La Z900RS 2026 è la conferma che Kawasaki sa aggiornare una moto di successo senza snaturarla. Rispetto alla versione attualmente in vendita, la nuova RS porta con sé una cura tecnica che rende la guida più fluida, sicura e godibile grazie all'elettronica, senza rovinare il design di successo che si rifà alla Z1 seppur con dettagli contemporanei.
Cosa c'è di nuovo sulle Z900RS 2026
La differenza più evidente con la Z900RS 2025 sta nell’elettronica e nella gestione motore. La 2026 introduce Ride-by-Wire, valvole a farfalla elettroniche (ETV), cruise control, IMU con KCMF e il Kawasaki Quick Shifter bidirezionale, tutti aggiornamenti che abbiamo già apprezzato sulla Z900 2025 e che ce l'hanno fatta preferire alla 2024. Esteticamente arrivano collettori e un scarico a megafono ridisegnati e un nuovo fanale posteriore a LED ovale. Rispetto alla SE attuale, la versione 2026 mantiene gli elementi premium ma amplia la connettività e rende la sella più accessibile con l’opzione ribassata a 810 mm.
Motore ed elettronica: la tecnologia aiuta

Il motore, stando a quanto afferma Kawasaki nella sua nota alla stampa, è stato ottimizzato per offrire una maggiore fluidità ai bassi regimi senza perdere brio in alto, i grafici delle curve di potenza e coppia (li trovate nella fotogallery) sembrerebbero dire tutt'altro... la prova su strada ci dirà presto la verità. La messa a punto del motore sfrutta adesso il Ride-by-Wire e le ETV, soluzioni tecniche che dovrebbero smussare l'effetto on-off presente sulle generazioni precedenti, per una risposta dell’acceleratore più lineare e coerente con i riding mode. L’arrivo dell’IMU significa che la Z900RS non è più una retrò “pura”, ma una moto che gestisce frenate, controllo di trazione e interventi in curva con logiche di moderna sportiva grazie al KCMF. Il cruise control e il quickshifter bidirezionale rendono i trasferimenti autostradali e i cambi marcia più rapidi ed efficaci. Seppur non strettamente legate alla guida, sono da segnalare anche l'arrivo della connettività attraverso Rideology The App e una presa USB-C sul manubrio.
La base ciclistica resta fedele al modello attualmente in commercio: forcella upside-down da 41 mm con tarature idrauliche e mono con leveraggio orizzontale, impianto frenante con i dischi da 300 mm e pinze radiali; sulla SE si alza l’asticella grazie a pinze Brembo e tubi in treccia, oltre alla sospensione posteriore Öhlins con regolazione remota del precarico.
Ergonomia, più di una semplice sella ribassata

Anche dal punto di vista ergonomico nessuna novità eclatante da segnalare. La posizione di guida rimane eretta e naturale, adatta ad una moto da sparata sul passo come alla passeggiata per le vie del centro, ad eccezione della sella ribassata opzionale a 810 mm, un plus rispetto ai 835/845 mm dei modelli attuali che migliora l’accessibilità per molti piloti variando anche la dimensione e la distanza del manubrio dal busto del pilota.
Prezzi, versioni e colori
Kawasaki ha giocato bene la carta dell’equilibrio: aggiornamenti sostanziali dove serve, estetica intatta dove conta. Le nuove naked retrò arriveranno nelle concessionarie Kawasaki nel corso del 2026, ma potremo ammirarle dal vivo a EICMA 2025 in anteprima. Ancora non ufficializzato il listino ufficiale, le colorazioni disponibili saranno tre, con la SE ispirata alla Fireball della Z1 in Metallic Spark Black, la Black Ball in Ebony e la classica Candy Tone Red.




















