3 giorni fa - Meglio una Ducati Panigale V4 S Carbon o la Panigale V2 S con scarico aperto?
Da una parte Ducati Panigale V4 S Carbon, dall'altra la Panigale V2 S con Termignoni in titanio: la prova "comparativa" in pista a Misano
È sempre la stessa storia. Chissà perché noi motociclisti, quando dobbiamo scegliere, optiamo sempre per ''di più''. Come a dire che, in questa speciale sfida intestina tra Ducati – Panigale V4 S Carbon e Panigale V2 S con scarico ''aperto'' Termignoni – non ci sia dubbio, su quale sia la migliore. Invece qualche dubbio dovremmo averlo, perché da una parte c'è una moto dalle prestazioni inarrivabili per l'uomo medio, dall'altra una moto tutta razionalità che però emoziona e galvanizza perché, pur non avvicinandosi nemmeno lontanamente al suo limite, ti fa sentire che vai alla grande, come quelli ''veri''. Quindi, qual è la migliore supersportiva Ducati tra Panigale V4 S Carbon e V2 S con scarico Termignoni? Provo a rispondervi (leggi fino alla fine...).
Ducati Panigale V4 S Carbon: dati tecnici
Ducati Panigale V4 S Carbon
Iniziamo dai meri numeri. Panigale V4 S Carbon e Panigale V2 S non sono nemmeno comparabili, scheda tecnica alla mano. Da un parte una superbike con motore V4 da 1.103 cc per 216 CV a 13.500 giri/min e 120,9 Nm a 11.250 giri/min e un peso di 187 kg senza carburante (la Carbon scende a 186 kg).
Ducati Panigale V2 S (con Termignoni): dati tecnici
Ducati Panigale V2 S con completo Termignoni
Dall'altra parte la V2 S, nuova sportiva con motore bicilindrico a V di 90° per 890 cc, capace di 120 CV a 10.750 giri/min e 93,3 Nm a 8.250 giri/min con un peso di 176 kg senza carburante. Per cercare di stare al passo – si scherza, impossibile – la V2 che Ducati ci ha messo a disposizione è dotata di unità Termignoni in titanio: il sistema di scarico completo porta +5,5 CV e +4,5 Nm extra, mentre scende il peso di 4,5 kg (quindi 125,5 CV, 97,8 Nm e 171,5 kg). Nonostante la ''Panigalina'' faccia del suo meglio, i numeri rispetto alla maxi sono impietosi. Confronto già perso in partenza?
Ducati Panigale V4 S Carbon: il test del mostro ''per tutti''
In piega a Misano con la Ducati Panigale V4 S Carbon
Misano, Pirelli Track Day. Nonostante sia redattore di Motorbox da 5 anni è la mia prima su una Panigale in pista. Visto che la V2 e la V4 non sono abbastanza, mi butto sulla V4 S Carbon. Rispetto alla versione ''normale'' questa aggiunge parafango anteriore e posteriore in fibra di carbonio, ali in carbonio e – soprattutto – cerchi del pregiato materiale. Quasi 1 kg meno – 0,950 grammi – rispetto ai forgiati della V4 S, per una riduzione del momento d’inerzia del 12% all’anteriore e del 19% al posteriore (dati Ducati). Una moto quindi più ricca e leggera, là dove conta davvero: portarsi dietro un kg meno di masse non sospese cambia di molto le carte in tavola.
Motore-elettronica
L'abitabilità sulla Panigale V4 S (Carbon) è molto buona anche per chi è alto 180 cm come il sottoscritto
Inizio quindi dalla V4 S Carbon. Ho girato a Misano la settimana precedente, sulla RSV4 1100 Factory, in occasione dell'Aprilia Pro Experience, quindi voglio la V4 per fare un paragone ''diretto''. Faccio zig-zag in pitlane e l'agilità è piuttosto spiazzante ma, non avendo mai guidato la V4 S ''standard'', non so quanto siano più svelti i cerchi in carbonio rispetto a quelli forgiati. Appena entro sul nastro d'asfalto del Marco Simoncelli, inizio a familiarizzare con il V4 e i suoi 216 CV. Mi basta il primo giro ''lanciato'' per rimanere basito: entro in curva apro il gas e non succede nulla, almeno finché non sono praticamente dritto, allora la Panigale accelera e si scatena in una corsa furiosa (scoprirò solo dopo di essere in mappa Sport, scelta ''soft'' di Ducati per il primo turno). Dentro di me però penso ''Che facilità, è davvero incredibile''. Una moto da oltre 200 CV così guidabile è davvero una sorpresa (l'Aprilia, la settimana precedente, non mi era sembrata così amica). Quando, il turno dopo, entro con la mappa Race, cambia tutto – nel senso che posso accelerare anche a moto piegata – tranne la facilità con cui riesco a guidare: sento, forse come non mai su una maxi supersportiva, di potermi spingere oltre, di poter osare, il limite è altissimo ma la Panigale sembra dirmi ''Tranquillo, penso a tutto io''.
Frenata-ingresso in curva
Con la Ducati Panigale V4 S Carbon
Poi arriva il momento di frenare e le pinze HyPure mi fanno sentire semplicemente inopportuno: il loro potenziale lo percepisco, mi immedesimo per un attimo in Pecco e soci, nelle loro staccate poderose, pur rendendomi conto che io non sto sfruttando il 50% di quell'impianto frenante. Saranno anche i cerchi in carbonio, probabilmente in buona parte il merito è anche del Race e-CBS – sistema di frenata combinata con funzionalità Cornering che chiama in causa il freno posteriore a centro curva, per chiudere la traiettoria – ma questa Panigale V4 entra nelle curve con una facilità e una velocità... sono piegato un sacco e sento tutto nelle mie mani, la confidenza è davvero totale (gli pneumatici sono Pirelli Diablo Slick). Giro dopo giro, però, staccate e accelerazioni brucianti si accumulano e la proverbiale facilità – per essere una maxi da oltre 200 CV, si intende – lascia segni. Si comincia a far fatica, a farsi ''portare'' in giro dalla Panigale, piuttosto del contrario. Insomma, la V4 si rivela per quello che è: una MotoGP con targa e fanali.
Ducati Panigale V2 S: le differenze tra ''base'' e ''da pista''
La Panigale V2 S con il completo Termignoni
Mentre la Panigale V4 S Carbon non ha la sua omologa versione ''di serie'' nel box, Panigale V2 S è disponibile sia in versione standard che con scarico completo e sospensioni tarate ad hoc per l'uso in pista. Il primo confronto, quindi, più che tra V4 S e V2 S, è tra la versione stradale della V2 S e quella ''da pista''. Ducati per la sua Panigalina consiglia – e fornisce a noi giornalisti – il seguente setting: precarico forcella tutto aperto, 5 click da tutto chiuso in compressione e 15 click da tutto chiuso per l'estensione. Al posteriore, il mono, è così regolato: 5 giri di precarico, 2 click in compressione da tutto chiuso, 8 click in estensione da tutto chiuso. Una forcella più ''libera'' e un mono più sostenuto sembra la ricetta per stare al passo con quegli oltre 5 CV e 4 Nm che la coppia di... cannoni Termignoni porta con sé.
Ducati Panigale V2 S, il test della versione ''base'' e di quella ''da pista''
Con la Ducati Panigale V2 S
Sceso dalla Panigale V4 S Carbon la Panigale V2 S sembra un giocattolo. Più leggera, più comoda e meno estrema nella posizione, meno impegnativa a livello fisico. Senza rubare molto spazio alla prova della versione ''da pista'' – la prova della Panigale V2 S di serie la trovate qui – devo dire che è stata una bella sorpresa. Il motore è bello pronto alla prima apertura del gas, ma con la versione dotata di scarico aperto arriva – oltre a un sound davvero... incacchiato – anche quell'allungo comodissimo per non sbattere contro il limitatore in uscita di curva. Se il motore con lo scarico di serie rischia di essere un po' ''preciso'' per l'uso a cannone in circuito, il completo Termignoni dà esattamente quella dose di giri extra per potersi godere anche i rettilinei con le maxi che ti sverniciano da tutte le parti. Con 125 CV la lotta è impari, ma quando si tratta di frenare ed entrare in curva, la ''piccola'' sa il fatto suo.
Ducati Panigale V2 S vs V4 S Carbon: il confronto in pista
Full gas con la Panigale V4 S Carbon
Quella tra Panigale V2 S e Panigale V4 S è, ovviamente, una sfida impari. Si tratta più di un confronto, per capire quali sono pro e contro di ognuna. La V4 S, in particolare in versione Carbon, è una superbike con targa e fanali: prestazioni incredibili – basti pensare che i piloti professionisti girano a pochi secondi dalla MotoGP – ma anche una facilità disarmante, per essere una maxi. Ciclistica ed elettronica sono state concepite ''per tutti'', ma le velocità in rettilineo e l'impegno psico-fisico richiesto per fermarla, giro dopo giro, impegnano corpo e mente. Prestazioni da MotoGP che richiedono una mente e un fisico allenati, per non essere sopraffatti. Ecco perché, nonostante l'eccezionale duttilità, la Panigale V4 S resta – o dovrebbe restare – una moto per amatori di alto, altissimo livello. Dall'altra parte la V2 S è un giocattolo, più piccola, leggera e meno estrema, anche nella posizione di guida. Non per questo lenta o non appagante, anche perché sono sicuro che a Misano un pilota con 120 CV e questa ciclistica/elettronica gira in tempi vicini al 1'40'' (irraggiungibili dai più anche con le maxi). La Panigale V2 2025 ha fatto discutere: addio al monobraccio, al Desmo e meno CV, ma parliamoci chiaro, sul serio non bastano? Sì, sul rettilineo i 1.000 ti sverniciano, ma poi in frenata e in curva? Solito discorso. La nuova Panigalina è capace di divertire e trasmettere sensazioni da vera moto corsaiola, come tutte le Ducati d'altra parte. Rispetto alla V4, però, stai una giornata in sella e sei ''riposato''. Avremmo tutti bisogno di moto più razionali come lei, speriamo che il pubblico le dia quel che merita.
Ducati Panigale V2 S vs V4 S Carbon: i prezziCon la Ducati Panigale V2 S a Misano
Tra le Panigale V4 S Carbon e V2 S con scarico completo Termignoni ci passa una moto. La prima ha un prezzo di 6.000 euro superiore a quello della V4 S, toccando quota 39.990 euro, mentre servono 2.600 euro in più per montare le marmitte ''aperte'' sulla V2 S, col prezzo che arriva a quota 21.766 euro. Anche questo è un aspetto non indifferente: V2 e V4 sono destinate a due utenti differenti, anche portafogli alla mano.
La sfida in video
Se sei arrivato fino qui, meriti un bonus. Clicca Play e gustati la sfida in video.