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Strategie

Stop diesel e benzina dal 2035, filiera auto "ringrazia" il Governo


Avatar di Lorenzo Centenari , il 13/12/21

2 anni fa - Anfia preoccupata: con spinta all'elettrico, disastro occupazionale

Stop auto diesel e benzina in Italia da 2035, l'opinione di Anfia
Anfia preoccupata: con spinta troppo frettolosa verso l'auto elettrica, l'Italia corre incontro ad un disastro occupazionale

L'Ue chiama, l'Italia - per bocca delle autorità politiche - risponde. Ma dimentica di interpellare la protagonista, cioè l'industria. La nota diffusa nel fine settimana dal CITE (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica), nota nella quale si afferma l'intenzione di recepire le direttive comunitarie sulla sospensione della vendita di auto a combustione interna entro il 2035, alle aziende della filiera produttiva automotive, riunite sotto l'ombrello di Anfia, fa scattere il campanello d'allarme. Imprenditori, dipendenti, indotto: la corsa verso il full electric mette a rischio un intero comparto

QUANTA FRETTA MA DOVE CORRI ''L’accelerazione troppo spinta verso l’elettrificazione - lamenta Anfia - non solo è dannosa, ma anche non è coerente con le posizioni espresse, ancora poche ore prima, da autorevoli esponenti del Governo stesso. Solo qualche giorno fa CLEPA, l’Associazione europea della componentistica, ha pubblicato uno studio in cui sono stati quantificati i danni, occupazionali ed economici, derivanti dalla possibile messa al bando dei motori a combustione interna al 2035 nei diversi Paesi manifatturieri a vocazione automotive, ed evidenziato che l’Italia rischia di perdere, al 2040, circa 73.000 posti di lavoro, di cui 67.000 già nel periodo 2025-2030. Siamo di fronte a perdite che le nuove professionalità legate all’elettrificazione dei veicoli non basteranno a compensare''.

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PAROLE FORTI Da qui la richiesta di chiarimenti da parte dell'associazione: ''Se rispecchia realmente le posizioni del Governo italiano, il CITE non può non aver tenuto conto di questi impatti e, considerato il suo ruolo di organo di coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica, non può aver preso e comunicato alla stampa una decisione così forte senza aver contemporaneamente predisposto un piano di politica industriale per la transizione del settore automotive, operativo sin da oggi. La transizione produttiva di un settore chiave per l’economia dell’Italia non può essere fatta di annunci sulla stampa''.

MARCIA INDIETRO ''A nome di tutte le imprese della filiera, degli imprenditori italiani e dei lavoratori del settore automotive - conclude Anfia -, auspichiamo un ripensamento, o comunque un chiarimento, su quanto espresso nella nota e, soprattutto, chiediamo al Governo italiano di fare quello che i governi degli altri Paesi hanno già fatto: dare delle certezze alla filiera e definire al più presto la road map italiana per la transizione produttiva e della mobilità sostenibile''.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 13/12/2021
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