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Come va la Honda CBR250R


Avatar Redazionale , il 13/03/11

13 anni fa - Cavalli adeguati e guida divertente per la Honda CBR250R

La vera novità della gamma CBR e la CBR250R. Una moto al passo con i tempi che sa mostrare anche gli artigli

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FATTA BENE In sella alla Honda CBR250R tutto è più simile a quanto si è abituati a vedere sulle moto "vere". Strumentazione, blocchetti elettrici, leve e, più in generale, le finiture sembrano quelle di una moto di maggior cilindrata e sono buone in assoluto. Certo, qui non ci sono componenti all'ultimo grido o soluzioni di particolare effetto, ma serve ricordare che questa 250 costa poco più di 4.000 euro, mentre lo scooter più vicino per cilindrata e prestazioni (l'SH 300, per restare in famiglia) costa quasi 1.000 euro in più...

QUASI UNA SPORT TOURER La stessa sensazione di spazio provata sulla 125 si ritrova sulla Honda CBR250R, che mantiene la sella a un'altezza corretta da terra (780 mm) e una triangolazione da sport tourer fra la seduta, le pedane e il manubrio. Solo la leva del freno è regolabile, ma per fortuna la frizione è molto morbida e ha una leva lunga, per cui difficilmente qualcuno potrebbe trovarla scomoda da utilizzare. Per chi volesse rendere più aggressivo il colpo d'occhio della moto, Honda ha a listino un nutrito numero di pannelli in carbon look, disponibili sia per la 250, sia per la 125.

NON VA SPREMUTO Già in configurazione di serie, comunque, la CBR250R non sfigura e, anzi, mostra un look che fa presagire del sano divertimento alla guida. Il primo impatto con il nuovo monocilindrico di 250 cc conferma questa sensazione perché, lungi dall'essere definibile brillante, se non altro non richiede di essere spremuto allo stremo per dare un minimo di spinta. Il lavoro fatto sul motore, infatti, ha dato i risultati attesi e si percepisce chiaramente la capacità di "tirare" tutte le sei marce disponibili anche partendo da regimi medio bassi.

IL MONO NON STRAPPA Il rovescio della medaglia di un "tiro" piacevole è però una certa tendenza a sedersi in prossimità del limitatore, dove invece sarebbe stato divertente trovare un'ultimo barlume di brillantezza. Così non è, e questa caratteristica distanzia abbastanza la CBR250R dalla concorrente diretta, la Kawasaki Ninja 250, il cui bicilindrico ama girare alto. Difficile dire quale dei due in definitiva vada più forte, però, a meno di un confronto diretto. Quel che si può dire a suo favore è che il motore Honda non disdegna di scendere un po' di giri anche con una marcia lunga innestata, riprendendo senza strappi, seppur con una certa flemma...

BELLA GUIDA Il percorso scelto per il test di questa moto era un tipico misto aperto, da affrontare pennellando le curve e lasciando a riposo il più possibile freni e cambio. In questa situazione la CBR250R ha mostrato una bella guidabilità, precisa e stabile, oltre che piuttosto confortevole. La sella mantiene i difetti di quella della CBR125R, ma forse per il maggior coinvolgimento che questa 250 permette, ci se ne accorge di meno, mentre si apprezza ancor di più la buona protezione aerodinamica anche a velocità autostradali.

SCELTA DI COMODO? Per chiudere, bisogna dire che il giudizio sui freni è sospeso, dato che le moto in prova erano tutte equipaggiate di ABS, che da noi non verrà importato. Questa scelta è comprensibile in termini di mercato (in Italia l'ABS lo vogliono solo pochi "illuminati"), mentre lo è un po' meno in termini di immagine. Tempo fa Honda dichiarò che entro pochi anni avrebbe montato "sistemi frenanti evoluti" su tutti i suoi mezzi a partire dai 250 cc. Bene, sulla CBR250R l'ABS l'hanno montato, ma poi non lo importano. Forse un po' di coraggio in più potrebbe servire per ribadire il primato di maggior costruttore di moto al mondo, per cui anche di leader tecnologico, nonché di creatore (o anticipatore) di nuove tendenze.


Pubblicato da Michele Losito, 13/03/2011
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