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Prova

Yamaha FZ1 & Yamaha Fazer


Avatar Redazionale , il 23/02/06

18 anni fa - Cuore sportivo e tanti cavalli

Anche Yamaha si butta nella mischia delle grosse naked di grande potenza. Yamaha FZ1 e Fazer arrivano sul mercato forti di un prezzo interessante e di grandi prestazioni stradali. Ottima ciclistica ma il motore dà il suo meglio agli alti regimi.

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COM'È Poteva forse mancare? Certo che no. Visto il successo che stanno ottenendo sul mercato le naked sportive di grossa cilindrata e vista l'aggressività commerciale degli ultimi tempi, era lecito attendersi che anche Yamaha si sarebbe presto buttata a testa bassa in questo segmento. Infatti, ecco arrivare puntuali al Salone di Parigi non una ma due 1000, pronte ad accontentare i differenti gusti dei motociclisti europei.

DUE PER TUTTI Perché se la Yamaha FZ1 fa la parte della modaiola tutta grinta e muscoli che piacerà tanto agli italiani, la Fazer con la sua semicarenatura e la sua maggiore versatilità nasce per soddisfare le voglie di chi con la moto ama anche viaggiare. Le uniche differenze tra le due moto riguardano l'adozione della semicarenatura e il codino, che sulla Yamaha Fazer è più lungo e provvisto di maniglie per il passeggero, mentre sulla FZ1 e corto e sparato verso l'alto contribuendo ad incattivire non poco la linea della moto.

CUORE SPORTIVO Per creare queste mille in Yamaha non sono andati troppo per il sottile, creando una ciclistica ex novo e scippando il motore nientemeno che alla sportivissima R1 e mettendoci mano per riadattarlo ad un utilizzo meno pistaiolo e più stradale. Dalla ammiraglia di famiglia il quattro cilindri in linea da 998 cc eredita in toto l'iniezione con doppia farfalla e valvola Ex-Up che con le FZ1 fa il suo debutto su una naked. Il lavoro dei tecnici ha interessato più che altro gli alberi a camme (profili e alzate) e l'elettronica, oltre ai rapporti del cambio che vedono allungarsi quinta e sesta per diminuire il regime del motore nei trasferimenti autostradali.

MENO GIRI PIÙ COPPIA Il regime massimo scende a 12.000 giri e qualche cavallo è stato sacrificato, anche se la scuderia dichiarata da Yamaha resta la più alta attualmente per una naked (150 cv a 11.000 giri). Per migliorare l'erogazione ai medi e ai bassi regimi (di certo non il punto di forza della R1)l'albero motore si è appesantito del 40%, e cambia il rapporto di compressione (sceso da 12,4:1 a 11,5:1). Il risultato è una coppia massima praticamente uguale a quella della R1 (106 Nm) ma ottenuta ad un regime più basso (8.000 giri) e con una schiena più consistente lungo tutto l'arco dei giri. Il motore è omologato Euro 3 e respira attraverso uno scarico tozzo piazzato sulla destra che sinceramente è molto più gradevole da vedere dal vivo che in foto.


TELAIO COMPATTO
Il telaio d'alluminio è completamente nuovo: decisamente più stretto e leggero del precedente (che era in acciaio e pesava 9 kg in più) e anche piuttosto corto, (aiutato in questo dalla compattezza del motore) e contribuisce all'ottenimento di una distribuzione dei pesi molto sportiva (51% anteriore 49 % al posteriore con un interasse di 1.460 mm) e di una posizione di guida molto avanzata (anche il serbatoio da 18 litri è molto corto, anche se piuttosto largo). Oltretutto entrambe le moto riescono a stare sotto il limite dei 200 kg (194 kg la FZ1, 199 la Fazer). Quanto a dotazione tecnica la Yamaha non esagera: la forcella a steli rovesciati (da 43 mm) è regolabile nel precarico e separa le regolazioni idrauliche tra gli steli (sinistro compressione, destro ritorno) mentre l'ammortizzatore ha un aspetto piuttosto semplice ed è regolabile solo nel precarico molla e nel ritorno idraulico.

FRENI DA STRADA Anche nel comparto freni non ci sono esagerazioni i freni (con dischi flottanti da 320 mm) non utilizzano pinze radiali ma normali pinze monoblocco a quattro pistoncini, evidentemente meno scenografiche ma altrettanto efficaci su una moto che alla fine deve andare solo per strada, stesso discorso per i pneumatici (Michelin Pilot Road o Dunlop D211) che sottolineano come la FZ1 (e ovviamente la Fazer) nascano per andare su strada . Scelte che hanno anche fatto bene al prezzo di listino perché la FZ1 alla fine costa mediamente 1.000 euro in meno di quelle che si possono considerare le sue principali concorrenti. Con 10.290 € chiavi in mano ci si porta a casa la nuda per la Fazer occorrono 500 € in più.

COME VA L'impressione che avevo ricevuto quando ci ero salito al salone di Parigi è confermata dalla prova su strada. In sella alla Yamaha FZ1 si ha la sensazione di cavalcare un bisonte prendendolo per le corna: la moto è piccola e corta, il torace gonfio si fa sentire anche tra le gambe, visto che il serbatoio piuttosto largo dà la sensazione di guidare una moto più grossa di quello che in realtà la FZ1 è.

UN PO' SPORT UN PO' TOURING La posizione di guida però alla fine non è propriamente sportiva, la seduta è piuttosto avanzata e porta a caricare molto l'avantreno, ma si sta piuttosto seduti anche se con pedane non molto distanziate dal piano sella e con il manubrio vicino al pilota ma non molto basso.Insomma, siamo a metà tra il turistico e lo sportivo, anche se non mi convince del tutto la forma del manubrio dritto e con le estremità leggermente piegate all'indietro che, a mio parere, impongono un'inclinazione dei polsi poco naturale. Nel complesso comunque è una posizione che dà sensazione di buon controllo e che consente di dominare la moto al meglio.

BEN FATTA Bello l'impatto estetico: La FZ1 colpisce e, come tutte le Yamaha, è finita molto bene in ogni particolare riuscendo a dare sensazione di ricchezza nonostante non tutti i componenti tecnici siano di primissimo livello. Però tutto è fatto molto bene, basta guardare le verniciature del telaio e dello scenografico forcellone (ottenuto per pressofusione) o gli accoppiamenti per rendersene conto. Bello il cruscotto: compatto e leggibile, con un colpo d'occhio offre tutte le informazioni necessarie alla guida e senza che si debba smanettare troppo con il pulsante "select".

MOTORE CAMBIATO Gli interventi al motore hanno effettivamente portato ad un cambiamento nel carattere rispetto alla R1. Il quattro cilindri ha sicuramente una gran potenza ed è senza dubbio più pieno ai medi regimi rispetto a quello della sportiva; tuttavia non riesce a raggiunge il carattere e il carisma dei concorrenti diretti a due e tre cilindri. Ai bassi regimi non è così pronto come ci si aspetterebbe da un 1000 cc: finoa 4.000 giri il quattro cilindri è piuttosto svogliato, da lì in poi c'è la grinta sufficiente per muoversi speditamente su strada, anche se la potenza arriva piuttosto diluita. Poi, a 6.000 giri il motore inizia a darsi da fare sul serio e la FZ1 tira fuori gli artigli diventando addirittura rabbiosa, con una spinta prepotente e un allungo deciso fino ai 12.000 giri indicati. Un motore che chiede quindi di essere tenuto allegro per dimostrare tutta la grinta di cui è capace. Più che altro sono i rapporti a diluire l'erogazione il cambio è, infatti, lo stesso della R1 (con quinta e sesta allungate), di conseguenza prima e seconda sono un po' troppo lunghe (in prima si arriva a 140 all'ora indicati).


RAPPORTI LUNGHI
Lo stesso dicasi per la trasmissione finale (la stessa dell'R1) un paio di denti in più sulla corona non ci sarebbero stati male, avrebbero tirato fuori quella cattiveria ai bassi che ci si aspetta da una naked dall'aspetto arrabbiato come la FZ1. Di fatto non so se considerare questo un reale punto debole, perché con un tale comportamento anche chi non è esperto non viene subito soggiogato dalla prepotenza del motore come accade su alcune naked, almeno finchè non si raggiungono i regimi caldi. Va detto comunque che l'aspetto arrabbiato della FZ1 lascia intendere un carattere un po' più aggressivo ai bassi.

CATTIVA IN ALTO Carattere che invece arriva in abbondanza agli alti regimi. Su strada alla fine si guida sempre dai 4 agli 8.000 giri, usando parecchio il cambio (ed un po' infastiditi da un certo effetto on/off quando si riprende in mano il gas), ed è praticamente impossibile sfruttare tutto l'allungo perché quando ci si avvicina alla zona rossa di cavalli ce ne sono fin troppi.

BEL TELAIO La ciclistica in compenso è ottima: si percepisce chiaramente che l'impostazione è piuttosto puntata sul davanti, la maneggevolezza è evidente, anche se il carico sull'avantreno fa sì che non venga mai meno la stabilità. La FZ1 trasmette davvero una enorme sicurezza, non manifesta mai il benchè minimo alleggerimento né in accelerazione né in velocità, con il manubrio che resta sempre saldo tra le mani manco fosse quello di una sportiva vera.

RIGIDA L'assetto e più impostato sul rigido che sul morbido e consente unacondotta molto sportiva (per quanto concesso dalle Pilot Road che sportive non sono) almeno fintanto che la strada è liscia. Sui fondi rovinati, invece, la forcella continua a lavorare piuttosto bene (forse un filo sfrenata ma si può regolare) mentre l'ammortizzatore rimanda le asperità dell'asfalto piuttosto bruscamente.

VIBRA NIENTE In compenso le vibrazioni sono assolutamente assenti a qualsiasi regime, il motore lavora sornione e non si fa sentire per niente se non per un bel rumore di scarico. Da segnalare sulla Fazer una risonanza proveniente dal cupolino ma le moto erano delle "sample" ovvero delle preserie, per cui aspettiamo che ne arrivi una di produzione per dare un giudizio definitivo.


FAZER PER VIAGGIARE
Tutto quanto detto per il motore vale ovviamente sia per la FZ1 sia per la Fazer. Anzi il comportamento del quattro cilindri pare meglio sintonizzato sull'utilizzo della semicarenata che non su quello della moto nuda. Incredibile comunque la differenza percepita in sella alle due moto: basta avere una carenatura davanti agli occhi per cambiare le sensazioni. La posizione di guida è assolutamente identica, eppure quando sali sulla Fazer ti sembra tutt'altra un altra moto: appare più lunga, più seduta e con pedane più basse.

GUIDA MORBIDA Dove cambia la Fazer rispetto alla FZ1 è invece nella guida: il maggior peso sull'avantreno si traduce in una maggiore inerzia nei cambi di direzione, c'è meno agilità e meno propensione a chiudere la traiettoria e ovviamente una sensazione di stabilità ancora maggiore. In compenso c'è protezione a sufficienza per viaggiare con un riparo sufficiente per casco e busto, senza fastidiose turbolenze. Chi volesse avere il massimo può anche acquistare il kit delle plastiche laterali per trasformarla in una piccola FJR.

OTTIMI FRENI Chiudo con un giudizio positivo sui freni, non ci sono pinze radiali ma le classiche monoblocco Yamaha offrono potenza e modulabilità ai massimi livelli e il freno posteriore fa bene il suo dovere, calibrato alla perfezione per un utilizzo stradale. Due moto molto valide, in conclusione, che hanno buone carte da giocare dal punto di vista dell'estetica (soprattutto la FZ1), del fascino del motore derivato dall'R1 e del prezzo. Fossi stato io in Yamaha forse avrei differenziato di più le due moto, bastavano rapporti un po' più corti e un paio di gomme più performanti per modificare radicalmente il carattere della nuda da quello della Fazer. Interventi semplici, comunque, eseguibili anche dall'utente una volta acquistata la moto.


Pubblicato da Stefano Cordara, 23/02/2006
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