianto radiale offre una buona potenza anche, se la forza da applicare alla leva (fin troppo lontana dal manubrio) è consistente. In compenso, ho trovato davvero eccellenti le Dunlop Sportmax GPR 70 SP,che la RS monta di primo equipaggiamento. Gomme realizzate in Giappone e dal gran grip, al punto che sarannoutilizzate anche per correre il trofeo, anche questa una novità assoluta nel panorama delle 125 sportive.


Pubblicato da Stefano Cordara, 17/03/2006
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