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Formula 1

Tutto ciò che ha ritardato l'annullamento del GP Australia


Avatar di Luca Manacorda , il 13/03/20

4 anni fa - Tanti i motivi che sommati hanno portato all'imbarazzante ritardo

GP Australia: le giustificazioni di Brawn

Ross Brawn cerca di giustificare l'imbarazzante ritardo nel raggiungere la decisione di annullare il GP Australia

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UNA BRUTTA FIGURA L'interminabile attesa dell'ufficializzazione dell'annullamento del GP Australia, con oltre 12 ore trascorse dalla positività al coronavirus riscontrata in un membro della McLaren, ha rappresentato uno dei momenti più bassi nella storia della F1. I proprietari di Liberty Media hanno provato a giustificarsi per bocca del direttore sportivo Ross Brawn, che in un video ha ricostruito i fatti di ieri.

BRAWN SI GIUSTIFICA L'ex team principal della Mercedes, già protagonista nei successi iridati di Ferrari e Benetton, ha esordito così: ''Abbiamo un grande impatto sull'economia locale e questo evento ha un impatto sulla nostra economia. La F1 deve funzionare. Dobbiamo farla funzionare. Quindi abbiamo esaminato l'intera situazione e, quando abbiamo deciso di andare avanti, sembrava un po' diverso da come appare ora. Probabilmente ciò che ha sorpreso tutti è stata la rapida espansione di questo problema. L'escalation di casi, in paesi come l'Italia dove è stata quasi verticale, penso che nessuno avrebbe potuto aspettarsela o prevederla. Ho parlato con Mattia Binotto della Ferrari molte volte nelle ultime settimane e il suo umore è cambiato con ciò che stava vedendo in Italia''.

LA COMPLICAZIONE DEL CONTAGIO IN McLAREN Brawn ha proseguito: ''Eravamo un po' su questa nave che navigava ed eravamo ottimisti che avremmo potuto attraversarla, che avremmo potuto iniziare la F1, che avremmo potuto portare un po' di sollievo in momenti difficili. Una volta che abbiamo avuto il caso positivo qui, e una volta che una squadra non avrebbe potuto partecipare a causa di questo, chiaramente abbiamo avuto un problema da affrontare''. La F1 è l'apice del motorsport, ma davanti a questo imprevisto si è persa in quelle che il suo direttore sportivo definisce ''necessarie consultazioni'' tra i suoi personaggi di vertice, sparsi in giro per il mondo: ''È stato complicato dover collaborare con il presidente della FIA Jean Todt in Europa e con il CEO della F1 Chase Carey che non era disponibile perché stava viaggiando in Australia dopo i colloqui su questa crisi avuti in Vietnam''.

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NOTTE IN BIANCO Brawn ha svelato di aver dormito solo un'ora nella notte di ieri e ha spiegato perché c'è voluto così tanto per prendere una decisione finale: ''Avevamo così tanti problemi da risolvere. Abbiamo dovuto riunire di nuovo le squadre, tenere una riunione. Ci vuole del tempo. Non puoi semplicemente prendere una decisione, hai così tanti fattori da tenere in considerazione. È stato un periodo piuttosto stressante e penso che, considerando che abbiamo affrontato tutto in 12 ore e su un argomento così importante, sia stato buono''.

STAGIONE DA RICOSTRUIRE La F1 si trova ora, così come tutto lo sport mondiale, a fronteggiare una crisi che richiederà una rimodulazione del calendario: ''Le squadre sopravvivono grazie ai finanziamenti delle gare. Quindi questo avrà un impatto sui budget dei team per il futuro. Avrà un impatto sulla nostra economia come azienda. Ogni gara che perdi ha un impatto. C'è una buona resilienza in F1 e abbiamo in programma di ricostruire la stagione, cercando di far fronte a molte delle gare perse, anche il GP Cina. Le persone devono mostrare un po' di tolleranza in termini di come cotruiremo la stagione per il resto dell'anno''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 13/03/2020
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