5 ore fa - Naked giapponesi a quattro cilindri da 1000cc: l'usato è davvero un'occasione
Le naked giapponesi a quattro cilindri da 1000cc degli anni 2010-2015 rappresentano oggi un'eccellente opportunità nel mercato dell'usato
Il ritorno delle maxinaked a quattro cilindri in linea, testimoniato dalla nuova Honda Hornet 1000 e dalla Kawasaki Z1100, che vanno ad affiancare la “decana” Suzuki GSX-S1000 Evo, riporta l'attenzione su un segmento che ha vissuto un'epoca d'oro negli anni 2010, quando le Case giapponesi offrivano moto naked da 1000cc derivate dalle sportive, con motori quattro cilindri grintosi e ciclistica raffinata. Le nuove proposte hanno prezzi che oscillano tra gli 11 e i 14 mila euro, non certo le cifre esorbitanti delle maxi naked europee, ma nemmeno bruscolini. Se il budget non lo consente, ecco che l’usato può rappresentare un’alternativa low cost per soddisfare la voglia d’adrenalina senza prosciugare il conto corrente.
Honda CB1000R (2008-2017)
Honda CB1000R, facile ma non per questo noiosa la maxi-naked dell'Ala
Motore: 4 cilindri in linea, 998 cc (derivato CBR1000RR)
Potenza: 125 CV a 10.000 giri/min
Coppia: 98 Nm a 8.500 giri/min
Peso: 214 kg (o.d.m.)
Ciclistica: Telaio in acciaio, forcella rovesciata Showa 41mm, monoammortizzatore Pro-Link
Pregi
La CB1000R è stata la naked premium Honda in quegli anni. Il design è un po’ invecchiato nel frontale, in compenso il posteriore appuntito sembra quasi lo stesso della nuova Hornet. La qualità costruttiva ai massimi livelli e dettagli ricercati come il monobraccio la rendono comunque piacevole da guardare anche oggi. Da guidare era una Honda, nel senso proverbiale del termine, facile e intuitiva, ma comunque precisa quando il ritmo cresceva. Il motore era fluido ed elastico oltre ogni aspettativa, ma alcune competitor offrivano più grinta.
Difetti
Ecco, l’erogazione è forse troppo lineare per chi cerca adrenalina pura, e anche l’allungo era inferiore alle competitor di quel periodo. Se riuscite, cercatela con mono optional Öhlins, più performante.
Cosa Controllare
Chilometraggio: verificare che sia coerente con l'anno e l'uso dichiarato
Stato estetico: essendo una naked ''premium'', dovrebbe essere ben tenuta. Controllare assenza di graffi su serbatoio e fianchetti
Tagliandi: controllo scrupoloso della manutenzione ogni 8.000 km o 12 mesi
Forcella: dopo 20-30.000 km può necessitare revisione olio
Versione: le versioni 2011-2013 hanno leggeri miglioramenti estetici. Dal 2018 arriva la Neo Sports Café con elettronica moderna (fuori budget usato)
Impianto di scarico: spesso sostituito con aftermarket, verificare omologazione
Yamaha FZ1 (2006-2016)
Prima dell'arrivo della Suzu, per anni la FZ1 è stata la più performante della sua categoria
Motore: 4 cilindri in linea, 998 cc (derivato R1 2004-2006)
Potenza: 150 CV a 11.000 giri/min
Coppia: 106 Nm a 8.000 giri/min
Peso: 214 kg (a secco, circa 230 kg o.d.m.)
Ciclistica: Telaio in alluminio Deltabox, forcella rovesciata 43mm regolabile, monoammortizzatore regolabile in precarica molla ed estensione
Pregi
Potenza ai vertici della categoria con ben 150 CV reali. La FZ-1 è una naked ''vecchia scuola'' per antonomasia: manubrio largo per facilità nei cambi di direzione, posizione di guida non estrema, insomma una moto più facile di quello che il motore da sportiva di rango potrebbe far intendere. Anche perché al tempo il motore della R1, fu leggermente depotenziato, dotato di rapportatura più distesa e volano più pesante per una maggior fluidità d’uso. Tra i pregi la stabilità offerta dalla ciclistica, con il telaio Deltabox in alluminio tra i marchi di fabbrica.
Difetti
Stando alle prove dell’epoca, la FZ-1 nonostante le performace (da record di segmento per diversi anni) e la cubatura, aveva carattere tanto carattere, ma tanto in alto nel contagiri, costringendo spesso ad usare il cambio (ovviamente di quickshifter manco a parlarne), con il meglio sopra i 7.000 giri; l’erogazione negli apri-chiudi era macchiata dall’effetto on-off. Telaio e forcella funzionavano bene, meno il mono, che andava in crisi sullo sconnesso.
Cosa Controllare
Valvola scarico EXUP: deve funzionare correttamente per ottimale erogazione, verificare assenza rumori anomali
Catena trasmissione: forcellone lungo richiede controlli frequenti della tensione
Distribuzione: regolazione gioco valvole a 40.000 km (controllo a 20.000 km)
Motorino avviamento: su alcuni esemplari può dare problemi di massa
Rumorosità cambio: le prime 3 marce possono essere leggermente rumorose
Serbatoio: controllare eventuale formazione ruggine interna su esemplari fermi a lungo
Kawasaki Z1000 (2010-2013)
Kawasaki Z1000, la maxi naked da duri, la fama l'ha accompagnata per tutta la sua carriera
Potenza: 138 CV a 9.600 giri/min (versione 2010-2013)
Coppia: 111 Nm a 7.800 giri/min
Peso: 221 kg (o.d.m.)
Ciclistica: Telaio tubolare in acciaio ad alta resistenza, forcella Big Piston 41mm, monoammortizzatore orizzontale
Pregi
Design aggressivo e inconfondibile che ancora oggi attira gli sguardi, talmente inconfondibile che a distanza di anni la Casa di Akashi non ha toccano nulla o quasi sulla nuova Z1100. Il motore è il vero punto di forza: quei cc in più sulla scheda tecnica si riscontravano all’atto pratico, trasformandosi in un’erogazione più piena e pronta sin dai bassi regimi, con una curva di coppia piatta e generosa che rende la guida facile e divertente in ogni situazione. La guida era maschia, con un avantreno molto comunicativo e ben piantato.
Difetti
Proprio la guida maschia e il peso superiore alle competitor la rendono una moto più fisica da guidare nel lento e in manovra. La componentistica non era al top del segmento, specialmente nelle versioni pre-2014. A rendere la Z1000 una moto “da duri” c’è anche il capitolo comfort, con selle non propriamente comode, soprattutto per il passeggero.
Cosa Controllare
Cuscinetti sterzo: verificare assenza giochi, su moto usate sportivamente possono essere usurati
Impianto frenante: le pinze Tokico mordono subito, verificare dosabilità e stato pastiglie/dischi
Catena: usura rapida con guida sportiva, verificare tensione e stato corona/pignone
Verniciatura: le plastiche verdi Kawasaki possono scolorire con esposizione al sole
Parti speciali: se elaborata con scarichi o centraline, richiedere sempre le parti originali sostituite
Suzuki GSX-S1000 (2015-2020)
Suzuki GSX-S 1000, il motore deriva dalla ''Gixxer'' K5
Motore: 4 cilindri in linea, 999 cc (derivato GSX-R 1000 K5 2005-2008)
Potenza: 145,5 CV a 10.000 giri/min
Coppia: 106 Nm a 9.500 giri/min
Peso: 209 kg (o.d.m.)
Ciclistica: Telaio a doppio trave in acciaio, forcella rovesciata regolabile 43mm, monoammortizzatore regolabile
Pregi
La GSX-S1000 è la naked giapponese più moderna della selezione e la più simile al modello attualmente in commercio, almeno dal punto di vista tecnico. Il motore derivato dalla leggendaria GSX-R K5 ''a corsa lunga'' è una garanzia: erogazione piena su tutta la gamma di giri con spinta già dai bassi, ma capace di esplodere agli alti regimi con un allungo da vera superbike. Il sound è da brividi, degno delle migliori sportive. Ciclistica da riferimento con avantreno comunicativo e precisione millimetrica in piega. Peso contenuto (209 kg) che si traduce in agilità impressionante nei cambi di direzione. Design aggressivo e moderno che non passa inosservato. Tre mappe motore (A-B-C) e controllo di trazione regolabile su 5 livelli. Ottima qualità costruttiva giapponese. È la scelta perfetta per chi cerca una naked con carattere sportivo marcato ma anche un pizzico di tecnologia moderna in più.
Difetti
Più moderna non vuol dire priva di difetti. Anche il leggendario K5, infatti, specialmente nelle prime generazioni non era esente da un leggero effetto on-off dell'acceleratore in mappa A e le gomme di primo equipaggiamento non erano all'altezza delle performance, ma sarà molto difficile che le troviate ancora montate a distanza di anni. Anche lei, come le cugine nipponiche, sul mono non spicca, se la trovate con un sostitutivo aftermarket è un upgrade in meno da effettuare.
Cosa Controllare
Tagliandi: controllo scrupoloso manutenzione ogni 6.000 km
Freni Brembo: verificare stato pastiglie e dischi, usura più rapida rispetto ad altre naked
Sospensioni: forcella regolabile può perdere olio, verificare assenza perdite
Elettronica: testare funzionamento TC, mappe motore e strumentazione
Motore: il 4 cilindri K5 è affidabile, ma verificare assenza rumori anomali e consumo olio
Consigli Generali per l'Acquisto
Budget e Kilometraggio
Per le 1000cc giapponesi, puntate a modelli con 30-50.000 km se ben manutenuti. Molti esemplari superano tranquillamente i 100.000 km senza problemi significativi, mio fratello ad esempio ha una Z1000 (SX) con oltre 130.000 km, ma la manutenzione è fondamentale.
Documenti da Verificare
Libretto di manutenzione completo e timbrato
Fatture dei tagliandi presso officine autorizzate o specializzate
Certificato di proprietà pulito senza fermi amministrativi
Eventuali fatture accessori o modifiche
Test di Prova
Avviamento a freddo: deve partire al primo colpo
Rumori motore: nessun ticchettio anomalo o rumori metallici
Cambio: innesti precisi senza scalate faticose, anche la ricerca della folle deve essere semplice, controllate la frizione
Freni: potenti e progressivi, senza pulsazioni o spugnositá
Sospensioni: devono assorbire buche senza colpi secchi o rumori
Vibrazioni: minime al minimo, accettabili solo agli alti regimi
Fumosità scarico: nessun fumo blu (olio) o nero (carburazione)
Temperatura: deve raggiungere e mantenere temperatura di esercizio
Conclusioni
Il mercato delle maxinaked giapponesi a 4 cilindri da 1000cc degli anni 2010 offre ottime opportunità. Sono moto mature tecnicamente, affidabili e ancora prestazionali rispetto a molti modelli recenti. L'importante è verificare la manutenzione e lo stato generale: una moto ben tenuta di 12-15 anni fa vale molto più di una recente trascurata. Con 4.000-6.000 euro si può trovare un'ottima maxinaked giapponese pronta all'uso che regalerà soddisfazioni per altri 50.000 km.