Se un'auto della polizia elettrica sia una buona o una cattiva idea ne abbiamo parlato qui, ma se pensate che una volante a batterie sia argomento di discussione modernissimo, beh, vi sbagliate. Infatti era proprio elettrica la prima ''gazzella'' in assoluto: più di un secolo fa.
La prima auto elettrica della polizia USA
Nel 1899, la città di Akron pagò alla Collins Buggy Company 2.400 dollari di allora per un carro motorizzato dotato di barella e gabbia per i prigionieri. Tra gli accessori figuravano fari e un gong, precursore della sirena. Un mezzo per inseguimenti mozzafiato?
Non proprio: con due motorini elettrici da 4 cavalli e un peso di circa 2,3 tonnellate, il primo EV della Polizia raggiungeva una velocità massima di 18 miglia orarie (meno di 30 km/h) e nella sua prima missione fu impiegato per arrestare un uomo ubriaco.
Ma la velocità non era la priorità. Quell’auto poteva ospitare un’intera squadra di agenti — e da qui nasce il termine “squad car” — ma serviva soprattutto per trasportare i detenuti fino al carcere cittadino.
Dalle batterie alla benzina
D'altronde l'abbiamo raccontato più volte che alla fine dell’800 le auto elettriche erano più diffuse delle auto a benzina (e quelle a vapore, a loro volta, battevano entrambe).
Secondo un censimento del 1899, negli Stati Uniti si contavano 1.575 EV, 1.681 vetture a vapore e solo 936 auto a benzina. Tutto cambiò con la Ford Model T, che nel 1908 rese l’auto termica economica e popolare.
Un anno dopo, a Detroit, arrivò la prima vera auto di pattuglia a benzina: una Packard 30 Touring Car, pagata di tasca propria 350 dollari dal commissario Frank Croul, visto che il Comune aveva detto no. Anche qui, la prima persona caricata a bordo fu un ubriaco.
In dodici mesi l’auto rispose a oltre 2.200 chiamate, convincendo il Consiglio cittadino ad acquistarne una piccola flotta: 9 auto di pattuglia in tutto.
Con il boom del petrolio, le case automobilistiche si lanciarono nel business delle auto attrezzate per le forze dell'ordine: dapprima Ford, che nel 1950 proponeva un allestimento speciale riservato agli agenti con motore V8 da 125 CV: presto seguita da Chevrolet e Dodge.
Il ritorno dell’elettrico
Bisogna arrivare al 2009, quasi 60 anni dopo, per rivedere le pattuglie tornare a sperimentare le volanti a batterie: i primi test furono con la Mitsubishi i-MiEV nelle Midlands britanniche.
Poi fu la volta della BMW i3 nella flotta LAPD (Los Angeles Police Department), finita presto rivenduta, e delle Tesla Model S e Model 3 adottate in California: definite dagli agenti “quasi inutili” ma comunque pioniere.
In tempi recenti, lo Stato del Michigan e l'FBI hanno valutato l'adozione del SUV elettrico Mustang Mach-E, ma la storia non è ancora pronta per chiudere il cerchio e farci tornare alle volanti a batterie.
La fine (in)gloriosa della prima volante elettrica
Se però vi state chiedendo quale fu il destino della ''squad car'' elettrica di Akron, le fonti riportano che il 22 agosto 1900, la cittadina fu coinvolta nella rivolta più violenta della storia dello stato.
Una folla si radunò presso la sede della polizia con l'intenzione di linciare un uomo accusato di aver aggredito sessualmente una bambina di sei anni. Armata di mattoni e bombe, la folla distrusse il municipio e la sede della polizia, tra molti altri edifici.
Durante la rissa, i rivoltosi sequestrarono il carro elettrico della polizia e lo gettarono nel Canale dell'Ohio. Fine della storia? Tutt'altro: il veicolo fu recuperato dall'acqua il giorno dopo, ripulito, riparato e rimesso in servizio. Fu poi venduto come rottame per 25 dollari nel 1905. Dopo soli sei anni di servizio, con una svalutazione del 99%.
Fonti: Bruce Goldfarb, Jalopnik