Sono circa una trentina le novità auto che mi sono passate per le mani quest'anno, tra modelli giunti sul mercato nel 2025 e anteprime che arriveranno nelle concessionarie nel 2026. Quali sono le migliori? Qui di seguito la mia personalissima classifica top 10 con i modelli che più mi hanno impressionato, convinto, emozionato.
Ci sono SUV compatti e di medie dimensioni, citycar e utilitarie. Senza dimenticare (e come potrei) qualche auto sportiva per palati fini e piedi pesanti. Le mie preferite, dicevo, anche se quasi nessuna si è salvata da qualche critica. Nemmeno...
Toyota Aygo X Hybrid - 10° posto
Toyota Aygo X Hybrid merita, secondo me, una nomination nella top 10 assoluta e i motivi sono presto spiegati: è l'unica nella classe delle supercompatte a poter vantare un motore full hybrid. E che motore! Quello firmato Toyota, che l'ibrido moderno l'ha inventato, per metterlo sotto il cofano della Prius nel lontano 1997.
Grazie all'iniezione di potenza, la nuova Aygo X ha ora tutto quello che serve per un utilizzo a 360° e trasmette sensazioni da auto grande: dietro al suo volante, ti dimentichi che è lunga appena 3,78 metri e ti senti sicuro come su modelli di classe superiore.
Certo, nella prova non le ho lesinato qualche sottolineatura: le principali riguardano il sound del motore, un po' troppo presente in abitacolo, e forme che sfruttano male gli ingombri, lasciando pochi centimetri per chi siede dietro. Anche le portiere posteriori, a ben guardare, sono un difetto: piccole e dotate di vetri che si aprono a compasso.
Dalla sua, però, la Aygo X Hybrid sa offrire un piacere di guida che non ti aspetti da un'auto di queste dimensioni e ha un prezzo d'attacco molto aggressivo rispetto alle principali rivali del segmento: grazie a una promo che dovrebbe valere per tutto il 2026, si parte da 17.950 euro.

BMW Serie 2 Gran Coupé 2025 - 9° posto
Il look è divisivo, specialmente nel frontale, e la carrozzeria a tre volumi non è molto popolare in Italia perché - oggettivamente - non è il massimo per ottimizzare gli spazi in funzione degli ingombri.
Ciò nonostante, la BMW Serie 2 Gran Coupé 2025 da poco rinfrescata merita un posto in questa top 10, perché dimostra ancora una volta (come se ce ne fosse davvero il bisogno) che la fama della casa tedesca è ben meritata, quando si tratta di piacere di guida.
E questo vale anche nel caso della Serie 2 Gran Coupè, che rispetto ai modelli più celebrati della casa bavarese ha la trazione anteriore invece che posteriore. Al più l'integrale, con la motorizzazione più spinta. Ma non è per la versione più ''cavallata'' che la metto in classifica.
Quello che mi ha colpito di lei è la sua capacità di combinare uno sterzo precisissimo eppure molto progressivo con un telaio dalla superba agilità, che tra le curve mi ha trasmesso sensazioni di leggerezza, maneggevolezza e controllo uniche. Specie con la motorizzazione tre cilindri a benzina mild hybrid da 1,5 litri, 170 CV e 280 Nm.
Dimostra che non c'è bisogno di modelli davvero estremi per assaporare il vero piacere della guida.

Honda Civic Type R - 8° posto
Ho appena finito di dire che ''non c'è bisogno di modelli davvero estremi per assaporare il vero piacere della guida'' e poi entra in scena lei: la Honda Civic Type R, che per il suo canto del cigno si è vestita in Italia delle parti in carbonio dell'edizione Best Lap.
Complice il superbollo e un look azzeccato fino a un certo punto, la Civic in Italia non ha sbancato al botteghino, ma la Type R che ho provato in pista merita un posto in top 10 per la sua capacità di combinare prestazioni da vera supercar (275 km/h; 0-100 km/h in 5,4 secondi) con una fruibilità da normale berlina.
Della berlina ha la facilità di guida e l'abitabilità, ma sul terreno giusto la più sportiva tra le Honda attuali è un concentrato di emozioni e tecnologia racing, che passano per sospensioni a controllo elettronico e per un cambio manuale con punta-tacco automatico, che è un omaggio alla bella guida d'antan.
Non fosse perché da lei mi aspettavo una maggiore leggerezza, per il look impegnativo da indossare tutti i giorni e per l'assoluto livello di chi ha meritato posizioni più alte in classifica, l'avrei vista bene sul podio. E anche meglio nel mio garage.

Ferrari 12Cilindri Spider - 7° posto
Se il metro di giudizio fosse solo l'emozione, la Ferrari 12Cilindri Spider meriterebbe non solo la prima posizione, ma proprio una classifica a parte. Il V12 Ferrari, con il suo sound che incantava anche il direttore d'orchestra Von Karajan, non si accontenta di entrarti nell'anima passando per le orecchie, ma sa anche strapazzarti i cinque sensi con la forza di uno tsunami e la precisione di un cardiochirurgo.
Più che rileggere la prova scritta a caldo, mi preme raccontare cosa quella maestosa Ferrari mi abbia lasciato a mesi di distanza, ora che il polverone scatenato da un turbine di sensazioni fortissime ha avuto il tempo di calmarsi e lasciar sedimentare alcuni pensieri.
Bellissima e inarrivabile, della 12Cilindri continua però a turbarmi una piccola sbavatura con cui non riesco a fare pace e che riguarda la guida sui lunghi curvoni autostradali: qui è raro, ma non impossibile, notare piccole interferenze nella guida generate dalle ruote posteriori sterzanti. Un dettaglio che fa percepire una piccola impurità in un'esperienza di guida altrimenti cristallina.
Ma non è per questo che la Ferrari occupa la 7° posizione in classifica invece della pole position a cui sembrava predestinata. Accetto pareri contrari in materia, ma secondo me è troppo facile tirare fuori un capolavoro quando non c'è limite al prezzo e quando l'aspetto emozionale giustifica una progettazione a senso unico.
IMHO le piazze migliori di questa top 10 spettano a chi ha saputo trovare compromessi più realistici per risolvere i problemi concreti dell'automobilista medio. Se la pensi come me, continua a leggere.

Renault Clio 2026 - 6° posto
Il suo look grintoso e mascolino, che sembra tradire qualche ispirazione estranea al design della Régie, ha spaccato in due il pubblico, ma quando ho potuto guidarla su strada, la nuova Renault Clio ha spazzato via ogni altra considerazione con una guida sorprendente.
Nella versione E-Tech Hybrid mi è piaciuta da matti, per la prontezza sotto al piede, per il vigore in ripresa e per la messa a punto del telaio, che la rende una gioia da guidare sulle strade di montagna.
Qualcuno ha storto il naso quando ho osato paragonare il feeling del suo sterzo con quello delle Porsche: troppo diversa l'architettura del veicolo con il motore e la trazione che cambiano fronte, verrebbe da pensare.
Eppure la Clio mi ha fatto sentire tra le mani le gomme anteriori e il modo in cui mordevano l'asfalto, schiacciandosi e distendendosi sulle compressioni, con un dettaglio che mi ha riportato alla mente proprio le cavalline di Stoccarda.
Il tutto senza essere un modello estremo, ma anzi un'auto perfetta anche per la guida di tutti i giorni, che nella sua classe può vantare un'abitabilità e un bagagliaio ai vertici e consumi particolarmente contenuti.
Piaccia o no il suo stile, la nuova Clio ha tutte le carte in regola per conquistare un pubblico davvero ampio. E sarei assai curioso di provarne una versione Wililams se i francesi dovessero decidere di farla per rinverdire i vecchi fasti.

Omoda 5 SHS-H - 5° posto
Per provarla in anteprima sono andato fino in Cina, ma la Omoda 5 SHS-H ha saputo sorprendermi. Nelle linee colgo riferimenti ad alcune tra le migliori auto sul mercato (lascio a te il compito di scovarli tutti) ma l'insieme è gradevole ed equilibrato.
Gli interni sono ben confezionati e propongono uno stile sobrio: chi si aspetta un abitacolo troppo ''carico'' dovrà ricredersi. Non mancano, comunque, sedili dal look molto sportivo, con poggiatesta integrato nello schienale, e una plancia digitale con due display da 12,3 pollici.
Anche lato guida la Omoda 5 mi ha convinto, con consumi molto contenuti (qui la prova dettagliata di Alessandro e Danilo) e sensazioni da auto elettrica, anche se va a benzina e non si ricarica alla spina. Fluida, scattante e silenziosa al tempo stesso.
Addirittura più silenziosa di molte rivali più affermate, che adottano uno schema full hybrid simile al suo: per la maggior parte del tempo il motore termico si limita a generare corrente per alimentare la batteria e il motore elettrico di trazione. Come sulle Honda, poi, solo in certe situazioni, il termico si collega direttamente alle ruote tramite una frizione automatica, per partecipare alla spinta.
Risultato, consumi all'osso e uno 0-100 km/h in 7,9 secondi: tempo brillante anche se le caratteristiche di guida privilegiano il comfort alla sportività. Forte delle dimensioni giuste per adattarsi a qualunque impiego, Omoda 5 con il suo Super Hybrid System è un'auto molto versatile e proposta a prezzi molto aggressivi.
Nel momento in cui scrivo, c'è una promozione per pagarla in 35 rate da 149 euro al mese, con anticipo e maxi-rata che portano la spesa complessiva a 26.500 euro: richiesta modica per un'auto nuova con queste caratteristiche.
Difetti? Piccole sbavature, come una frenata rigenerativa che, impostata per il massimo recupero energetico, interveniva in ritardo rispetto al rilascio dell'acceleratore. Ma è una sottigliezza che si può risolvere facilmente con un aggiornamento software. Chissà che Omoda non ci abbia già pensato (io in Cina l'avevo fatto notare agli ingegneri).
''Nomen omen'', dicevano i latini: vuol dire che nel nome è scritto un presagio. Ed ecco che l'Omoda 5 guadagna la quinta piazza in questa top 10. Coincidenze?
Fiat Grande Panda Hybrid - 4° posto
La Fiat Panda è un'auto che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'automobile. Non c'è nulla da aggiungere o da spiegare. Durissimo il compito della nuova Fiat Grande Panda Hybrid, che è arrivata sul mercato quest'anno all'ombra di un autentico mito e con addosso tutta la pressione che ne consegue. Rischio di deludere? Altissimo.
Certo il salto di classe ha portato con sé prezzi che molti, oggi, fanno fatica ad affrontare e per questo la Panda originale rimane un mito inavvicinabile. Ma se anche la nuova Grande Panda diventerà un modello un pizzico più esclusivo, non si può negare che raccolga la pesante eredità in modo credibile.
Il design, secondo me, è azzeccatissimo. Al netto di un parabrezza più inclinato, che deve adeguarsi alle mutate norme di sicurezza, i tratti fondamentali ci sono tutti: evoluti in un crossover al passo coi tempi.
Ancora più interessanti sono gli interni, che si staccano nettamente dall'austerity della Panda originale per portare a bordo freschezza e vivacità inedite. Persino una certa ''joie de vivre'', viene da sottolineare, pensando alle origini del motore che ha sotto al cofano.
Proprio il 3 cilindri turbo da 1,2 litri elettrificato, condiviso con molti modelli del gruppo Stellantis, è argomento controverso, perché deriva da un'unità che in passato ha dato qualche noia meccanica.
Ma i punti deboli sono stati eliminati e ora il mild hybrid Stellantis piace per come combina un costo contenuto con un'efficienza quasi al livello dei motori full-hybrid della concorrenza.
La Grande Panda Hybrid è un'auto concreta e sfiziosa, che sfrutta davvero bene i suoi ingombri risultando spaziosa, pratica e facile da vivere. Il tutto con prezzi a partire da 18.900 euro (la versione a benzina costa 2.000 euro in meno). Per questo merita un posto in questa top 10. A ridosso del podio.

Nissan Qashqai e-Power 2026 - 3° posto
Quasi 30 km/l è il dato che ho ottenuto in una prova consumi che dal centro di Milano mi ha portato in giro per le campagne del pavese, fino a tornare alla base: Nissan Qashqai 2025 ha fatto un deciso passo in avanti rispetto alla versione precedente grazie a un profondo aggiornamento tecnico al motore ibrido e-Power, che ha visto la parte termica sostituita in blocco.
I risultati li ho toccati con mano e il bello è che il nuovo sistema e-Power non ha intaccato la piacevolezza di guida che già conoscevo, anzi esaltandola con una maggiore silenziosità.
Di fatto Qashqai e-Power trasmette ancora più di prima sensazioni da auto elettrica senza l'assillo della ricarica. L'accelerazione è pronta, fluida e continua - niente passaggi di marcia a indurre sussulti. E niente prese di corrente, nè colonnine né cavi: qui il pieno si fa a benzina.
Consuma pochissimo ed è dannatamente piacevole da guidare. Oltre ad avere tutto ciò che serve per affrontare qualunque situazione: le manca solo la trazione integrale.
L'obiettivo di Nissan era di raggiungere l’autonomia e la convenienza di un diesel con la raffinatezza di un EV e da quello che ho visto (in attesa di ulteriori verifiche) nuova Qashqai e-Power sembra all'altezza delle promesse. Prezzo da 38.100 euro.
Mazda CX60 2025 - 2° posto
Quand'è uscita, nel 2022, Mazda CX60 ci ha messo poco a conquistarmi: per le linee eleganti, per interni rifiniti a regola d'arte, per una tecnologia di bordo facile da usare e - soprattutto - per il suo motore 6 cilindri in linea da 3,3 litri diesel mild-hybrid, generoso e assai poco assetato.
Mazda CX60 si è rinnovata nel 2025, con aggiornamenti principalmente sottopelle, che riguardano la messa a punto dello sterzo e delle sospensioni: per garantire una guida più confortevole, silenziosa e fluida. Ma anche più precisa e composta tra le curve.
Di fatto, il MY25 porta in dote quegli affinamenti che probabilmente avremmo visto già sulla versione precedente, se la pandemia di Covid non avesse introdotto dei ritardi nella messa a punto. O almeno, questo è ciò che sostengono alcuni rumors. Chissà.
Sta di fatto che, raggiunta la piena maturità, la nuova CX60 mi piace sempre di più e si merita la piazza d'onore del mio podio virtuale. Prezzi da da 53.850 euro.

Kia Niro Tri-fuel - 1° posto
Lo avevo anticipato parlando della Ferrari: per me la migliore auto del 2025 è quella che risolve i problemi degli automobilisti normali e da questo punto di vista il gradino più alto del podio va alla Kia Niro Tri-Fuel. Prima auto full hybrid proposta con il kit GPL montato dalla Casa, la Kia Niro HEV GPL piace alle amministrazioni comunali più zelanti e taglia drasticamente il costo-carburante.
Con lei ho fatto 4.500 km spendendo molto meno che con le migliori auto a benzina o diesel (tanto più che ora il diesel in Italia verrà penalizzato dalla rimodulazione delle accise). In autostrada, dove i carburanti costano di più, ho speso meno di 7,8 euro/100 km e con un pieno di gas faccio 400 km filati alla massima velocià consentita dal codice. L'autonomia combinata di GPL e benzina supera i 1.250 km ''veri''.
La Kia Niro Tri-Fuel mette poi sul piatto una costruzione curata e interni dai montaggi solidissimi, che trasmettono una qualità percepita elevata nonostante non sia e non voglia essere un'auto di lusso. Inoltre sfrutta bene i suoi 4,42 m di lunghezza per darmi un abitacolo spazioso e un bel vano bagagli da 425 litri.
Prima di comprare un'auto a GPL bisogna fare i conti con una manutenzione leggermente più onerosa, che prevede la sostituzione obbligatoria della bombola ogni 10 anni, ma si stima che il risparmio consentito dal costo del GPL alla pompa si traduca in 5.000 euro di vantaggio ogni 130.000 km. Prezzi da 34.750 euro.
| Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
|---|---|---|
| Niro 1.6 GDi 141 CV HEV Business | 93 / 68 | 32.750 € |
| Niro 1.6 GDi HEV GPL DCT6 Business | 90 / 66 | 34.750 € |
| Niro 1.6 GDi 141 CV HEV Style | 93 / 68 | 35.500 € |
| Niro 1.6 GDi 141 CV HEV Evolution | 93 / 68 | 37.500 € |
| Niro 1.6 GDi HEV GPL DCT6 Style | 90 / 66 | 37.500 € |
| Niro 1.6 GDi 183 CV PHEV Business | 93 / 68 | 39.450 € |
| Niro 1.6 GDi HEV GPL DCT6 Evolution | 90 / 66 | 39.500 € |
| Niro 64,8 kWh 204 CV EV Business Special Edition | - / - | 40.950 € |
| Niro 1.6 GDi 183 CV PHEV Style | 93 / 68 | 42.200 € |
| Niro 64,8 kWh 204 CV EV Style | - / - | 43.100 € |
| Niro 1.6 GDi 183 CV PHEV Evolution | 93 / 68 | 44.200 € |
| Niro 64,8 kWh 204 CV EV Evolution | - / - | 52.700 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Kia Niro visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Kia Niro






